Il Gran Premio di Brasile ha mostrato gli aspetti positivi e negativi che caratterizzano il rapporto tra i piloti e scuderia.
La Formula 1, a dispetto di quanto si possa credere, è uno sport di squadra e un buon rapporto tra piloti e scuderia è fondamentale per arrivare al successo.
Fiducia reciproca, di questo parliamo.
I piloti affidano le loro ambizioni, i loro sogni e la loro stessa vita al team. Stelle di questo sport hanno bisogno di sentirsi sempre al centro del progetto, capiti, motivati. Hanno bisogno di sapere che saranno messi nella condizione di portare a casa il risultato migliore.
Il team rimette nelle mani dei piloti mesi e mesi di duro lavoro. Quando scatta il semaforo verde loro possono solo fidarsi dei loro piloti e dare loro modo di fare ciò per cui sono nati.
Non è sempre facile mantenere un equilibrio, in una stagione ci sono alti e bassi nel rapporto e il Gran Premio del Brasile ne è stata una dimostrazione.
La gioia di Russell
George Russell conquistata la sua prima vittoria in Formula 1 e ringrazia il suo team. Quella squadra che l’ha aspettato mentre muoveva i primi passi in Williams. Quella squadra che ha lavorato per migliorare un progetto che non sembrava vincente ad inizio campionato. Emblema l’immagine di George che in lacrime video-chiama il suo mentore Toto Wolff assente ad Interlagos :“Toto ho vinto, hai fatto bene a fidarti di me, grazie del sostegno”.
Charles nella sua solitudine
Altro lato della medaglia Charles Leclerc che appare sconsolato nelle interviste post gara. Il pilota monegasco non è riuscito ad ottenere i risultati sperati durante questo campionato, spesso per errori piuttosto grossolani del muretto. Queste situazioni vanno ad intaccare la fiducia del pilota nella sua squadra e quando accade tutto diventa più complicato.
Anche in Brasile Leclerc ha dovuto fare i conti con errori in qualifica e con una strategia durante la gara che non ha totalmente capito.