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F1 e videogiochi: un connubio vincente

Ormai i videogiochi sono la nostra quotidianità. Dai giochi arcade ai simulatori e giochi online, passando per le console: l’evoluzione tecnologica ha apportato trasformazioni radicali nella fruizione. I videogames iniziano ad entrare in F1 a fine anni ’90 grazie al giovane ed esuberante Jacques Villeneuve.

II pilota canadese sconvolse il Circus portando con sè alle gare la Playstation; ai curiosi rispondeva: “Guardate che non mi sto divertendo, sto imparando“.

Forse adesso saremmo più sconvolti se i piloti non le utilizzassero, oppure se i team non si servissero più dei simulatori per progettare e sviluppare la vettura…

Gioco F1

Il franchise di videogame dedicati alla F1 oggi è conosciuto e apprezzato in tutto il mondo, ma il successo è frutto di un lavoro di sviluppo che il gioco ha subito fino ai giorni nostri.

La preistoria del gaming

L’inizio dei videogiochi dedicati alla F1 risale al 1976 (anno del mitico duello Lauda-Hunt). L’atto leggendario sotto il diluvio del Fuji è anche il primo GP del Giappone della storia della F1, e per l’occasione le aziende nipponiche Namco e Atari decidono di creare F-1. Costituito da un cabinato con frontalmente volante e cambio ad H, iI gioco permetteva di guidare in una circonferenza cercando di evitare il contatto con un’auto più lenta.

Sempre ambientato in Giappone il videogioco Pole Position, uscito nel 1982. Una grande evoluzione rispetto ai giochi precedenti in quanto si poteva scalare marcia, frenare e anche controsterzare.

II primo grande successo commerciale però lo ottiene Super Monaco GP, uscito nel 1989. Mentre Senna e Prost scrivevano un’epica pagina del loro duello, i giocatori e appassionati, grazie alla visuale on board, potevano vivere la gara attraverso gli occhi del pilota, e non con le solite inquadrature dal retro o dall’alto.

Dal puro arcade alla ricerca del realismo

Gli anni ’90 sono rivoluzionari per quanto riguarda i videogiochi di F1: per la prima volta si inizia a mettere l’accento sulla modalità “carriera” (il cui primo prototipo è individuabile all’interno di Formula One Built to Win, 1990) e nel 1995 irrompe sul mercato la PlayStation. Con CPU sempre più potenti ed efficaci, oltre a bit e memorie più grandi, si avvia l’elaborazione di prodotti di maggior qualità con di conseguenza l’addio dei cabinati.

ll primo videogioco della nuova generazione – marchiato Sony – è Formula 1, uscito nel 1996. La grande novità riguarda il sonoro in quanto è il primo gioco di F1 ad avere il commento tecnico (del leggendario Murray Walker).

Gli anni 2000 sono gli anni della rivalità tra EA Sports e Sony, conclusasi nel 2004 quando la F1 decide di rilasciare la licenza solo a quest’ultima. Il primo videogioco di questo periodo è F1 2001 sviluppato da Sony con la collaborazione dei team Benetton e Jordan sul lato danni, mai così realistici.

Il 2006 è l’anno della svolta. F1 2006 è probabilmente il miglior gioco di sempre sulla F1, ma anche il canto del cigno per Studio Liverpool (Sony) che chiude la sua avventura come sviluppatore di titoli dedicati alla massima categoria dell’automobile. Grafica, fisica e audio sono una vera rivoluzione, con il sistema danni che include per la prima volta le forature. Vi sono poi il meteo dinamico e la possibilità di sbloccare piste e auto storiche.

La F1 nell’era Codemasters

Dopo due anni di vuoto nel 2009 debutta Codemasters. F1 2009 è però un prodotto più che dimenticabile, oltre che disponibile solo per la Wii.

Il grande ritorno su PlayStation nel 2010 è un titolo rivoluzionario. F1 2010 presenta la fisica del meteo avanzata, tanto che quando comincia a piovere sulla pista sono presenti zone bagnate. Per la prima volta, inoltre, si possono modificare i parametri di assetto della vettura, controllare Ia telemetria o il meteo.

Con F1 2015 l’esperienza di guida è piu vicina a quella reale. Limitatore manuale e giro di ricognizione tra le novità.

In F1 2017 le vetture hanno risposto perfettamente ai grandi cambiamenti regolamentari che le hanno rese molto più veloci e sensibili ai disturbi aerodinamici. Vi sono infatti guasti meccanici e al motore, oltre alle penalità in griglia. Aggiornamenti realistici anche nel 2018 con l’introduzione dell’Halo e il sistema ERS su 3 mappature. Molto più ambizioso, F1 2019 vede anche l’introduzione del campionato di F2 e delle sue vetture Dallara, che danno la possibilità agli utenti di cimentarsi con auto dal comportamento molto lontano da quello di una F1.

