Il weekend di Silverstone è stato il palcoscenico di ben due incidenti gravi, le cui conseguenze potevano essere drammatiche. Grazie alla tecnologia e allo sviluppo delle monoposto, tutti i piloti sono usciti incolumi dalle proprie vetture, ma quello che è successo poteva essere evitato? Silverstone sicurezza
In Formula 2
In Formula 2, durante la Feature Race, Nissany e Hauger sono stati protagonisti di un pesante contatto e la vettura del pilota Prema è – letteralmente – volata sopra l’halo del pilota israeliano. Dopo un primo contatto, la monoposto di Hauger si è impennata sui cordoli della Vale, carambolando in mezzo alla pista. Grazie all’halo, entrambi i piloti sono scesi dalle macchine con le proprie gambe. Una domanda è sorta spontanea a molti: i cordoli tanto alti, sono necessari?
Non si può dimenticare la somiglianza con il contatto tra Verstappen e Hamilton a Monza nel 2021, terminato con il volo della vettura olandese sull’halo della Mercedes. Il motivo del decollo? Ancora una volta, i cordoli alti.
In Formula 1
L’halo torna protagonista domenica pomeriggio, con il salvataggio di Zhou. Nonostante il roll-bar dell’Alfa Romeo sia distrutto al primo contatto e la vettura caramboli fin dietro alle barriere protettive, il pilota cinese esce dal rottame senza gravi conseguenze. Certo, il primo pensiero è che i piloti coinvolti stiano bene, ma in secondo luogo – quando la tragedia è ufficialmente stata scampata – ci si chiede se non si potesse, ancora una volta, evitare il grande spavento. La curva veloce e la macchina fuori controllo hanno portato Zhou e il pubblico a vivere una situazione di pericolo: senza le reti così alte, la monoposto sarebbe finita tra gli spalti con non si sa quali disastrose conseguenze. Silverstone sicurezza
A quando le lezioni verranno imparate
Qualcuno si accorgerà del campanello di allarme suonato a Silverstone? Probabilmente sì, ma quando si prenderanno provvedimenti?
Mantenere i cordoli tanto alti crea in continuazione pericoli e gravi carambole e anche la grande quantità di asfalto nelle vie di fuga rende incidenti come quello di Zhou pericolosissimi. Le soluzioni sono presenti: utilizzare più erba nelle curve più rapide, abbassare i cordoli, variare le vie di fuga…
Cambierà qualcosa? La risposta è che non si sa. Si tornerà a porsi queste domande dopo l’ennesimo incidente, l’ennesima bandiera rossa, dopo che il mondo alzerà gli occhi a pregare in silenzio, ancora una volta. Ci sono modifiche da apportare a circuiti di tutto il mondo, per proteggere non solo i piloti, ma anche chi occupa il circuito durante le corse. La paura collettiva è che i provvedimenti vengano presi troppo tardi, quando quella bandiera rossa continuerà a sventolare per troppo tempo, quando un numero di gara verrà ritirato.
“Tutto ciò che l’uomo ha imparato dalla storia, è che dalla storia l’uomo non ha imparato niente”.
Così diceva Hegel, certo senza riferirsi al Motorsport, eppure sembra parlare anche di questo mondo.
Gara dopo gara
Nessuno ha bisogno di un altro caduto a causa di decisioni che vengono rimandate gara dopo gara. Alla prossima bandiera rossa, questi pensieri verranno ripresi, alla prossima bandiera rossa si attenderanno cambiamenti, che arriveranno solo quando quella bandiera rossa non si abbasserà.