Ci troviamo per il secondo ed ultimo round in Kuwait. A differenza della settimana precedente, ci sono stati alcuni cambiamenti nelle line up: Dino Beganovic e Gabriele Minì non hanno preso parte alle tre gare. Questo, ha portato a stravolgimenti per quanto riguarda la classifica di campionato e l’andamento di gara 1, di cui potete leggere un resoconto qui.
La guerra per il primo posto di gara 2
In pole position troviamo Kirill Small, sostituto di Dino Beganovic in Mumbai Falcons. Viene seguito da Joshua Dufek e Aiden Neate.
Non essendoci in pista due dei piloti favoriti per il titolo, Dufek e Neate posso concentrarsi di più sulla vittoria di gara 2. Buona la partenza di Neate, che ruba il primo posto a Dufek, e poi si avvicina a Small. Ma in curva uno arriva subito l’incidente: le vetture si affiancano, quella del pilota inglese si gira e molte altre si scontrano con essa, tra cui quella di Camara e Bedrin. Arriva la prima Safety Car.
La ripartenza non si fa mancare nessuna sorpresa: Barnard, ormai protagonista di numerose rimonte, giunge in seconda posizione. Davanti a lui, Dufek e Small sono affiancati per il primo posto e l’inglese non si fa attendere, affiancandosi a sua volta. Ma sarà Dufek ad avere la meglio, Small rimane davanti Barnard.
Dopo due minuti, Barnard super Small e, nello stesso momento, Dufek va largo, per cui l’inglese ne approfitta.
Nel mentre, nelle retrovie, il vincitore di questa gara, Andrea Kimi Antonelli, cerca di prendere l’ottavo posto di Montoya, dopo aver superato Benavides. A causa del forte vento, molte piloti finiscono fuori dal tracciato più e più volte in curva 11, per cui scatta l’avviso di track limits, ma questa è solo un’occasione in più per Antonelli, che continua la sua scalata, giungendo in settima posizione.
Nel giro di cinque minuti, Antonelli supera anche Villagomez in quarta, arrivando alle spalle di Fluxà. Iniziano i problemi per Barnard: ogni volta che usa i freni, la monoposto inizia a fumare. Perde il passo, Small lo sorpassa, anche Antonelli, a soli quattro minuti dalla fine. Proprio all’ultimo giro, l’italiano arriva in prima posizione, concludendo la gara da vincitore.
Pioggia di penalità in gara 3
In pole positon per gara 3 troviamo Sami Meguetounif, seguito da Mari Boya e Andrea Kimi Antonelli.
A differenza di gara 2, l’italiano non deve fare nessuna rimonta, e già in curva 2 del primo giro è leader della gara. Nella stessa curva, Mavlyutov si gira ma riprende la gara, non causando quindi nessuna Safety Car.
Dopo pochi secondi arriva un’investigazione per Antonelli, già indagato per track limits in gara 2: sembrerebbe che il sorpasso su Meguetounif e Boya in curva 2 sia stato effettuato al di fuori della linea bianca. Arrivano poi altri avvisi per altri piloti, come Camara, compagno di squadra dell’italiano, sempre per track limits.
Proprio per le possibili penalità, Antonelli sembra volare e lascia dietro di sé il resto della griglia. Nel mentre, a combattere per la terza piazza, troviamo Camara e Barnard: ad avere la meglio è l’inglese, che ci ha abituato alle rimonte, infatti arriva anche in seconda posizione, pronto a raggiungere Antonelli, che ormai è a più di otto secondi.
Ma l’inglese sembra avere un passo migliore e raggiunge l’italiano, riducendo il gap a cinque secondi. Proprio quando è chiaro che Barnard potrebbe combattere per il primo posto, Antonelli riceve cinque secondi di penalità!
A tre minuti dalla fine, Barnard inizia a mettere pressione ad Antonelli, ed ecco che l’inglese diventa il leader di gara 3. Fluxà e Camara giungono a meno di cinque secondi dall’italiano, per cui prendono rispettivamente la seconda e la terza posizione.