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Ferrari: poche gioie, davvero troppi dolori

Che questa non sia una delle stagioni più tranquille per Ferrari è ormai agli occhi di tutti. 

Il nuovo arrivato Vasseur sembrava dover scuotere le cose in quel di Maranello, ma la situazione è precipitata di male in peggio.

Tra rivoluzioni nello staff (alcune ormai note, altre presunte), l’auto poco performante e alcune dichiarazioni da storcere il naso, la situazione in Ferrari è tutto fuorché serena. 

Ad aggiungersi a tutti i problemi, le ultime dichiarazioni di Sainz che hanno totalmente diviso l’opinione di tifosi e non creando un grande dibattito. “Dobbiamo smettere di aspettarci la vittoria” ha detto nel corso di un discorso ben più ampio. 

Ma i titoli si sono soffermati a quanto detto qua sopra accendendo le polemiche. 

E così la domanda sorge spontanea: quanto è effettivamente instabile la situazione in Ferrari? E quanto le forze esterne stanno tentando di destabilizzarla?

Il caso Sainz

La pausa è ormai finita e le notizie di mercato in realtà sono state quasi nulle. Una tra le voci dichiarava un Carlos Sainz in rotta verso l’addio da Maranello. Per andare dove, si chiederanno in molti. 

Pare ci sia un pre contratto con Audi, per entrare nella scuderia nel 2026 – anno in cui i tedeschi approderanno in Formula 1. 

Ma questo è solo un rumor al momento, che non ha trovato conferma da nessuna parte. Certo è che la narrativa che i media stanno portando avanti su Sainz fa molto riflettere. 

Sainz, dalla sua parte, spesso e volentieri non ha freni su quanto dichiara a giornalisti e televisioni dando materiale adatto a creare una guerra interna dove un conflitto – chissà – magari nemmeno c’è. 

Eppure ultimamente, di quanto detto dallo spagnolo, viene riportato più che altro ciò che può farlo apparire male agli occhi dei tifosi. 

Che sia questa una strategia? 

Che Sainz effettivamente stia andando verso l’addio e si cerchi di creare una storia, una motivazione del perché se ne stia andando? 

Sarebbe bello poterlo sapere. Però come stanno le cose a Maranello lo sa solo chi ci è dentro. Tutto il resto, è ciò che immaginiamo tutti. Ma che spesso e volentieri non trova conferma. 

O che trova le conferme che chi di dovere vuole vengano trovate. 

foto di sportal.it

L’intervista

Nell’intervista che ha fatto parlare rilasciata a motorsport.com, Sainz non dice esattamente che Ferrari deve smettere di aspettarsi la vittoria. 

Dice in realtà altro, fa un discorso ben più ampio. 

Ha parlato di come l’inizio di stagione non è stato sicuramente semplice e di come tutti si siano resi conto che Red Bull era – e continua ad essere – impossibile da prendere. 

Le aspettative erano altre, si credeva di avere una macchina più competitiva, invece la stagione della Rossa finora è scandita da alti e bassi – anche abbastanza inaspettati. 

Infatti capita di andare bene in piste dove ci si aspettava di andare male e, viceversa, di andare male in piste che dovevano essere favorevoli. 

Quando corri per Ferrari, tuttavia, il peso del risultato è tanto. “In Ferrari il risultato è molto differente se chiudi sul podio o in ottava piazza. Ora dobbiamo solo accettare che questa sia la lotta in cui ci troviamo in questo momento” ha detto lo spagnolo.

“Se un fine settimana lottiamo per il quinto posto e questo è il massimo che possiamo ottenere, dobbiamo festeggiare il fatto che abbiamo fatto il massimo con quello che abbiamo a nostra disposizione in questa stagione”.

Poi, la frase incriminata, riportata un po’ a piacere da testate e pagine social varie per far parlare. 

“Dobbiamo concentrarci maggiormente sulla massimizzazione del potenziale della vettura e delle prestazioni della squadra in questa seconda metà della stagione. Vogliamo essere sicuri di massimizzare i punti per il Mondiale Costruttori, smettere di aspettarci una vittoria o un podio e concentrarci solo sui princìpi e la costanza”.

Quindi no, Sainz non ha solo detto che bisogna smettere di aspettarsi la vittoria. 

Ha fatto una critica alla sua Scuderia che – gradita o meno – rispecchia la realtà dei fatti: a Maranello le cose non stanno andando bene o comunque come si sperava. 

Leclerc in Ferrari per altri cinque anni?

Dall’altra parte, abbiamo un Charles Leclerc che sembra essere prossimo al rinnovo con la formula 3+2. 

Anche questo un rumor che non ha ne conferme ne smentite. 

Crea però attorno al monegasco una storia molto diversa rispetto a quella che si è creata intorno al suo compagno di scuderia. 

Se lo spagnolo, infatti, sembra non controllare ciò che dice, dal canto suo il monegasco sembra limitarsi forse troppo nelle sue dichiarazioni. 

Il rapporto Charles – Ferrari è davvero così idilliaco come si vuole far credere? 

O la permanenza prolungata di Leclerc in rosso è data più da una mancanza di posti nei top team che dal suo effettivo amore per il cavallino rampante? 

Certo, Ferrari è un sogno comune,  probabilmente a tutti. Ma ad accomunare i piloti c’è anche il desiderio assoluto del Mondiale e in tutti questi anni Ferrari non è stata in grado di fornire ai suoi piloti un auto in grado di permettergli di inseguire concretamente questo obiettivo. 

Lo spiraglio di luce del 2022 è un ricordo fin troppo lontano e adesso il buio regna sovrano a Maranello. 

Ma perché Leclerc parla di tutto tranne che di questo? 

È spesso capitato anche che i due piloti dessero dichiarazioni totalmente opposte su temi simili. 

Questo fa chiaramente riflettere. Evidentemente i team di comunicazione dell’uno e dell’altro non parlano tra loro e la scuderia stessa non gestisce la comunicazione dall’alto chiarendo su cosa è il caso di esporsi e su cosa invece è meglio di no. 

Se lo fa, invece, pare ci sia chi ascolta e chi no. E no, non possiamo dire effettivamente quale pilota sia nel giusto e quale invece no perché effettivamente noi non sapremo mai le direttive quali siano. 

Insomma, sembra essere tutto allo sbaraglio. 

E visti anche i risultati poco soddisfacenti in pista, queste situazioni non fanno altro che creare ulteriori malumori – per altro, inutili. 

Una stagione, questa, che vorrà essere dimenticata il prima possibile dallo staff, dai piloti e dai tifosi. 

Ma che prima, per forza di cose, deve finire. 

E magari non è troppo tardi per cambiare direzione e – almeno in tv, sui giornali o sui siti web – limitare i danni, che ad ora non fanno altro che aumentare. 

Stefania Demasi

Studentessa di Relazioni Pubbliche e grande amante dello sport. Il mio sogno da sempre è proprio quello di lavorare in questo mondo.

2 pensieri su “Ferrari: poche gioie, davvero troppi dolori

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