Un salto sopra il gradino più alto del podio. È questa l’immagine più nitida che tutti abbiamo di Michael. Anche quelli che, effettivamente, l’epoca del dominio Schumacher non l’hanno mai vissuta. Eppure sembra ancora di sentire il rombo della sua Ferrari, la gioia dei meccanici e di Jean Todt ai box, la voce di Mazzoni che urla: “Campione del Mondo!”. E poi l’esultanza, il bagno nell’alcol, la fotografia di un sorriso, quello di Michael, che ancora oggi fa fatica a sbiadire. Nonostante siano passati più di 8 anni da quel maledetto incidente che cambiato per sempre la sua vita e quella dei suoi cari.
È strano vedere come la vita colpisca all’improvviso e non lascia spiegazioni. Porta via tutto, fa calare il sipario. La moglie Corinna, nel documentario uscito a settembre in onore del Kaiser, rassicura: “Michael c’è, diverso ma c’è.” E anche se gli occhi sono lucidi, la speranza rimane l’ultima a morire. E un po’ il cuore si scalda, in memoria di quelle smorfie che il grande Schumi faceva sul podio, quando, tolto il casco, prima di essere campione tornava ad essere amico, fratello, marito, padre, uomo.
Oggi Michael Schumacher compie 53 anni e il team di Multiformula è qui per farvi rivivere, attraverso racconti e ricordi, il sorriso di quel campione, icona della Formula Uno e dei primi anni 2000.
“Schumacher è la Formula 1, nient’altro. Mi ricordo di mio padre che la domenica restava attaccato alla tv e mi diceva che dovevo guardare le macchine rosse perchè erano le più forti e perchè Schumacher era il più bravo. Onestamente non ne capivo assolutamente niente (avrò avuto massimo 5 anni), ma l’emozione di mio padre nel vedere cosa faceva e come lo faceva è impressa nella mia memoria. Ricordo che quando mio padre mi dava da mangiare, e io non volevo, faceva finta che il cucchiaio fosse la macchina rossa di Schumi e realizzava curve immaginarie velocissime. Ecco perchè Schumacher lo associo alle emozioni di mio padre.”
“Schumi era un mito vivente. Vivere la sua epopea in Ferrari è stata una fortuna. Erano anni indimenticabili, era come se ci fosse una magia unica nell’aria. Sapevi che Michael poteva fare qualsiasi cosa”
“È tutto. Letteralmente tutto. Lui è la Formula 1, l’eroe. È presente e passato. Michael è tutto.”
“Schumacher è colui che mi ha fatto avvicinare a questo sport. Per questo il più sentito dei grazie.”
“Dopo un periodo freddo e triste per i ferraristi, Schumi ha riportato il sorriso con i suoi trionfi, con la sua dedizione. Un sorriso grande come il suo, ricco di riconoscenza e passione”
“Schumacher lo associo alla felicità. Ogni domenica ero sempre pronta a tifarlo (a volte persino alzandomi all’alba nonostante fossi una bambina): urla di gioia, lacrime, sorrisi sono le poche cose che ricordo. Grazie a lui ho iniziato a seguire la Formula 1, amandone il rischio, l’adrenalina. Mi chiedevo sempre cosa ci fosse di così speciale in questo sport; e mi voltavo. Bastava vedere la felicità negli occhi di tutti per darmi una risposta. Quindi sì, Schumi avrà sempre un posto nel mio cuore: pilota e uomo portatore di speranza”
L’augurio è che i bambini di oggi, e delle prossime generazioni, associno ancora la Formula 1 a lui. Michael e la Rossa.
Questo è Schumacher, questo sarebbe il più bel regalo che gli si possa fare.
È voluto e vuole bene, questo conta.
Buon compleanno, Schumi!