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Tutte le statistiche del Gran Premio di Brasile 2024

Non diciamoci bugie: il circuito di Interlagos in Brasile è uno dei più belli dell’intero calendario. Allo stesso modo i Gran Premi che si tengono lì sono spesso fra i più avvincenti dell’anno. Quello della stagione corrente non è stato da meno, avendoci regalato un intero weekend a dir poco surreale. Ma quali sono state le statistiche più strane di questo ventunesimo round?

Tante partenze, tante bandiere, tanti modi per ritirarsi

Il primo dato interessante figlio dell’ultimo GP è quello legato all’innumerevole quantità di diverse partenze effettuate. Inizialmente doveva avvenire infatti una standing start, ovvero da fermi sulle proprie caselle di partenza come al solito, poi divenuta aborted start a causa dell’incidente di Stroll. Carlos Sainz, reduce dall’incidente avvenuto in qualifica, è stato poi obbligato ad una pitlane start dati i vari cambi di componenti. Ultima ma non per importanza la rolling start imposta in seguito all’uscita di scena di Colapinto, che aveva causato la sospensione di gara.

Sospensioni che sono state all’ordine del giorno in Brasile, soprattutto in qualifica. Non si vedevano ben 5 bandiere rosse in questo tipo di sessione dal GP di Imola 2022, solo ed unico altro caso in cui si sono verificate tante interruzioni in qualifica come ad Interlagos quest’anno. In quell’occasione erano state esposte in seguito agli incidenti di Albon, di Sainz, di Magnussen, di Bottas e di Norris.

Variegate anche le modalità di ritiro dal Gran Premio: un DNS per Albon, tre DNF per i reduci dei vari incidenti come Colapinto Stroll e Sainz e un DSQ (squalifica) per Hulkenberg. Questa è stata inoltre la prima bandiera nera dal 2007, dato che il resto delle squalifiche degli ultimi anni sono avvenute tutte a GP concluso.

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by f1

L’exploit di Alpine

Decisamente più incredibile di quello di qualunque altra squadra è stato poi il weekend di Alpine. Prima di Interlagos il team francese era riuscito a totalizzare solo 16 punti in 20 gare, restando relegati al nono posto della classifica mondiale. Grazie alle grandiose performance di Gasly e Ocon (il quale ha anche effettuato qualche giro al comando) ora la squadra con 33 punti in più si è ritrovata catapultata in sesta posizione.

Podio da record oltre che indubbiamente inaspettato. Questo è stato il primo doppio podio in assoluto per Alpine da quando ha cambiato denominazione e anche la prima volta dal 1997 che due francesi si ritrovano contemporaneamente fra i primi 3 classificati di un GP.

I numeri di Verstappen e RedBull

Impossibile non parlare anche di lui, il tre volte campione del mondo. Era a secco da ben 10 gare e tutte le carte erano in regola perché diventassero 11 vista la qualifica da incubo. E invece Max ha compiuto l’impresa, vincendo un GP che partiva dal 17esimo posto. Le dieci gare che lo tenevano separato dal suo ultimo successo sono le stesse che in totale non ha vinto sommando le stagioni 2022 e 2023, quasi a voler sottolineare una Redbull ben lontana da quella degli anni passati.

Inoltre Sergio Perez, concludendo la propria gara in una deludente 11esima piazza, ha permesso a RedBull di essere la prima squadra dall’introduzione dei numeri fissi nel 2014 a vedere i propri piloti concludere una gara nelle stesse posizioni dei loro numeri (1 ed 11). Non era mai successo in un GP prima, solo a Ricciardo (p3) e Norris (p4) nella Sprint di Monza 2021 a voler essere precisi.

Quando in F1 la numerazione invece funzionava come in Formula 2 (in cui i numeri sono determinati dal piazzamento nella stagione precedente della squadra) succedeva molto più spesso. Ad esempio a Schumacher e Barrichello, fra il 2001 e il 2005, è capitato ben 16 volte di terminare un Gran Premio p1 e p2 come i loro numeri di macchina.

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Gaïa Vanucci

Studentessa al secondo anno di Architettura, da anni appassionata di Motorsport. Scrive per Mult1formula da Gennaio 2021 e ama parlare di Formula 4 Italiana.

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