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Caso SPA: se è questa la nuova Formula Uno che vogliono

Il caso del circuito di Spa-Francorchamps è la prova che l’evento sportivo nudo e crudo, il Gran Premio, non basta più. Sono cambiati i tempi, sono cambiati i fan e il Circus sta diventando davvero un circo, un festival pieno di attrazioni che dura tre giorni.

Si parla di un mini Tomorrowland con 35 DJs nel retro dell’Università della Formula Uno, dell’inaugurazione di un nuovo ristorante stellato, della piattaforma “F1 Experience In The Sky”, di spettacoli aerei e di fuochi d’artificio. Tutto per evitare che lo storico Gran Premio del Belgio, uno degli appuntamenti più affascinanti d’Europa, venga tagliato fuori dal calendario dal prossimo anno.

È chiara l’intenzione degli organizzatori belgi: essere disposti a versare soldi in ingenti investimenti extra-sportivi, se è questa la nuova Formula Uno che vogliono.

La pista di Spa-Francorchamps non è l’unica ad essere a rischio: anche il glamour e le tradizioni di Montecarlo sembrano non reggere il confronto con i nuovi stravaganti e eccentrici Gran Premi americani e le ingenti somme offerte da altri circuiti, che sgomitano per trovare un posto in calendario.

Foto del circuito di Spa-Francorchamps; Copyright Formula Regional By Alpine

C’è poco da dire: in un periodo di crisi, il nuovo linguaggio social di Liberty Media ha funzionato. La società americana ha trasformato lo sport in un prodotto. I narratori preferiti sono gli sceneggiatori e le telecamere Netflix, Instagram e Tiktok sono le tv che ti portano direttamente nella vita del pilota. La gara è un film da guardare con i popcorn e, per i fortunati che possono partecipare all’evento, il tutto è impreziosito da DJ set, fuochi d’artificio, spettacoli aerei e tanto altro.

È così che un biglietto per il paddock diventa un pass per il Paese dei Balocchi. Che fa gola agli influencer e ai giovanissimi, nonostante i costi esorbitanti.

C’è dunque da accettare che la Formula Uno non sarà più quella di una volta, tutta box, motori e adrenalina per i veri appassionati. E da una parte c’è chi rimpiange i tempi d’oro, quando le tribune erano piene e i vip affollavano i paddock, senza dj set o spettacoli particolari e lo sport era solo sport.

Giulia De Ieso

Studentessa al quinto anno di liceo classico, scrivo e parlo di motori che siano a due o a quattro ruote.

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