In una Formula 1 che, grazie a Drive To Survive e altre strategie di Liberty Media, sta conquistando l’America, la categoria regina del motorsport sta vivendo l’apice sotto i riflettori. La Formula 1, infatti, è risultata lo sport in più rapida crescita di popolarità al mondo e con il tasso di coinvolgimento dei post sui social media più alto rispetto a qualsiasi altro sport di fama internazionale. E a beneficiarne sono anche gli stessi piloti che stanno ottenendo un costante aumento di visibilità e di followers.
I social media non sono solo un modo per mostrare la propria vita e i propri successi (e fallimenti, non dimentichiamoli), ma anche la possibilità di costruire un rapporto diretto con gli appassionati da ogni parte del mondo.
Social media marketing applicato agli sportivi
Il lato umano dello sportivo è la cosa che colpisce e attrae maggiormente il tifoso. Per questo un abile comunicatore sui social deve essere in grado di abbattere la barriera che genera lontananza.
Attraverso differenti media, gli sportivi possono mostrare ai propri seguaci le prodezze nella disciplina che praticano, raccontarsi dopo i successi, mettere in mostra il proprio corpo, dare risalto alle attività di marketing che li vedono coinvolti, ecc. Lo sportivo diventa così esso stesso un marchio da promuovere.
Le narrazioni mediali consentono a uno sportivo di coltivare il rapporto con i fan, alimentando quell’aura di desiderabilità e prestigio di cui godono presso i propri pubblici. Il rapporto si è evoluto. I social, infatti, hanno consentito di rivolgersi in maniera diretta, senza filtri, alle proprie community di fan rendendo meno marcata la sensazione di inavvicinabilità – anche se in realtà spesso i profili sono gestiti da professionisti, come social media manager o community manager – e allo stesso tempo hanno consentito ai fan, come si accennava, di percepire come più prossimi e vicini i campioni sportivi per cui si fa il tifo.
Nel caso lo sportivo si appoggi ad un proprio consulente di immagine o ad un’agenzia di comunicazione, gli interessi sono prevalentemente legati alle sponsorizzazioni: un atleta amato e seguito dalla gente è chiaramente un testimonial ideale per le campagne pubblicitarie dei marchi più famosi. Il rischio, però, è che non si crei un contatto spontaneo e sincero con i fan. Un bravo social media manager deve riconoscere la brand image del proprio assistito restando coerente anche nel tono di voce utilizzato.
Ciò che viene pubblicato sui canali social può diventare fonte e contenuto di notizie sui media mainstream quali stampa e tv. Ciò a testimonianza, ancora, della pervasività dei social media e dell’importanza, da un punto di vista sociale e culturale di ciò che gli sportivi pubblicano e condividono su tali media. Un esempio concreto appartenente al mondo della Formula 1, l’aver smesso di pubblicare contenuti sui social e di seguire account su Instagram da parte del pilota Lewis Hamilton è diventato argomento centrale di molte trasmissioni sportive o di quotidiani sportivi (cartacei e digitali) tra la metà di dicembre 2021 e gli inizi di febbraio 2022.
La strategia comunicativa perciò, non può essere improvvisata: considerato che si tratta di personaggi pubblici con una forte influenza, devono stare al riparo da strafalcioni ed errori imperdonabili nella maggioranza dei casi.
Piloti di F1 e social media
Nel caso specifico dei piloti, fin dagli albori hanno bisogno di mettere in piedi un’operazione di self-branding: la loro immagine, le loro caratteristiche e la loro personalità devono emergere il prima possibile. Già dai primi anni di kart, deve designare una piccola parte del suo budget alla strategia di marketing, imparando a comprenderne e a riconoscerne le dinamiche.
Su questo piano, quindi, i piloti possono essere considerati come dei “venditori” di se stessi e hanno a disposizione diversi strumenti, tra cui i social media. Attraverso questi mezzi, ciascuno di essi è chiamato a mettere in pratica delle strategie di personal branding non banali. Anche se seguiti, naturalmente, da uno staff accuratamente formato, ciascun pilota deve scegliere con attenzione i valori, le caratteristiche e gli episodi che vuole mettere in scena.
I social media possono avvicinare maggiormente il pilota ai fan. Gli appassionati di Formula 1, infatti, lamentano da sempre una certa fredda distanza da quello che è lo sport che più preferiscono. Pubblicando foto e contenuti inerenti la loro vita privata, quindi, i piloti danno la possibilità ai propri tifosi di entrare a far parte di una dimensione anche personale.
Molto spesso, però, ci si rende conto di come non sia personalmente il pilota a mettere in scena le proprie caratteristiche e la propria personalità, ma la squadra che esso ha alle spalle. Questo può causare una mancanza di credibilità e affidabilità.
I social media non sono solo strumenti per il personal branding. I piloti devono puntare anche su un elevato profilo di presenza online e sulle proprie capacità personali per attrarre nuovi sponsor, ma anche per coinvolgere maggiormente i tifosi.
