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Sebastian Vettel, colui che non cambia

Mia Martini, nel suo capolavoro ‘Almeno tu nell’universo’ cantava: “Sai la gente è strana, prima si odia e poi si ama, cambia idea improvvisamente, […] e quando la moda cambia, lei pure cambia”. Mai parole furon più giuste per descrivere la storia di Sebastian Vettel.

Il pilota tedesco non ha mai avuto una carriera rosea e senza brutti arresti che lo hanno portato a perdere consensi. Perché è così facile cambiare la propria opinione su una persona per colpa di un solo episodio? Ogni tanto ci dimentichiamo che oltre ad essere sportivi sono anche persone, e come tali provano emozioni e sentimenti.

E allora ben venga gente come Sebastian Vettel che si sa emozionare e sa emozionare. Perché lui, prima di essere un pilota è anche un appassionato del mondo per cui lavora. Con lui abbiamo versato qualche lacrima al ricordo di quella prima vittoria in rosso in Malesia, o una lacrima di tristezza al pensiero di Hockenheim 2018. Ha subito insulti quando anellava vittorie dopo vittorie con quella Red Bull inarrivabile ma quando è salito sul podio a Baku nel 2021 non esisteva più nessun passato da avversario. È stato altamente criticato per il famoso ‘Multi 21’ ma ammirato nel 2012 e quella fantastica rimonta sotto la pioggia brasiliana.

Perché se si è appassionati di Formula 1, inconsapevolmente, a un pilota come Vettel non puoi che volergli bene. Basta chiederlo a Charles Leclerc: i due si sono trovati a confronto nel loro periodo come compagni di squadra ma il tedesco ha sempre avuto parole al miele per lui.

“Per Charles, sei il pilota più talentuoso che ho incontrato in 15 anni di F1. Non sprecarlo. Ma assicurati che qualsiasi cosa tu faccia sia felice e sorrida. Grazie di tutto!”.

Altro pregio del pilota Aston Martin è il suo impegno nelle tematiche sociali extra pista. Non ha mai esitato un secondo a mostrare il suo appoggio a Lewis Hamilton nella sua campagna al razzismo, alla comunità LGBT nei paesi dove vengono meno i loro diritti. Si è schierato con il popolo ucraino impegnato nella guerra e ai paesi dove acqua e diritti umani non sono la priorità. Questo ha smosso molti consensi a suo favore ma soprattutto molte critiche da chi non ammette la ‘politica’ nello sport, i diritti sacrosanti di ogni persona possono essere considerati politica?

Una cosa è certa, quando il paddock della massima serie perderà uno sportivo come Sebastian Vettel, perderà anche una persona con la p maiuscola.

Sara del Mistero

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