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Formula 2: un Gran Premio d’Austria fuori dalle righe

Weekend di alti e bassi e di sorprese quello che si è appena concluso per i piloti di Formula 2 a Spielberg. Il tracciato del Red Bull Ring non perdona errori e, come tutti gli anni, oltre all’acqua piovono tante penalità.

Curva 10 Red Bull Ring – credits: @Formula2 on Twitter

Qualifiche: tra traffico e track limits Victor Martins vola

Una sessione di qualifiche, quella di Formula 2 a Spielberg, che si è svolta proprio come avevamo programmato. Anche quest’anno, infatti, molti piloti sono stati vittima dei track limits del circuito austriaco e la FIA ha dovuto fare gli straordinari.

Portare la propria monoposto fuori dalle linee bianche di curva 9 e curva 10, infatti, ha penalizzato due dei maggiori contendenti al titolo: Ayumu Iwasa (DAMS) partito per entrambe le gare dalla diciassettesima casella e Oliver Bearman (Prema Racing) dalla ventesima.

Secondo protagonista della giornata di venerdì sul tracciato del Red Bull Ring è stato il traffico. Ed è il team ART Grand Prix che ne esce vincitore con il rookie Victor Martins che si prende la pole position. Grandi festeggiamenti il venerdì quindi per il team francese con anche Théo Pourchaire che termina la qualifica in terza posizione e con Gregoire Saucy che si prende la pole in Formula 3.

ART Grand Prix: Victor Martins (F2) e Gregoire Saucy (F3) – credits: @Formula3 on Twitter

Sprint Race: Jak Crawford le azzecca tutte

Tempo di Sprint Race in Austria per la Formula 2 e le condizioni meteo non potevano essere più incerte. Diverse sono infatti state le scelte all’interno dei team per quanto riguarda la mescola di partenza, con alcune monoposto che montano le rain ed altre che montano le soft.

Ci vuole un pizzico di fortuna e una buona strategia

Dalla prima casella parte Jak Crawford (Hitech Pulse-Eight), promosso poleman della sprint dopo i mille giri cancellati ai rivali per track limits, affiancato da Jehan Daruvala (MP Motorsport) con le slick. Dietro di loro Arthur Leclerc (DAMS), invece, opta per le rain. Tra i primi, anche Vesti e Pourchaire scelgono le gomme da bagnato.

La standing start ha favorito tutti i piloti partiti con le rain, che infatti sono riusciti a guadagnare molte posizioni. Alla fine del primo giro, Leclerc si trova leader della gara, seguito da Pourchaire, Vesti, Verschoor e Hauger, mentre Crawford scala in sesta posizione. Un vantaggio, però, quello che dava questa gomma, che si è annullato subito a causa dell’ingresso della prima safety car.

Con la pista che continua ad asciugarsi, tanti piloti ne approfittano per rientrare ai box e montare le gomme morbide. Alla ripartenza Leclerc, che è stato uno dei pochi a non fare il pit stop, riesce comunque ad andare via tranquillamente mantenendo la prima posizione e il team francese sembra quindi aver fatto la scelta giusta.

Ma la fortuna a quanto pare non era dalla loro parte perché dopo neanche un giro entra la seconda safety car. Questo costringe il team DAMS e tutti quelli rimasti fuori ad effettuare il pit stop. La sosta, però, è stata molto lenta per il pilota monegasco che quindi rientra in fondo al gruppo.

Théo Pourchaire e Clément Novalak: un finale inaspettato per i due francesi

Jak Crawford approfitta dei pit stop e le safaty car e, dopo aver subito molti sorpassi per una partenza lenta, si ritrova nuovamente leader della gara. Juan Manuel Correa, Victor Martins, Isack Hadjar e Clément Novalak lo seguono.

Per Théo Pourchaire (ART Grand Prix) questa è una gara da dimenticare. Il francese si trova nelle ultime posizioni e continua a subire sorpassi. Piove poi sul bagnato quando gli vengono assegnati anche 5 secondi di penalità per unsafe release.

Il cielo splende invece per Clément Novalak (Trident) che sembra essersi acceso e supera Hadjar prendendosi la quarta posizione. La lotta con Correa, poi, non è stata così semplice e i due si toccano qualche volta. Ma il francese non si arrende e riesce a superarlo e a guadagnarsi il gradino più basso del podio.

