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Ollie Bearman: dalla pole in F2 ai sorpassi in F1

Il momento giusto è all’improvviso. Una chiamata al sorgere del sole dopo aver fatto – egregiamente – il proprio lavoro il giorno prima può scombussolare del tutto i piani e stravolgere la vita, in positivo.

Così è stato per il super protagonista del weekend Oliver, “Ollie” Bearman. Un giovane ragazzo di 18 anni nativo di Chelmsford, una piccola città a 50 chilometri da Londra.

Ieri un classico e comune ragazzo della porta accanto, un ragazzo – come tutti – che, ogni giorno, sogna in grande quando si cala nel proprio abitacolo, insieme ai suoi coetanei.

Oggi, è un giovane ragazzo di 18 anni, ma con una stella incisa nel suo nome. Ricordatevelo perché – presto – tornerà ad essere una presenza ingombrante in un sistema avviato verso la monotonia con l’egemonia inarrestabile del binomio Verstappen-Red Bull.

Sogna in grande e si distingue alla grande. Il Gran Premio dell’Arabia Saudita segna un nuovo inizio per Ollie Bearman.

Credits to @GettyImages

Il debutto a sorpresa:

Il pilota britannico – membro della Ferrari Driver Academy dal 2021 – ha fatto il suo debutto nella categoria regina venerdì mattina in extremis in seguito al forfait di Carlos Sainz, vittima di un’appendicite acuta che ha richiesto un intervento chirurgico immediato.

Il pilota iberico era atteso, nella giornata di mercoledì, per la consueta sessione di media duties a cui ha dovuto rinunciare per problemi gastrointestinali. Malessere generale e febbre alta sono proseguiti anche nella giornata di giovedì, dove – a fatica – ha preso parte alle prime prove libere del weekend. La situazione, però, non migliora nel corso della notte e Sainz è costretto al ritiro, annunciando, così, la sua mancata partecipazione al GP dell’Arabia Saudita.

Così subentra in soccorso Oliver Bearman che, nel frattempo, aveva dato spettacolo in Formula 2 dominando la sessione di qualifiche e conquistando la pole position valida per l’evento di feature race.

Catapultato – di getto – in una realtà dall’ego smisurato, il pilota Prema non sfigura. Con solo poco meno di 60 minuti a disposizione per incamerare quante più informazioni possibili, il numero 38 è stato protagonista di una qualifica formidabile, conclusasi con una dignitosa P11, a soli 0.036s dalla Mercedes di Lewis Hamilton.

La gara:

Lo show del pilota inglese prosegue anche in gara dove conquista una brillante settima posizione al traguardo, contenendo, sul finale, Norris e Hamilton in rimonta con le gomme soft.

50 giri di fuoco dallo sforzo fisico smisurato, in un tracciato – quale quello di Jeddah – provante e gravoso per le forze G laterali importanti generate dalle numerose curve che costellano la pista, in particolar modo, del primo settore.

“Sono un po’ stanco! Ho sofferto un po’ dopo la gara, quando non hai più l’aria fresca, allora ti rendi conto che sei stanco. Mi fa un po’ male la schiena, in particolare le spalle. Non è il circuito migliore dal punto di vista fisico su cui fare il proprio debutto, ma penso che abbiamo fatto un buon lavoro”, queste le sensazioni a caldo della star del weekend.

In quella che è stata la gara più lunga della sua vita, Ollie Bearman non si è tirato indietro. Nelle prime battute di gara, è stato protagonista di un’ accattivante lotta con Yuki Tsunoda per insidiare la decima piazza, duello interrotto solo in seguito all’ingresso in pista della Safety Car per l’incidente di Lance Stroll in curva 22 al settimo giro.

La fiducia, i consigli dispensati da Charles Leclerc nel weekend e la sicurezza sono stati la triade decisiva per il successo ottenuto in terra araba. Una combinazione di elementi che hanno permesso al numero 38 di alternare fasi di gestione gomma a battaglie di sani principi nel campo d’azione anche con piloti esperti del calibro di Nico Hulkenberg.

“Ero bloccato. Lui stava usando tutta la sua esperienza per usare la batteria nei posti giusti per tenermi dietro. Quindi, mi ci sono voluti un paio di tentativi per passare, ma una volta che son riuscito a passare, ho potuto mostrare il mio passo, era solo molto difficile seguire. In particolare per me, che non sono mai rimasto nella scia di una vettura di Formula 1 prima, passare così vicino ai muri a un secondo dal pilota davanti, è molto difficile, richiede un grande sforzo” – commenta così Bearman il secondo frangente di gara.

Non sono mancati gli elogi provenienti da tutto il paddock. Dai piloti, ai team principal, fino ad arrivare al pubblico che, da casa, lo ha consacrato Driver of the Day senza nessuna esitazione. La stessa esitazione che non è mancata nel box Ferrari, dove – a vivere in prima persona la realizzazione del sogno di una vita di suo figlio – c’era Papà Bearman, teso, tesissimo, ma emozionato.

E in quell’abbraccio emblematico tra padre e figlio si racchiude l’essenza di questo weekend di gara, un weekend di consacrazione perché oggi è nata una stella destinata ad illuminare i grandi palcoscenici della realtà a quattro ruote.

Credits to @GettyImages

Per Bearman il viaggio non programmato finisce qui, ma dietro l’angolo – in un futuro non tanto lontano – lo attenderà il viaggio di sola andata e, a quel punto, sarà solo questione di tempo, come lo è stato oggi.

Malika Marwoi Missaoui

Appassionata di motori e tifosissima della McLaren, ama tutto ciò che è relativo all'aerodinamica e alle telemetrie nonostante si intenda più di lingue che di numeri.

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