Home » Formula 1 » Calendario GP 2023: cambierà qualcosa?

Calendario GP 2023: cambierà qualcosa?

Dopo il settimo appuntamento stagionale tra le strade del Principato più lussuoso del mondo, la stagione 2022 di F1 è più combattuta che mai tra Red Bull e Ferrari. A Monaco, infatti, un errore strategico è costato caro alla Scuderia: partendo dalla pole, Charles Leclerc ha concluso in quarta posizione, mentre Sainz in seconda. L’ennesima gara in casa da archiviare per Leclerc, tra quelle strade familiari la cui presenza nel calendario è oggetto di discussione nelle ultime settimane. Tra chi considera, per esempio, Monaco di elevata importanza per la storia dello stesso sport e chi ne farebbe volentieri a meno, il calendario GP 2023 potrebbe subire, comunque, un bel cambiamento.

Storicamente, le prove libere a Monaco si sono sempre disputate il giovedì. Quest’anno, tuttavia, trovandosi la settimana successiva al weekend spagnolo, gli organizzatori hanno deciso di spostarle al venerdì per far riposare i piloti. Una scelta (corretta) che mette in luce un ulteriore problema strutturale del Circus: la calendarizzazione dei gp.

Un calendario logico

Da diversi anni la F1 si preoccupa di ridurre il proprio impatto climatico, puntando alle zero emissioni entro il 2030. A tale scopo sono stati introdotti i motori ibridi e si stanno sviluppando carburanti sempre più green. Il vero problema, tuttavia, risiede nella logistica, dunque nel settore degli spostamenti da una località all’altra, spesso anche oltreoceano, in breve tempo. Il 45% delle emissioni, infatti, deriva dai viaggi aerei e marittimi necessari per spostare le attrezzature di supporto alle gare in tutto il mondo. La soluzione al problema potrebbe essere organizzare il calendario in blocchi geografici. Sia le squadre che i piloti si sono dimostrati favorevoli all’idea, che, oltre a diminuire la produzione di CO2, consentirebbe di ridurre anche i costi legati agli spostamenti. L’obiettivo della F1, quindi, sarebbe quello di unire le gare americane, asiatiche o europee in unici blocchi.

Il calendario della stagione 2022, infatti, prevede una struttura poco sostenibile, da questo punto di vista: si passa, ad esempio, dal Gran Premio in Azerbaijan a quello in Canada in sole due settimane. Oltre che economicamente e ambientalmente costoso, tali spostamenti sono faticosi anche per tutti i piloti e i lavoratori del Circus.

Credit: Red Bull

Diversi punti di vista

Una mossa, riorganizzare le gare in senso geografico, che porterebbe molti benefici, oltre a consentire alla FIA di raggiungere l’obiettivo 2030 in modo coerente. L’unico ostacolo per poter stilare il “calendario ecologico” è costituito dagli organizzatori, i quali fanno sapere apertamente di avere preferenze temporali rispetto al loro gp. Per il momento, invece, l’unico team principal ad essersi esposto sulla questione é stato Christian Horner ai microfoni di Autosport:Se guardiamo al calendario ha senso raggruppare alcune gare. Che siano appuntamenti in America, alcune delle gare asiatiche, europee. Quest’anno, parte del calendario è la più costosa che si potesse realizzare quanto a spostamenti […]”

Chiara Galati

Studentessa universitaria presso il secondo anno di scienze della comunicazione a Bologna e grandissima appassionata di Formula 1. Nel tempo libero amo scrivere e arricchirmi di conoscenze che riguardano il motorsport.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Torna in alto