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Presentazioni delle Formula 1: tra passato e presente

A poco più di una settimana dalla nuova stagione di Formula 1, ci sono state le presentazioni di tutte le vetture che scenderanno in pista in questo 2024. Solamente la passata settimana si sono rivelate al mondo le inedite creature di casa McLaren, Mercedes, Ferrari e Red Bull.

Negli ultimi anni, la tendenza – da parte di tutti i team – è stata quella di avvicinarsi ad uno stile comunicativo sempre più asettico e basato sulla tecnologia. A prova di ciò emergono le recenti presentazioni dei veicoli tramite dirette streaming o video sui social. In un contesto sempre più minimal e approssimativo, i ruggenti e spettacolari reveals degli anni Novanta sembrano un lontano ricordo che nessuno ha intenzione – o coraggio – di emulare.

Il passato

Nel corso della storia del Motorsport, le presentazioni delle vetture sono sempre state un momento fondamentale per l’avvio della stagione. Un focolare di speranza per i team – ma soprattutto per i tifosi – accompagnate da grandi sogni e progetti: una vera e propria mostra dell’operato svolto nel corso dell’anno!

I car-reveals, dunque, erano considerati al pari di una vetrina per la scuderia, gli sponsor e il marchio, e, per tale ragione, lo spettacolo era una prerogativa indispensabile. Basti vedere, ad esempio, lo show realizzato da McLaren nel 1997 per il lancio della MP4/12: un evento iconico all’insegna del pop rimasto nella memoria grazie alla presenza delle Spice Girls e Jamiroquai. Esibendosi con hit come “Wannabe”, il gruppo femminile inscenò uno spettacolo per i presenti, lasciando quasi in secondo piano la presentazione della vettura.

Una delle presentazioni McLaren

L’aspetto scenico, quindi, era piuttosto curato dalla maggioranza delle squadre, tanto da realizzare degli effettivi spettacoli per il pubblico. Maestro del settore era anche Flavio Briatore che, per la presentazione della R24, scelse il Teatro Massimo di Palermo. Per le strade della città, invece, il canto del motore della R23 cantava davanti a numerosissimi presenti (circa 70 mila).

Spettacolarità, nelle presentazioni, era il codice da seguire nel tentativo di coinvolgere una fetta di pubblico sempre più ampia e per dimostrare che Formula 1, oltre che ad essere uno sport, poteva essere anche intrattenimento.

E oggi?

Nelle ultime settimane sono state svelate tutte e dieci le monoposto che prenderanno parte alla stagione 2024: tra re-brand e diversi sconvolgimenti pre-stagionali, tutto ormai è pronto!

In una Formula 1 in cui la tecnologia più avanzata è diventata pilastro dello Sport, anche le stesse presentazioni risentono di tale tendenza. Da spettacoli di luci ed effetti per rendere i reveals più emozionanti, si è passati a dirette social o streaming sui canali ufficiali Instagram o YouTube dei vari team. Un passaggio abbastanza radicale che cavalca l’onda tecnologica dell’ultimo decennio e che cerca di valorizzare aspetti diversi rispetto al passato.

Le presentazioni dei team di Formula 1, infatti, sono diventate sempre di più dei palcoscenici dove mostrare le ultime innovazioni tecnologiche e design aerodinamici. L’obiettivo, pertanto, è quello di concentrare l’attenzione sui dettagli tecnici, sui componenti e le prestazioni delle vetture, mettendo da parte lo spettacolo.

@F1 su Instagram

Verso il digitale

A contribuire a questo cambiamento comunicativo sono state anche la necessità di contingentare i costi all’indomani della pandemia e la volontà di non gettare ulteriore pressione su squadre e piloti. In seguito all’emergenza da Covid-19, infatti, le presentazioni telematiche sono diventate maggiormente frequenti, sposando la necessità di aderire alle normative sanitarie e, allo stesso tempo, di incanalare le risorse economiche in altri modi – al di fuori di un evento dal vivo. L’utilizzo dei media e dello streaming online, infatti, permette di raggiungere un pubblico molto più vasto (chiunque abbia accesso a Internet nel mondo) a costi nettamente inferiori.

Per quanto riguarda il clima all’interno della squadra, poi, la decisione di puntare a presentazioni digitali e meno sfarzose consente a squadre e piloti di non addossarsi ancor più responsabilità di performare meglio di quanto promesso. Un esempio analogo è avvenuto nel 2020, in occasione dell’introduzione della SF1000 al grande pubblico presso il Teatro di Reggio Emilia. Dato l’evento in pompa magna – tra musicisti, coristi e ballerini – le conseguenti aspettative stagionali erano quantomeno positive, speranze non soddisfatte sin dal primo Gran Premio. La semplicità e austerità dei recenti reveals, quindi, dipende da diverse inclinazioni: economiche, tecnologiche e persino psicologiche.

Uno show asettico

In netto contrasto con la recente volontà di rendere la Formula 1 uno spettacolo sportivo, le presentazioni asettiche e digitali non si adeguano di certo alla tendenza. Questa modalità, tuttavia, permette di assicurarsi anche una categoria di pubblico più generalista che, negli ultimi anni, sta crescendo ulteriormente.

I grandi eventi del passato hanno ormai ceduto il passo a video veloci e digitalizzati, pensati appositamente per mostrare livrea e concetti e far sì che creino curiosità e interesse. Forse l’attenzione nei confronti dei dettagli, sia tecnici che meccanici – con discussioni e spiegazioni ad inframmezzare il tutto – sta parzialmente svanendo, sostituita da contenuti che possano creare hype. Ormai abituata ad evolvere per assecondare lo sviluppo tecnologico, si potrebbe pensare che la Formula 1 stia semplicemente seguendo l’interesse del suo pubblico, assecondando la sua richiesta.

Chiara Galati

Studentessa universitaria presso il secondo anno di scienze della comunicazione a Bologna e grandissima appassionata di Formula 1. Nel tempo libero amo scrivere e arricchirmi di conoscenze che riguardano il motorsport.

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