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Formula 2: la nuova vettura sta creando problemi ad alcuni team?

Il campionato di Formula 2 ha inaugurato la stagione 2024 con i primi due round in Bahrain e Arabia Saudita, regalando agli appassionati una serie di colpi di scena: dall’esordio in Formula 1 di Oliver Bearman alle varie squalifiche.

Sicuramente uno degli episodi più intriganti del recente weekend a Jeddah è stato il repentino cambio di programma per Ollie Bearman. Il poleman si è trovato a rinunciare alla Sprint e alla Feature Race per salire alla guida della SF24 di Carlos Sainz, operato di appendicite. Il pilota inglese, infatti, è reserve driver della Scuderia Ferrari ed ha avuto così l’opportunità di debuttare nella categoria maggiore.

Questo episodio potrebbe aver messo in secondo piano le varie squalifiche alle quali abbiamo assistito in Formula 2 in questi primi due round. Provando ad analizzarle, due domande sorgono spontanee: i team di Formula 2 stanno ancora cercando di comprendere appieno le caratteristiche della nuova vettura? Potrebbe essere questo il motivo delle penalizzazioni che hanno influenzato il corso delle gare?

Perché parliamo di “nuova vettura”?

Per chi ha iniziato da poco a seguire questa categoria o per chi si è perso qualche dettaglio, è importante comprendere perché parliamo di “nuova vettura”.

Il campionato di Formula 2 prevede l’utilizzo di una monoposto uguale per tutti i team. Originariamente progettata per un ciclo di tre anni, a causa delle circostanze straordinarie legate alla pandemia di COVID-19, la vettura della scorsa stagione è stata impiegata per un periodo eccezionale di sei anni, dal 2018 al 2023.

Quest’anno ha debuttato quindi una nuova monoposto con un chiaro obiettivo: favorire le battaglie ruota a ruota e migliorare le performance in pista. È stato deciso, inoltre, di prolungare l’impiego della vettura fino al 2029 per contenere i costi, garantendo una maggiore stabilità e accessibilità per tutti i team partecipanti. Realizzata da Dallara, la nuova vettura presenta innovazioni significative con ali, muso e fondo che mirano a massimizzare l’effetto suolo. Il motore rimane il Mecachrome da 3.4 litri V6 e la lunghezza della monoposto è aumentata leggermente.

Formula 2: squalifiche
Formula 2 – Credits: www.fiaformula2.com

Le squalifiche nei primi due Gran Premi di Formula 2

Gran Premio del Bahrain

Durante le qualifiche del Bahrain, sei monoposto sono state selezionate casualmente e sottoposte ad un controllo approfondito. Questo ha svelato un’infrazione tecnica sulla vettura numero 9 di Kush Maini. L’analisi ha rivelato che l’altezza del “undertray front external strake” (una piastra nella parte anteriore del fondo) era inferiore al limite minimo consentito. Questa piastra è risultata essere più bassa di 6.1 mm. La tolleranza imposta dalla FIA è di 5 mm, quindi rimane una violazione di 1.1 mm.

Maini, insieme ad un rappresentante del team Invicta Racing, sono stati quindi convocati dagli steward per chiarire la situazione. Durante l’incontro, è emerso che Maini durante la sessione ha preso il cordolo in modo aggressivo, evento che presumibilmente ha causato la violazione tecnica. Nonostante la spiegazione fornita, gli steward hanno optato per una decisione ferma. La vettura di Maini è stata squalificata dalla sessione di qualifiche e il pilota, di conseguenza, è partito dal fondo in entrambe le gare del weekend.

Formula 2: squalifiche
Kush Maini Bahrain GP – Credits: Invicta Racing and Dutch Photo Agency
Gran Premio dell’Arabia Saudita

Il Gran Premio in Arabia Saudita ha visto in altre due squalifiche che hanno animato la Sprint Race di Formula 2. Le monoposto numero 22 e 23 del team Trident, rispettivamente guidate da Richard Verschoor e Roman Stanek, sono finite sotto la lente di ingrandimento degli steward a causa dell’utilizzo di una mappatura sbagliata della progressione dell’acceleratore.

Secondo il regolamento tecnico della Formula 2, durante i Gran Premi è obbligatorio adoperare specifiche mappature di frizione e acceleratore. Tuttavia, nel caso di Verschoor e Stanek, è emerso che era stata utilizzata, per errore, una mappa del 2023 anziché quella prevista per il 2024. Un rappresentante del team, convocato dagli steward per chiarire la situazione, ha ammesso l’errore interno spiegando che un ingegnere aveva caricato accidentalmente la mappatura errata.

Entrambe le monoposto sono state squalificate. Per Roman Stanek, che aveva concluso al fuori dalla zona punti al decimo posto, non ci sono state troppe conseguenze. Il compagno Richard Verschoor, invece, era il vincitore della gara. L’olandese ha perso quindi 10 punti importanti, trasformando la sua vittoria in un’amara delusione.

Richard Verschoor Saudi Arabia Sprint Race Podium – Credits: Tridents Motorsport

Potrebbero quindi essere le sfide nella comprensione della nuova vettura di Formula 2 a determinare queste squalifiche? La categoria ritornerà il prossimo weekend in Australia e i team hanno una settimana di pausa per analizzare i dati. Riusciranno a risolvere questi piccoli errori?

Sara Ruffoni

Studentessa laureanda in Lingue e Intermediazione Turistica e d'Impresa presso l'Università di Trento e grande appassionata di sport e motorsport.

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