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Ferrari e Le Mans, quando il rischio vale un trionfo da incorniciare

Ferrari

Ferrari e Le Mans. Il successo alla 24 ore di Le Mans è già storia sotto molteplici aspetti. Non solo per il fatto che il team di Maranello è riuscito a mantenere il primato sul Circuit de la Sarthe, ma anche per il fatto che l’edizione appena conclusasi ha visto stabilirsi nuovi record che danno lustro alla categoria e alla corsa, già di suo una delle più illustri nel mondo delle corse. Vediamo dunque alcuni degli aspetti più interessanti inerenti il successo della Ferrari e di AF Corse nella corsa di durata più famosa al mondo.

Alfa Romeo e Ferrari, un filo rosso

1934-2024. Alfa Romeo e Ferrari. Sono 90 gli anni che separano il successo di un costruttore automobilistico nel Gran Premio di Monaco e alla 24 ore di Le Mans nel medesimo anno. Al tempo erano le gesta e i trionfi gloriosi dell’Alfa Romeo a far sognare le folle. Ad imporsi nelle strade del principato monegasco fu il temerario francese Guy Moll nel 1934, uno dei piloti preferiti di Ferrari per il suo coraggio leonino al volante, prima che incontrasse la morte in quel di Pescara pochi mesi dopo, durante la Coppa Acerbo, quando aveva appena 24 anni. Nel medesimo anno, la casa del Biscione riuscì egregiamente ad imporsi a Le Mans, con l’equipaggio di Luigi Chinetti e Philippe Étancelin che sbaragliò agilmente la concorrenza, conquistando la vittoria con 13 giri di vantaggio sull’Alfa Romeo 8C.

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L’Alfa Romeo 8C che conquistò la vittoria della 24 ore di Le Mans in azione nel 1934 (Photo source: pinterest.com/Photographer unknown)

Passati 90 anni, il filo rosso che collega Alfa Romeo e Ferrari in tante vicende vede un passaggio di testimone iconico sotto questo aspetto. In Maggio, è Charles Leclerc che vince a Monaco in Formula 1, dopo aver conquistato la pole position. A Le Mans, invece, è l’equipaggio numero 50 ad ottenere un secondo successo consecutivo sul prototipo 499P. Il filo rosso che connette la storia di Alfa Romeo e Ferrari è indissolubile sotto vari aspetti, e questo successo lo dimostra.

Hypercar: la categoria più competitiva di sempre nell’endurance?

Quello che salta all’occhio sulla classifica finale sono anche i distacchi finali al traguardo dalla Ferrari vincitrice. Nel mondo delle corse di durata è risaputo che corse come la 24 ore di Le Mans vedono alla sua conclusione distacchi abnormi. La distanza di gara, le incognite, gli imprevisti, i contatti, i guasti tecnici e la prudenza richiesta nella condotta di gara per vedere la bandiera a scacchi, impongono una gestione della corsa differente da tutte le altre categorie. La tradizione vuole che solitamente non siano più di 2 auto a concludere la corsa nel giro di testa, vincitore compreso naturalmente.

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Il gruppo delle Hypercar alla partenza della 24 ore di Le Mans (Photo source: fiawec.com/Javier Jimenez/DPPI)

Tuttavia, nell’edizione 2024 si è assistito ad un nuovo record sensazionale. I primi 9 classificati al traguardo hanno concluso la corsa nel giro di testa, un evento mai accaduto nella centenaria storia di Le Mans. Questo rende l’idea di come la competizione sia più aperta che mai. Costruttori come Ferrari, Toyota, Porsche e Cadillac hanno dimostrato di avere tra le mani prototipi in grado di essere competitivi da poter contendersi agevolmente il primato. Si attende con fiducia che anche Lamborghini, Peugeot, BMW, Alpine e Isotta Fraschini possano essere nella conversazione per la vittoria dal 2025 in poi.

Ferrari lancia tre nuovi volti vincenti

Del successo di Ferrari a Le Mans salta fuori un altro dato importante. L’equipaggio numero 50 della Ferrari non aveva mai vinto dal suo ingresso nel WEC lo scorso anno. La competitività c’era eccome, era questione di tempo. Tuttavia va segnalato come i suoi piloti fossero ancora privi di vittorie nella categoria principale del mondiale endurance. Per loro quella di Le Mans è la prima vittoria in classe Hypercar, certamente un successo da incorniciare. Ma i protagonisti alla guida chi sono?

Antonio Fuoco: reinventarsi nelle gare di durata

Il cosentino nativo di Cariati, classe 1996, ha avuto il più classico dei copioni nel mondo delle monoposto per quanto riguarda i piloti italiani negli ultimi anni. Una prospettiva molto interessante, in grado di arrivare ad un passo dalla Formula 1. Tuttavia, per un motivo o per l’altro, in uno sport dove politica e denaro risultano sempre più cruciali quando si arriva sempre più in alto, quel grande salto non arriverà mai, e la nave salpa. Dal 2013 al 2018 sono 17 le vittorie e 49 i podi conquistati tra Formula Renault 2.0 ALPS, Florida Winter Series, F3 Europea, GP3 Series e FIA Formula 2. Il tutto gareggiando con Prema, Carlin, Trident e Charouz Racing. Nonostante tutto ciò, la F1 resta irraggiungibile.

