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La capacità di non guardarsi indietro: Lewis Hamilton

“Se stai attraversando l’inferno, vai avanti e non ti fermare”.

Winston Churchill

L’inferno. L’inferno è quello che hai dovuto attraversare dopo quell’inclemente 12 dicembre 2021 che ha visto sgretolarsi il tuo sogno di diventare il più grande di sempre, il pilota più vincente della storia della Formula 1. L’inferno è quello che hai dovuto attraversare quando hai voluto del tempo per restare da solo, per sfogare quella rabbia e quella delusione che avevi accumulato. L’inferno è quello che hai dovuto attraversare quando ti sei ritrovato a leggere commenti e articoli che ti davano per spacciato, per finito, perché tu, sette volte campione del mondo, avevi perso contro un ventiquattrenne che di titoli non ne aveva mai vinti. L’inferno è quello che hai dovuto attraversare quando sei ritornato a gareggiare, nella speranza di poterti rifare quest’anno, e ti sei reso conto che tutto ciò che avevate costruito era andato perduto in un colpo solo. Lewis Hamilton

Niente era come ti aspettavi, la monoposto non competeva con le altre e aveva problemi che non riuscivate a risolvere. Ti è sembrato che il mondo ti stesse cadendo addosso. Tutti gli sforzi di quegli otto anni erano diventati vani. Non riuscivi a spiegartelo, tutto ciò non aveva alcun senso ai tuoi occhi. Che cosa era potuto andare storto? Non ti sei lasciato scoraggiare, almeno, non all’inizio. Quando, però, sei sceso in pista, hai subito avvertito che qualcosa non andasse.

Lewis Hamilton
www.planetf1.com

“Perché non riesco ad andare più veloce di così? Perché devo accontentarmi?”. I risultati non arrivavano, racimolavi pochi punti e quel luccichio di spensieratezza nei tuoi occhi era ormai scomparso. Sembravi stanco, deluso… forse ti stavi anche arrendendo. Tu non riuscivi a dare di più, mentre il tuo compagno di Scuderia portava a casa i risultati migliori nella sua carriera in Formula 1. Lui era diventato Mister Costanza, tu, invece, cercavi di aggrapparti a quelle misere posizioni che ti consentissero di prendere qualche punto. Ne avevi bisogno, non solo per il campionato, ma soprattutto per te stesso.

“Mi avete messo in una posizione difficile”. È proprio questa la frase che ti sei fatto scappare in un team radio, forse troppo preso dalla delusione e dalla rabbia per una gara che, ancora una volta, non era stata all’altezza delle tue aspettative. Lewis Hamilt

Lewis Hamilton
heraldsun.com.au

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Ben presto, sono arrivati gli insulti, le offese, le derisioni, così come i mantra di chi si diceva felice di aver dimostrato che tu valessi solo grazie alla macchina. George era superiore, George riusciva a tirar fuori il meglio dalla sua W13, mentre Lewis doveva accontentarsi della decima posizione. Questi erano i commenti, queste le convinzioni di tutti coloro che non hanno mai accettato il tuo periodo di dominio, che tu fossi il più forte in pista.

Poi, all’improvviso, il 22 Maggio 2022, durante il Gran Premio di Spagna, qualcosa è scattato. Dopo un contatto con Magnussen che ti aveva relegato alle ultime posizioni, il tuo unico pensiero era quello di ritirarti. “Meglio risparmiare il motore che correre una gara compromessa”, ti sei detto. Eri insofferente: le tue aspettative erano basse e un ritiro non avrebbe reso più insopportabile una situazione che già di per sé ti andava scomoda. Volevi mollare tutto, non riuscivi a trovare la luce in fondo al tunnel. Ti sembrava solo una lunghissima strada a fondo cieco in cui ti saresti perduto. Lewis Hamilton

Ecco, però, che arriva un team radio inaspettato: in Mercedes credono in te e nelle tue capacità e rifiutano la tua proposta, incitandoti a dare il meglio di te. E tu non te lo fai ripetere due volte. Ti rendi protagonista di una delle più belle rimonte della tua carriera, se non la più bella in assoluto. Sir Lewis Hamilton era tornato, così come l’Hammer Time. Lewis Hamilton

Da questo momento in poi, tu riacquisti quella fiducia in te stesso che credevi di aver perso definitivamente. Consapevole di dover andare avanti e buttarti alle spalle ciò che era avvenuto, cerchi di sfruttare la tua monoposto al massimo delle sue potenzialità. I risultati si fanno vedere e una terza posizione diventa per te una vittoria. Canada, Gran Bretagna, Austria, Francia: sono tutti podi che ti ridanno carica e fanno ritornare in te l’amore per questo sport.

Sono due, però, quelli più importanti, quelli che, ripensandoci, ti strappano un sorriso: quello a casa tua, davanti ai fan “migliori del mondo”, e il più recente in Francia. Non solo il miglior piazzamento della stagione, ma anche una maledizione spezzata, un nuovo record: tu sei l’unico pilota ad essere arrivato sul podio il giorno del suo 300esimo GP. E anche se non sapevi di raggiungere questo importante traguardo proprio in occasione di questa gara, sono certa che tu abbia sorriso al pensiero di essere riuscito ancora una volta a importi, a dimostrare la tua forza e il tuo talento, in una stagione così difficile come quella di quest’anno.

Lewis Hamilton
@PET_Motorsport

E di record potrai batterne ancora, così come potrai dimostrare a tutti e soprattutto a te stesso che non te ne sei mai andato, hai solo dovuto liberarti del passato per segnare un futuro incerto, ma sicuramente prospero.

Aurora Loffredo

Appassionata di Motorsport, e in generale di sport, ho iniziato a scrivere per Multiformula ad agosto del 2020. Oltre allo sport, mi piace molto la lettura e la musica.

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