Il gp dell’Arabia Saudita si è concluso da poco più di 48 ore con la vittoria di Max Verstappen. Se da un lato a dominare la scena ci ha pensato la Ferrari, con l’esordio brillante del giovane Bearman che ha portato a casa un inaspettato settimo posto, dall’altro lato non sono di certo mancati dissapori, problemi e battibecchi. Nell’occhio del ciclone ci sono l’Alpine, la Mercedes e la Visa Cash App.
Alpine naviga in un tunnel oscuro
Il campionato 2024 non si è aperto nei migliori dei modi per l’Alpine, anzi tutto l’opposto. Sin dai test pre stagionali in Bahrain, la nuova A524 ha dimostrato di avere una serie di problemi che l’hanno resa essere una vettura lenta e in sovrappeso. Questo ha fatto calare un primo telo oscuro sulla scuderia francese, riempiendola di delusione, umore negativo e dubbi.
Jeddah: una nuova carta da giocare?
Nonostante la profonda crisi, si è provato a guardare avanti e a focalizzare l’attenzione sulla seconda tappa del campionato: Jeddah. Un circuito diverso dal precedente, sul quale si è sperato di poter ottenere qualche punto, per risalire da quell’ultima posizione del campionato costruttori. Ma la una nuova delusione è dietro l’angolo. Nel giro di ricognizione, a pochi metri dal poter posizionare la sua monoposto sulla casella di partenza, Pierre Gasly ha comunicato di avere problemi al cambio.
Un sospiro pesante e qualche curva dopo la partenza, l’Alpine del francese è stata richiamata ai box, portando con sé il verdetto decisivo: fine gara. Situazione leggermente migliore per Esteban Ocon che chiude la gara in 13esima posizione, tuttavia non di certo il risultato che la scuderia vuole ottenere.
La vettura è considerata la più lenta della griglia, il team francese continua ad essere in una crisi profonda tanto da portare con sè anche dimissioni fulminee come quelle del direttore tecnico Harman e del responsabile all’aereodinamica de Beer.
Tanti dubbi, certezze nulle se non quella di tentare il tutto per tutto per potersi migliorare e tornare a competere.
Mercedes: l’obiettivo è ancora distante
L’Alpine non è l’unico team in pista ad avere qualche problema, a loro si è aggiunta al GP in Arabia Saudita la Mercedes. E’ ormai da un paio d’anni che il team si trova ad avere qualche difficoltà nelle battaglie con i suoi diretti rivali come la Ferrari o la McLaren, il più delle volte è in svantaggio.
Dopo aver concluso la gara in Bahrain guadagnandosi la terza posizione nel campionato costruttori, l’asticella per la successiva tappa si è alzata. Il team è arrivato in Arabia Saudita aspettandosi di replicare, se non addirittura migliorare, i risultati ottenuti. Ma le aspettative sono state deluse: George Russell e Lewis Hamilton hanno chiuso la gara portando a casa rispettivamente un sesto e un nono posto. L’amarezza è tanta, con i primi problemi che si sono verificati già nelle giornate precedenti. In qualifica il sette volte campione del mondo ha dovuto lottare per non perdere la macchina in pista, rinunciando persino al giro in Q3.
Le principali problematiche della W15 riguardano la stabilità della macchina. Gli ingegneri della Scuderia si trovano di fronte ad un vero e proprio rompicapo da risolvere per cercare di trovare il giusto connubio tra stabilità e performance. In sole due gare il team di Stoccarda ha modificato il set-up della W15 diverse volte, eppure niente sembra essere ancora abbastanza. La Mercedes non riesce a combattere a pari armi con la Ferrari, sua diretta avversaria.