Insieme a lui salgono sul podio in Austria davanti agli orange anche Jak Crawford e Victor Martins (ART Grand Prix), che risolleva il morale all’interno del suo team.

Podio Sprint Race in Austria – credits: @Formula2 on Twitter

La Sprint Race di Formula 2 in Austria termina, però, con tantissime incertezze e punti di domanda. Molte sono infatti le investigazioni aperte e i track limits da rivedere che ci tengono in sospeso fino a tarda serata.

I tre piloti sul podio sembravano non aver investigazioni pendenti ma Clément Novalak viene poi squalificato perché la pressione delle sue gomme posteriori era inferiore al limite richiesto.

Feature race: la domenica è di Richard Verschoor

Arriva con questa Feature Race l’ultima gara del weekend austriaco per i piloti di Formula 2. Il sole è tornato a splendere sopra il Red Bull Ring e i piloti si schierano in griglia tutti con le gomme slick: soft o supersoft.

I contendenti al titolo nelle prime file

Dalle prime tre caselle partono alcuni dei contendenti al titolo di questa stagione: Victor Martins (ART Grand Prix) in pole position, seguito da Frederik Vesti (Prema Racing) e Théo Pourchaire (ART Grand Prix). Martins parte malissimo e neanche il tempo di arrivare in curva 3 che si trova già in terza posizione, con Vesti che prende la leadership della gara. Non sembra un’ottima giornata per il francese che continua poi a perdere posizioni.

Davanti nel frattempo Vesti, che ha montato le gomme supersoft sembra volare e si prende un bel distacco sul resto del gruppo.

Intorno al decimo giro iniziano i primi pit stop: Pourchaire entra un giro prima di Vesti e grazie all’undercut riesce a guadagnare qualche metro sul danese. Ma il pilota del team Prema Racing riesce a resistere e, una volta messe in temperatura le gomme, sembra volare e inizia a risalire la classifica.

DAMS: emozioni contrastanti all’interno del team

A guadagnare molte posizioni da subito è anche Ayumu Iwasa (DAMS) che partiva dalla sedicesima casella. Il giapponese supera anche il compagno di squadra che invece ha perso posizioni dopo un contatto con Cordeel in curva 1 al primo giro.

Per Arthur Leclerc, poi, il weekend sembra peggiorare sempre di più. Partito con le soft, al ventisettesimo giro entra per effettuare il pit stop, che per la seconda volta durante questo Gran Premio d’Austria viene sbagliato dal team. Il pilota monegasco, infatti, esce tranquillamente dai box ma solo dopo qualche curva la sua posteriore destra si stacca e prende il volo.

Arthur Leclerc fermo dopo aver perso la posteriore – credits: @Formula2 on Twitte

A volare è anche compagno di squadra, Iwasa. Dopo essere rientrato ai box il giro dopo di Lelcerc per montare le supersoft, inizia la sua rimonta che gli permette di andare a lottare per le prime tre posizioni.

Lotta accesa per il podio a tre giri dalla fine

Dopo il rientro della safety car causata da Leclerc a tre giri dalla fine la gara si accende nelle prime file. Richard Verschoor (Van Amersfoort Racing) effettua un ottimo sorpasso su Jack Doohan (Invicta Virtuosi Racing) e ne approfitta subito dopo anche Ayumu Iwasa.

Anche per Frederik Vesti, che fino ad ora è stato comodamente in testa al gruppo, la gara non è terminata. Ad un giro dalla fine viene infatti attaccato da Verschoor e successivamente anche da Iwasa che si prendono con forza le prime due posizioni.

Per tutta la durata dell’ultimo giro poi il pilota giapponese ha provato ad attaccare l’olandese che però non si fa trovare impreparato e riesce a tagliare il traguardo per primo.

Podio Feature Race in Austria – credits: @Formula2 on Twitter

Sul podio austriaco salgono quindi Richard Verschoor, Ayumu Iwasa e Frederik Vesti. Il pilota giapponese del team DAMS riesce quindi a guadagnare qualche punto sul danese in classifica piloti, ma Vesti esce dal Red Bull Ring ancora in testa al campionato.

Sara Ruffoni

Studentessa laureanda in Lingue e Intermediazione Turistica e d'Impresa presso l'Università di Trento e grande appassionata di sport e motorsport.

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