Alcuni tra i piloti di F1 possiedono i più particolari soprannomi, da Villeneuve definito “L’Aviatore”, a Daniel Ricciardo chiamato “The Honey Badger”. Da dove nascono i soprannomi dei più grandi talenti del Circus? Scopriamolo insieme! Soprannomi F1
Michael Schumacher – Il Barone Rosso
Il sette volte campione del mondo e simbolo della Formula 1 per molti degli appassionati di Motorsport, ha ricevuto più di un soprannome. Viene chiamato Kaiser, ovvero “Re”, grazie ai suoi numerosi successi in F1. Tra i tanti, spunta anche il nome “Barone Rosso”, che contiene un ovvio riferimento alla Ferrari. Proprio per riprendere questo soprannome, nel 2012 è stato girato il documentario sulla carriera di Schumacher chiamato “Michael Schumacher: Il Barone Rosso”.
Gilles Villeneuve – L’Aviatore
Il soprannome di Villeneuve non è legato al mondo della Formula 1. Il canadese, celeberrimo pilota, aveva una grande passione per il volo e per gli aerei. Proprio da qui viene il termine “Aviatore”, con cui viene ancora definito oggi.
Nigel Mansell – Il Leone
A Nigel Mansell sono stati affibbiati i più diversi soprannomi, tra cui anche “Il Leone”. Il nomignolo aveva cominciato a circolare con l’approdo di Mansell in Ferrari ed era infatti stato coniato dai tifosi italiani, per sottolineare la forza, il coraggio e la determinazione dell’amato pilota britannico.
Kimi Raikkonen – Iceman
L’ex pilota di Formula 1 era conosciuto – al di là dei risultati ottenuti in carriera – anche per il suo modo di fare freddo e distaccato. Raikkonen, di poche parole e senza filtri, ha così ottenuto il soprannome di “Iceman“, uomo di ghiaccio. Il nomignolo è sempre stato caro al campione del mondo, che se lo è addirittura tatuato.
Max Verstappen – Mad Max
Il campione del mondo 2021 viene ancora chiamato in certe situazioni “Mad Max”. Il soprannome gli è stato associato durante i suoi primi anni in Formula 1, quando era conosciuto per il suo modo di fare impulsivo e spesso senza mezzi termini.
James Hunt – Hunt the Shunt
Proprio come quello di Verstappen, il soprannome di James Hunt non è dei migliori. “Hunt the Shunt” significa “Hunt lo Schianto” e indicava i frequenti incidenti di cui Hunt era protagonista nei primi anni di carriera in Formula 1.
Graham Hill – Mr. Monaco
Il due volte campione del mondo è conosciuto anche come “Mr. Monaco”. Questo appellativo deriva dai numerosi successi ottenuti dal britannico nel Gran Premio di Monaco: cinque vittorie e due podi.
Daniel Ricciardo – The Honey Badger
Il soprannome di Ricciardo lo accompagna da tutta la carriera ed è perfino presente sui suoi caschi. La traduzione italiana è “il tasso del miele”, infatti l’allenatore del giovane Ricciardo dopo aver visto un documentario su questo animale lo aveva paragonato al pilota. Il tasso del miele è conosciuto per essere un animale molto feroce e Ricciardo ha sempre amato questo parallelismo.
Ayrton Senna – Magic
Le imprese leggendarie di Senna lo hanno portato a ricevere molti soprannomi. In molti lo chiamano ancora “L’eroe brasiliano” o “Il Mago della Pioggia”, ma “Magic” è stato forse il primo soprannome affibbiato al tre volte campione del mondo. “Magic”, ovvero “Magia”, fa riferimento alle sue manovre mozzafiato che ancora oggi sono famose in tutto il mondo.
Alain Prost – Il Professore
Il pilota francese è conosciuto per la sua guida fluida e intelligente. La sua mente calcolatrice gli ha permesso di ottenere innumerevoli successi in Formula 1 e la sua precisione lo ha portato ad essere chiamato “Il Professore”. Dopo anni, lui e il rivale Senna sono ancora chiamati “Magic e il Professore”.
Charles Leclerc – Il Predestinato
Il giovane talento monegasco è stato definito “Il Predestinato” da Carlo Vanzini durante il suo primo anno in Ferrari, nel 2019. La predestinazione di Leclerc sarebbe quella di riportare la Ferrari al successo e ormai è diventata una tradizione per il commentatore italiano dire “Il Predestinato vince!” ad ogni successo del pilota.
Lewis Hamilton – The Hammer
Il sette volte campione del mondo è stato definito “The Hammer” , “Il Martello”, per la sua continua ricerca della perfezione in pista, proprio dal suo ingegnere Pete Bonnington nel 2013. Il soprannome è diventato celebre anche per una frase ormai iconica che viene ripetuta nei team radio di Hamilton “It’s Hammertime!”.