Tra un’intervista e l’altra: l’amarezza dei piloti
Subito dopo la gara, intervistato dai microfoni di Sky Sport, Hamilton si lascia andare senza mezzi termini. “Mi sono sentito come se stessi correndo in una categoria inferiore“. La delusione, che si unisce alla stanchezza di un uomo che ha ancora negli occhi il desiderio di combattere per raggiungere i posti più alti della classifica, si fa sentire. “E’ frustrante ritrovarsi per tre anni consecutivi quasi nella stessa posizione“. Subito si premura di aggiungere che, nonostante tutto, è consapevole che la sua squadra sta facendo il possibile per portare delle modifiche alla W15, consegnandogli così una macchina più competitiva.
Russell, classificatosi alle spalle di Alonso, non ha un parere così diverso da quello del suo compagno di squadra: “Ho trascorso quasi 40 giri a un secondo e mezzo da Fernando, ma non sono riuscito a passarlo. Non sono mai riuscito realmente ad avvicinarmi, l’auto scivolava troppo“. Anche per lui c’è ancora tanto lavoro da fare in vista della prossima gara del campionato per arrivare a battagliare a pari armi con i propri avversari.
Tuttavia, lascia uno spiraglio di speranza: “E’ necessario avere più prestazione: il potenziale e il passo ci sono, ma bisogna capire come tirarlo fuori e bisogna farlo prima di giungere a Melbourne“.
Visa Cash App: si parte con il piede sbagliato
A chiudere la triade dei team che hanno riscontrato problemi in questo inizio di stagione c’è la Visa Cash App. Il gran premio del Bahrain della scorsa settimana si è concluso con un fiammeggiante battibecco, in pista e nei team radio, tra Ricciardo e Tsunoda.
Arrivata a Jeddah, l’ex Alpha Tauri, tutto si aspettava tranne che concludere la gara in 14esima e 16esima posizione. Dopo una qualifica discreta, le aspettative del team e dei due piloti erano alte, ci si aspettava di poter migliorare e avvicinarsi alla zona punti. Eppure la sorte che è toccata al team è decisamente diversa, a tal punto che portano a casa un risultato deludente.
Le difficoltà si sono riscontrate nel passo gara e nell’aderenza. Questi due elementi, uniti ad un errore effettuato durante il pit- stop, hanno portato ad una gara difficile. La Visa Cash App sceglie di analizzare la situazione in chiave positiva. Guarda infatti ai buoni feedback ottenuti in qualifica, t conto di ciò che non è andato in gara e pensando a come migliorare il proprio pacchetto in vista di Melbourne considerando ciò che non è andato in gara.
Le voci dei protagonisti di casa
Nel post gara l’attuale team principal, Laurent Mekies, afferma: “Il risultato di oggi è stato molto deludente, specie dopo tanto lavoro durante il weekend. La gara non è stata certo perfetta per noi. Continueremo a lavorare duramente a Faenza e a Bicester: la squadra non vede l’ora di riprendere a lottare a Melbourne“
L’ex dipendente Ferrari, ora team principal della scuderia di Faenza, non ha dubb: analizza con criticità la gara conclusa ammettendo gli errori commessi, ma non lasciandosi perdere d’animo, promettendo alla sua squadra una macchina competitiva.
Anche le voci di Tsunoda e Ricciardo vanno nella stessa direzione, seppur con l’amaro in bocca dovuto a due risultati che non rispecchiano le loro aspettative. I due piloti sono positivi, con l’intenzione di imparare dagli errori e farne tesoro e di collaborare con il proprio team per migliorare la vettura. Entrambi non vedono l’ora di tornare in pista a Melbourne.
L’obiettivo prefissato è uno solo: competitività che si deve tramutare in risultati soddisfacenti.
Tirando le somme: l’obiettivo comune è la voglia di migliorarsi
I tre team non hanno dubbi: vogliono lavorare impiegando tutte le loro forze e le loro energie, vogliono delle monoposto competitive. Vogliono battagliare e portare a casa risultati soddisfacenti.
Le premesse quindi ci sono tutte, l’entusiasmo anche, non resta che vedere l’evolversi delle situazioni in queste due settimane che ci separano dal gran premio d’Australia.