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Monaco: non offrire azione mette a rischio il posto

Monaco è un gran premio spettacolare. È storia, lusso ed eleganza. È davvero difficile pensare a un calendario di Formula1 senza la tappa nel Principato. 

Ma la Formula1 moderna potrebbe essere proprio così: senza storia, per fare spazio allo spettacolo. 

Nella stagione passata si vociferava addirittura che Monaco sarebbe stata esclusa già a partire da questo anno. Poi, il rinnovo è arrivato. 

Ma il futuro è sempre incerto, specialmente in uno sport che ad ora predilige lo spettacolo alla storia. 

Monaco e la sua storia

Monaco è sempre stato un Gran Premio spettacolare, ma non offre spettacolo. 

Non offre spettacolo perché è un cittadino, perché la strada è stretta e le possibilità di sorpassare sono davvero poche – ma nonostante ciò qualche sorpasso di tanto in tanto accade, con i piloti che si prendono qualche rischio ma ci provano. 

Ma non è mai sembrato un problema troppo grosso, non fino ad ora. 

In fondo, Monaco vive grazie alla sua storia. 

La prima edizione del Gran Premio di Monaco risale al 1929, con qualche interruzione nel periodo della Seconda Guerra Mondiale. Il Primo Gran Premio disputato nel Principato e valido per il mondiale, invece, è datato maggio 1950 e ha visto delle edizioni non disputate esclusivamente nel 1951, 1953, 1954  e nel recente 2020 – causa Covid-19. 

Gode inoltre di deroghe particolari: il tracciato conta meno chilometri del minimo standard previsto e l’organizzazione ha un trattamento agevolato in materia di contributi necessari per fare parte del campionato, disponendo anche di molta libertà nel poter negoziare per conto proprio i contratti di sponsorizzazione. 

Un altra delle cose particolari che rende Monaco unica è che durante il weekend di gara, fra una sessione e l’altra, le strade interessate dal circuito vengono riaperte alla circolazione ordinaria.

Fino alla stagione 2021, inoltre, il weekend non era tradizionale: le prove libere partivano al giovedì, il venerdì era prevista una giornata di riposo, e poi si tornava all’attività il sabato. 

Nel 2022 questa deroga è, però, decaduta e ad ora il weekend si disputa in maniera tradizionale dal venerdì alla domenica. 

Eliminare il vecchio per fare spazio alle novità

La scorsa stagione si è parlato a lungo della possibile assenza di Monaco nel calendario della stagione in corso. 

La Formula1, infatti, sta cercando sempre più di offrire spettacolo ai suoi spettatori – soprattutto adesso che ha raggiunto il mercato americano. 

Lo spettacolo di cui si parla dev’essere sia fuori che in pista ed è quello che si è sperato di raggiungere cambiando le regole sulle monoposto con l’obiettivo di ridurre il gap tra un auto e l’altra e agevolare i sorpassi, portando così più azione in pista. Un obiettivo, tuttavia, che non è stato centrato. 

A Monaco era stata quindi chiesta una modifica del tracciato, che possa permettere più azione. Ma non è semplice modificare un tracciato così. 

Si era chiesto anche a Monaco di rinunciare alle deroghe speciali di cui gode, così da metterla alla pari degli altri Gran Premi. Ma se a Monaco serve la Formula1 per i suoi interessi, alla Formula1 sembra che Monaco serva fino a un certo punto. 

Ci sono sempre più piste che vorrebbero entrare in calendario e perdere Monaco, ora come ora, ai vertici alti non sembra una perdita così tanto grave. 

Insomma, c’è bisogno di un passo avanti da parte degli organizzatori. Fare delle rinunce, modificare qualcosa, dimostrare di avere voglia di non perdere il proprio posto. 

Perché sì, dispiace a tutti perdere un circuito storico. Ma se lo sport vuole rinnovarsi, perdere piste così fa parte del percorso. 

Le sensazioni a riguardo sono ovviamente contrastanti: come per ogni scelta simile, c’è chi sostiene il cambiamento e chi lo vede come un qualcosa di sbagliato. 

Certo è che, soprattutto per chi segue lo sport da tutta la vita, pensare a un calendario senza Monaco è davvero difficile. 

Il rischio, però, c’è. E solo il futuro saprà dirci se questa pista si salverà ancora o se dovremo prepararci ad un addio. 

Stefania Demasi

Studentessa di Relazioni Pubbliche e grande amante dello sport. Il mio sogno da sempre è proprio quello di lavorare in questo mondo.

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