di Giulia De Ieso e Stefania Demasi
Capita spesso di imbattersi, nei social soprattutto, in un paragone che a qualcuno fa storcere il naso, ad altri un po’ meno. Un paragone che – detto ad alta voce – potrebbe quasi sembrare surreale, perché i tempi sono diversi, la storia è diversa. Parliamo del confronto tra Charles Leclerc e Michael Schumacher. Un confronto non da poco, forse pesante per il pilota monegasco o forse un onore. Un paragone che, in parte, potrebbe essere meno assurdo di quanto possa sembrare.
Charles Leclerc e Michael Schumacher. Due nomi, due epoche. Ventotto anni di differenza e un destino comune: la Rossa.
E si, Schumacher ha vinto tanto con la Ferrari. Ma non ha vinto subito e senza sofferenze. Gli anni sono stati preceduti da anni di fatiche in cui sembrava che quel titolo mondiale tanto desiderato non dovesse arrivare per alcun motivo. Se per molti Leclerc è all’altezza di Schumacher, per altri i loro due nomi non devono nemmeno stare nella stessa frase. Ma qualche similitudine potrebbe esserci eccome.
Leclerc e Schumacher, amati da tutti
Schumacher, sette volte campione del mondo – cinque di questi titoli vinti con Ferrari. Leclerc, ancora nessun titolo. Ma sa far sognare e le persone convinte che il titolo prima o poi arriverà sono molte.
Entrambi sono amati dai tifosi, Ferraristi o meno. Ecco la prima cosa che li accomuna, la caratteristica anzi che li rende più simili di quanto si pensi: l’amore e il sostegno genuino di chi ama questo sport e di chi ama la Rossa.
Schumacher che, purtroppo, dopo il ritiro non ha avuto modo di continuare ad essere parte del mondo della Formula 1 – o di qualsiasi altra categoria – continua ad occupare la mente di chi lo ha amato quando era in azione sulla pista. Chissà come sta, chissà se riesce a guardare le gare, chissà cosa penserebbe della Ferrari d’oggi, chissà se sa che suo figlio Mick è in Formula 1. Se lo chiedono tutti, ma non è dato saperlo. E per chi tanto lo ha amato e lo ama, non c’è pace per il non aver notizie del suo idolo da ben 9 anni.
E tutto questo amore per il pilota tedesco è comparabile a quello che parecchi tifosi stanno provando per Charles Leclerc. In molti sottolineano quanto il monegasco sia emozione pura. Lo è per le sue maniere pacate ed educate fuori della pista e per quel suo animo combattivo in pista. Un fuoco, la costante voglia di vincere e di fare ad ogni gara sempre meglio. Di migliorarsi di giro in giro, chilometro dopo chilometro. Sorpassi qualche volta al limite del possibile, ma sempre puliti.
Il rispetto per l’avversario, le bellissime sfide che quest’anno sta offrendo con Max Verstappen – mai scorretti l’uno nei confronti dell’altro. Una rivalità che tiene tutti attaccati allo schermo.
Un po’ come faceva Schumacher con i suoi rivali storici. Senna, Hill, Hakkinen…Per citare qualche nome. In particolare, con quest’ultimo, una grande rivalità in pista, sempre pulita, e grande rispetto fuori. Un po’ come il rispetto che hanno l’uno per l’altro dentro e fuori dalla pista i due classe ’97 sopra citati.
Ferrari Grande Amore
Certo, amati da tutti… ma che amano a loro volta.
Sia Michael che Charles hanno sempre dimostrato di avere un legame speciale con la squadra di Maranello. Schumacher, il cui motto era “si vince insieme e si perde insieme“, che già a settembre pensava ai regali di Natale da fare alla squadra e ai compleanni di ognuno. Il tedesco organizzava addirittura gite e tornei di kart per il suo team, con tanto di coppe per i vincitori.
