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F1: tutto ciò che (non) ci ha sorpreso del 2023

La stagione di Formula 1 del 2023 è iniziata ormai da un mese. Dopo tre Gran Premi possiamo dirlo: non siamo (troppo) sorpresi da quello che sta avvenendo in griglia. Cosa abbiamo dedotto però da queste prime tre gare?

Torniamo indietro al 2022

Il campionato del 2022 si era chiuso con la doppia incoronazione in casa Red Bull: Max Verstappen aveva conquistato il suo secondo titolo mondiale, mentre la squadra austriaca si era portata a casa il campionato costruttori. Ad inseguire, si era vista una Ferrari spesso in difficoltà, mentre in terza piazza arrancava una Mercedes che navigava in acque torbide.

Quando le saracinesche si erano abbassate sui box, la Formula 1 non era comunque andata a dormire, preparando un 2023 ricco di cambiamenti.

F1 2023

Gp del Bahrain: rivoluzione Aston Martin, desolazione Ferrari

Il Gran Premio del Bahrain ha visto debuttare tre rookie: Oscar Piastri, Logan Sargeant e Nyck De Vries. Le new entries però non si sono fermate ai piloti, con l’esordio al muretto Williams di James Vowles, in Ferrari di Frederic Vasseur e di Andrea Stella in casa McLaren.

La prima gara stagionale ci ha regalato un particolare copione: Fernando Alonso, scatenato, ha conquistato il suo primo podio con l’Aston Martin, dietro a una solida doppietta Red Bull irraggiungibile. La Ferrari invece si trova in una difficile posizione, con un ritiro forzato per Charles Leclerc a seguito di un problema alla centralina e un quarto posto per Carlos Sainz.

Gli elementi per delineare l’andamento della stagione si erano già presentati: una Red Bull costante e veloce, nettamente prima forza di quest’anno, seguita da Aston Martin, Mercedes e Ferrari, tanto vicine tra loro quanto lontane dalla vetta. Forse l’Aston Martin ha colto di sorpresa i molti, ma certo non si può dire lo stesso della forza dimostrata dalla Red Bull.

Gp dell’Arabia Saudita: midfield in battaglia e regno Red Bull

Il Gran Premio dell’Arabia saudita aveva avuto come protagonista la rimonta di Verstappen, che da quindicesimo aveva raggiunto la seconda posizione, chiudendo alle spalle del proprio compagno di squadra e siglando una seconda doppietta Red Bull. Nel midfield si era aperta la battaglia tra Alpine, Haas e AlphaTauri, in lotta per la zona punti. L’azione dei team di centro classifica aveva salvato gli spettatori dal monotono andamento delle prime forze, con Alonso alle spalle di Verstappen, seguito da Mercedes e Ferrari ancora troppo lontane.

Gp dell’Australia: gioia di pochi, dramma di molti

Ancora una volta, Verstappen taglia per primo la linea del traguardo, seguito da Lewis Hamilton e da Fernando Alonso. Il sette volte campione del mondo conquista il primo podio stagionale della Mercedes, risultato che parzialmente consola la squadra dopo il DNF di Russell a causa di problemi tecnici proprio mentre l’inglese si giocava il podio. In Ferrari, ancora una volta, è profondo rosso, con Leclerc fuori al primo giro e Sainz che arranca nel midfield.

Il GP australiano è riconosciuto come uno dei più confusionari degli ultimi anni, con due bandiere rosse negli ultimi tre giri e otto ritiri, elemento che mette in dubbio, ancora una volta, i protocolli di sicurezza adottati.

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Il prossimo appuntamento si correrà a Baku tra due settimane. Cosa riserverà la Formula 1 per il suo quarto spettacolo dell’anno? Sarà di nuovo dominio Red Bull o un nuovo vincitore farà capolino sul gradino più alto?

Olivia Carbone

Appassionata di sport, ha iniziato a scrivere per Mult1formula a novembre del 2020. Le piace il cinema e la geopolitica, ma è anche amante della letteratura.

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