Il ’20

Gli ultimi capitoli raggiungono un livello di simulazione e immersione nell’esperienza di driver professionista ormai ragguardevole.

Per essere competitivi, infatti, occorre avere una conoscenza accurata delle componenti tecniche. Un qualsiasi appassionato che si confronta con quello che rimane pur sempre un videogioco, ma che per realisticità di immagini grafiche e ambientazioni, possibilità di personalizzazione, ma soprattutto sensazioni di guida, ha ormai più cose in comune con i super simulatori da milioni di euro che con i suoi preistorici antenati cabinati.

Tant’è vero che il videogioco ufficiale è stato utilizzato durante le gare virtuali nel periodo della pandemia.

Altro

L’aumento degli appassionati e l’attenzione per le dinamiche interne ed esterne al team, hanno contribuito allo sviluppo e diffusione di F1 Manager.

Schermata team Red Bull Racing su F1 Manager
F1 Manager – Crediti: epicgames.com

Concesso in licenza dalla F1 e dalle serie di Formula 2 e Formula 3, il giocatore veste i panni di un team principal. Assumere e/o licenziare il personale; dirigere gli sviluppi sull’auto; bilanciare budget e le richieste dei piloti superstar; prendere decisioni in gara in merito ai pneumatici, strategia ai box e altri ordini di scuderia…

Chissà che la Ferrari non riesca a vincere il mondiale almeno sul virtuale grazie ad un ordinario Vasseur!

La tensione tra i piloti della stessa squadra, gli intrighi, le rivalità tra le scuderie e la pressione del momento, sono il cuore del gioco. Un’opportunità di scoprire una figura che forse non si comprende al 100%, oltre a vedere la F1 da un’altra prospettiva.

La F1 in altri videogames

La F1 è uno degli sport in maggior ascesa negli ultimi anni. Questo successo, unito al rapporto sempre stretto con i videogiochi anche dei piloti stessi, ha portato nel tempo ad avviare collaborazioni, una su tutte quella con Fortnite.

Fortnite

Uno dei giochi più amati dai ragazzi, e da alcuni piloti, è Fortnite. In tempi recenti, il gioco sviluppato da Epic Games ha inserito Lewis Hamilton tra le skin utilizzabili, con Roscoe. Lando Norris può confermarlo, visto che in una diretta Twitch recente è stato sconfitto proprio da un giocatore che aveva utilizzato il campione del mondo inglese.

Essendo stata un’aggiunta di successo, fughe di notizie indicano che vi sono in serbo altri contenuti di F1 in Fortnite.

Una collaborazione inclusiva considerando che le skin trasformate saranno sia maschili che femminili. 10/11 varianti di stile che sembrano rappresentare proprio i team di F1, con l’aggiunta della squadra Fortnite.

Oltre alle skin, anche accessori a tema. Tra quelli trapelati vi sono il trofeo, l’aliante con la scia come se fosse in pista, e pure un circuito.

Nulla è ufficiale, ma l’introduzione del marchio e sondaggi di Epic Games gettano le basi per una collaborazione più profonda. Quali skin di piloti potremmo avere in futuro? Tra i papabili: Oscar Piastri, Pierre Gasly, Checo Perez, Valtteri Bottas.

Guida e videogiochi correlati dai processi di pensiero

Se per noi i videogiochi diventano mezzo di distrazione, vi sono in realtà delle linee comuni con la guida. A farsi portavoce di ciò è Lando Norris, che fuori dalla pista è un gamer appassionato con tanto di brand relativo a gaming e lifestyle: Quadrant. Il pilota inglese, infatti, illustra come alcuni giochi che richiedono molta potenza cerebrale costringono a stare concentrati, dando una sensazione simile a quella della guida.

Afferma: “La guida e i videogiochi sono dei mondi molto diversi, ma sono correlati in tanti processi di pensiero. Il modo in cui pensi alle cose, le strategie che devi elaborare in modo differente per poter battere l’avversario. Il tentativo di raggiungere la perfezione, la memoria muscolare, gestire una serie di informazioni per poi prendere decisioni in tempi rapidissimi. Le due cose sono molto simili“.

Anna Botton

Appassionata di comunicazione e di ogni forma d'arte (sport incluso). Le emozioni sono il mio pane quotidiano. Autodromo, stadi e palazzetti sono la mia seconda casa. Il sogno? Entrarvi con un pass al collo.

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