Charles, che anche davanti alle peggiori disfatte e ai peggiori errori della Scuderia, continua a portare pazienza e dichiarare: “Amo questa squadra.” Lui, che fin da quando era bambino, in pista ammirava e sognava solo la Rossa. “Non lascerei mai la Ferrari, neanche per il doppio dei soldi“, disse tempo fa in un’intervista.
La velocità: quelle capacità in qualifica che potrebbero avvicinare Charles a Michael
Incantare con la propria velocità, non solo in gara. Ecco un altra cosa che i due hanno in comune: la capacità di portarsi a casa la pole in qualifica.
Schumacher è leader indiscusso della classifica dei piloti con più pole nella storia della Ferrari, vantandone ben 58. Leclerc ha in questa stagione raggiunto il terzo posto con 16 pole. Al secondo posto c’è Niki Lauda con 23. Numero che, considerando che le gare ancora da disputare per quest’anno sono nove, Leclerc potrebbe anche eguagliare entro la fine della stagione corrente – nell’ipotetico caso che riesca a conquistare almeno sette pole; potrebbe superarlo facendo otto pole su nove disponibili.
Non un impresa impossibile per il monegasco, che sino ad ora ha già portato a casa sette pole. Un dato non banale, che lo avvicina sempre più a quell’uomo che con la Ferrari ha vinto tanto.
L’illusione del titolo mondiale
Dei cinque titoli mondiali sui sette che ha nel palmares, come abbiamo già detto, Schumacher li ha vinti con la Rossa. Cinque titoli mondiali che, comunque, non sono certamente arrivati senza sofferenze prima.
Le aspettative su questa stagione erano alte, dopo le prime gare – anzi – altissime. Ma le cose non stanno andando come si pensava…È davvero la prima volta che Ferrari parte bene per poi perdere le speranze più ci si avvicina alla fine della stagione? Davvero non si è mai sofferto per anni prima di vincere?
Il tedesco – campione del mondo già con la Benetton nel 1994 e 1995 – ha aspettato un po’ prima di portare a casa quello stesso titolo con la Ferrari. Prima della vittoria con la squadra italiana nel 2000, che, come sappiamo, ha aperto una serie di successi, si è dovuto aspettare quattro anni: il 1996, 1997, 1998 e infine il 1999 (anno in cui la Ferrari vinse, dopo quasi vent’anni, il titolo nei costruttori). C’era una squadra da ricostruire e un gap tecnico da colmare. Furono anni di sofferenza, in cui spesso e volentieri la Ferrari ha perso il titolo proprio all’ultima gara della stagione. Un periodo che, per fortuna, in pochi ricordano, data la gioia dei cinque titoli che poi sono arrivati.
Leclerc è in Ferrari dal 2019, sono passati quattro anni dal suo esordio in Rosso. Eppure le condizioni sono diverse: quando Leclerc approdò nel team di Maranello, la Rossa stava cercando un nuovo pilota con cui rilanciarsi e ambire a vittorie e titoli dopo gli insuccessi di Vettel. Ma, cosa più importante, la Ferrari aveva bisogno di una macchina competitiva.
Quest’anno che la F1-75 è in grado di lottare per il mondiale e Charles ha la mentalità giusta per un’impresa simile, è proprio la squadra mancare, con un muretto indeciso e impreparato. Così come è evidente la mancanza di gerarchie, faccenda che durante gli anni d’oro di Schumacher è sempre stata ben chiara e definita: la priorità era Michael, primo pilota della Scuderia in lotta per il mondiale.
L’ultima disfatta della Ferrari in Ungheria ha gettato molto sconforto tra i tifosi: se davvero il muretto è capace di errori simili, ci sono davvero speranze che la Rossa torni presto a dominare nei prossimi anni? Che piega prenderà la carriera di un giovane talentuoso come quella del pilota monegasco? Leclerc sarà il nuovo Schumacher che porterà il titolo a Maranello dopo anni di digiuno?