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Antonio Fuoco (Photo source: fiawec.com/Julien Delfosse/DPPI)

Nonostante un 2019 pressoché di stop, resta nelle file di Ferrari, e pian piano si reinventa nel mondo delle gare di durata e GT. Comincia con l’Asian Le Mans Series, prosegue nel GT World Challenge, conquista la 12 ore di Sebring in classe GTD nel 2022 con Cetilar Racing su una Ferrari 488 GT3 Evo 2020. Nel frattempo è vicecampione nel GT World Challenge Europe Endurance nel 2022, si affaccia anche al WEC, dove fa 3° a Le Mans sempre nel 2022 in classe LMGTE Pro. La grande occasione arriva con la classe Hypercar, dove AF Corse gli dà fiducia, venendo ripagata ampiamente. Ben 5 i podi conquistati, che diventano 6 con il primo storico trionfo di ieri, omaggiato anche dal suo amico Charles Leclerc. Un italiano è nuovamente sul tetto del mondo a Le Mans, dimostrando che oltre il mondo della Formula 1 c’è vita.

Miguel Molina: quanto conta avere un veterano in squadra

L’esperienza a Le Mans conta moltissimo. Ferrari non avrebbe potuto conquistare questo successo senza il contributo di Miguel Molina. Spagnolo classe 1989, ormai lo si può considerare un veterano delle corse. Dal 2006 al 2009 fu attivo nella Formula Renault World Series 3.5, le vittorie furono 4 e i podi complessivi 10. Oltre a ciò ebbe modo di gareggiare in un paio di gare in SuperLeague Formula. Dal 2010 al 2016 fu, ad alterne fortune, pilota Audi nel DTM, nel quale comunque ebbe modo di conquistare 3 vittorie e 6 podi complessivi.

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Miguel Molina e Antonio Fuoco osservano Nielsen dai box (Photo source: fiawec.com/Charly Lopez/DPPI)

Chiuso il capitolo monoposto e ruote coperte nel turismo, Molina si può dire che ha trovato la sua vera dimensione nel mondiale endurance. In AF Corse e Ferrari lo spagnolo ha trovato una casa, partendo dalle LMGTE Am per salire rapidamente in LMGTE Pro. Due i successi conquistati e 14 i podi complessivi, senza tener conto di due secondi posti in classe GTLM e GTD alla 24h di Daytona nel 2019 e quest’anno. Oltre a ciò, sono 5 i successi, 10 i podi e un titolo conquistato nel 2022 in European Le Mans Series nella classe LMGTE. Tutti risultati sufficientemente validi da garantirgli la chiamata in classe Hypercar con Fuoco e Nielsen, fino al successo conquistato ieri e che giustifica gli interi sforzi di una lunga carriera.

Nicklas Nielsen: un asso delle gare endurance, l’uomo chiave del successo

Chi ha portato la vettura alla bandiera a scacchi e ha conquistato la vittoria con un azzardo strategico sul carburante è stato Nicklas Nielsen. Il danese, classe 1997, è una giovane prospettiva che tuttavia vanta già notevole esperienza e successi nella sua carriera. Dopo aver disputato due stagioni in Formula 4 ADAC con un successo e 6 podi complessivi, Nielsen ha dovuto resettare la sua carriera nel mondo delle gare GT. Nel 2018 ha conquistato 10 vittorie con 14 podi in tutte le gare disputate e la conquista finale del campionato nel monomarca Ferrari Challenge Europe, vincendo anche nelle Finali Mondiali Ferrari.

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Miguel Molina, Nicklas Nielsen e Antonio Fuoco (Photo source: fiawec.com/Charly Lopez/DPPI)

Dopo questo approdo “in sordina”, per Nielsen si aprono le porte del WEC, del GT World Challenge Europe Endurance Cup e della European Le Mans Series. Nell’ELMS ad oggi ha conquistato 6 successi e 11 podi, conquistando il titolo all’esordio nel 2019 in classe LMGTE e GT3, gareggiando anche in LMP2. Nel GT World Challenge ha conquistato il titolo nel 2021 con Iron Lynx. Nel WEC invece ha conquistato il titolo in LMGTE Am già nel 2019-20 e nel 2021 con Ferrari, con 6 vittorie e 9 podi. La vittoria in categoria Pro-Am nella classe LMP2 nel 2022 gli è valsa la chiamata in classe Hypercar, dove ieri ha avuto modo di ripagare la fiducia offertagli da AF Corse, portando a casa il trionfo.

Quel 2% che serviva per continuare a fare la storia

Nelle corse rischiare è necessario per vincere. In una categoria con distacchi così ravvicinati e un’edizione così carica di situazioni in grado di compromettere le possibilità di successo, il rischio è parte del gioco. In questo caso per la Ferrari si è reso necessario rischiare con la strategia del carburante per restare davanti alla Toyota e alla Porsche. Nelle fasi finali serve un eccellente autocontrollo per gestire al meglio la quantità di carburante estremamente risicata nel serbatoio e non perdere troppo terreno.

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La trionfale accoglienza di Antonio Fuoco e Miguel Molina riservata a Nicklas Nielsen sul traguardo, dopo la vittoria alla 24 ore di Le Mans per la Ferrari 499P numero 50. (Photo source: fiawec.com/Photo Javier Jimenez / DPPI)

In questo, Nielsen è stato eccezionale. Anzitutto nel riuscire a mantenere un vantaggio tale da poter percorrere le tornate finali ad un ritmo sufficientemente veloce da non farsi raggiungere dalla Toyota. Secondariamente, a poter vedere il traguardo e la vittoria con quel 2% di carburante stimato nel serbatoio. Nel caso vi fosse stato un ulteriore giro da percorrere, i sogni di gloria sarebbero sfumati. In aggiunta la pioggia e una bandiera gialla nel finale dove i consumi sono maggiormente elevati hanno contribuito a risparmiare la quantità rimasta. La fortuna aiuta sovente gli audaci, e in questo caso la Ferrari e AF Corse, sotto la saggia gestione di Antonello Coletta, sono stati eccezionalmente e strategicamente audaci.

Simone Ghilardini

Milanese classe 1998, studente, musicista, pilota virtuale e articolista per Mult1Formula.

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