Si potrebbe dire, infine, che i social media diventano per i piloti di Formula 1 il principale strumento di comunicazione ed essi stessi ne diventano il prodotto: si tratta di un prodotto che deve auto-promuoversi, cercando di mettere in luce gli aspetti migliori della propria personalità, ma anche quelli meno luminosi, senza cadere nel volgare, in modo da veicolare un’immagine di se stessi il più vicino possibile alla propria reale personalità.
Ecco, allora, come alcuni dei piloti di Formula 1 si promuovono e investono sui social media.
Lewis Hamilton: sua maestà anche sul web
Sua Maestà Lewis Hamilton non solo in pista. Il pilota britannico somma una grande abilità nell’utilizzo dei social network e una presenza sotto ai riflettori che non si limita ai circuiti, ma che svaria dalle sfilate di moda agli eventi sportivi e musicali più famosi al mondo. Tutto ciò lo ha portato ad avere ben 27 milioni di follower su Instagram. Milioni di persone che interagiscono con i suoi contenuti.
Fin dalla creazione del proprio profilo Instagram, il campione inglese aveva scelto di condividere tutti gli aspetti della propria vita quotidiana fuori e dentro la pista. Frammenti della propria famiglia, del fratello e della propria carriera musicale: tutti elementi che permettevano ai fan di scoprire sempre nuove sfaccettature. Non solo una vetrina della sua vita da pilota, ma anche su tematiche importanti, quali il razzismo, la salute mentale, la sostenibilità… Tutto senza togliere spazio alle sue passioni e a discorsi motivazionali.
Strategia social che, nonostante la mancata interazione con i tifosi, contribuisce a sentirsi parte di una comunità.
Lewis Hamilton, consapevole di quanto siano potenti ed efficaci i social media, ha creato un profilo Instagram al cane Roscoe, tanto amato dagli appassionati della categoria.
Max Verstappen: esempio di comunicazione distaccata, ma grandi numeri
Max Verstappen, nonostante la sua comunicazione social distaccata, è il secondo pilota in griglia più seguito. Il titolo vinto lo scorso anno ha fatto decollare la sua visibilità e, di conseguenza, il numero di followers. Ciò però va in controtendenza con la ricerca di umanità: nel profilo dell’olandese ve n’è davvero poca. I suoi contenuti, infatti, si concentrano principalmente sulla Formula 1 e le collaborazioni. Tende a mostrare poca vita privata e quando lo fa pubblica principalmente stories su Instagram.
Una frase da lui pronunciata in risposta ai numerosi appelli contro ciò che stava accadendo in Austria è la sintesi della sua strategia comunicativa:
“Se devo parlare di tutto ciò che accade nel mondo, allora dovrei stare sempre sui social media”.
I tifosi, però, non vogliono questo. Vogliono vedere un Max più vicino a loro, che metta in luce i suoi pensieri e un po’ di vita.
Un Verstappen diverso lo si vede su Twitch. Nella piattaforma di live streaming, infatti, il pilota olandese mostra il suo lato di ventenne che vuole divertirsi, mantenendo però la competitività che lo contraddistingue. Non è un caso, perciò, che lo si senta commentare quello che succede in casa sua, che rida e prenda in giro gli amici…
Charles Leclerc: tra vita privata e F1
Come vediamo, Charles Leclerc e il suo team conoscono molto bene le opportunità offerte dai canali social. Ecco, perciò, che i suoi contenuti vertono sì sui successi e fallimenti lavorativi, ma possiamo trovare anche numerosi contenuti sulla vita privata. Tra post con amici, fidanzata e famiglia, il monegasco ci apre le porte al suo mondo fuori dalla pista.
Una vita che non è slegata da sponsorizzazioni e accordi commerciali come quelli che lo legano agli orologi Richard Mille.
Diversa è invece la comunicazione su Twitter, dove Leclerc interagisce maggiormente con i tifosi grazie ai mi piace e retweet. Anche lui, come il suo coetaneo Verstappen, ha iniziato ad utilizzare Twitch, anche se solo in pandemia era piattaforma integrante della sua comunicazione.
Lando Norris: l’inizio del cambiamento
Se c’è un personaggio che ha completamente rivoluzionato il modo di fare comunicazione in questo sport, quello è proprio Lando Norris. È riuscito ad abbinare alla sua naturale spontaneità ed ironia una geniale comunicazione social, ottenendo risultati straordinari.
Lando era già conosciuto anche per essere un personaggio sempre pronto a fare battute in interviste e conferenze stampa e, soprattutto, attivissimo sui social. Addirittura, una sua foto era già diventata un famoso meme nell’ambiente motoristico.
Norris, invece di sentirsi attaccato o offeso, ha sfruttato la strategia “embrace the meme”: prendere un meme e farlo proprio, unirsi al gioco. Questo gli ha permesso di avere una notevole fanbase ancora prima di iniziare la carriera in Formula 1.
Una volta arrivato nella massima serie, Norris è rimasto esattamente fedele a se stesso, coerente, e ha continuato ad interagire enormemente con i suoi followers. Anzi, ha addirittura alzato il livello creando egli stesso meme legati anche a sconfitte. Questa sua capacità di ridere dalle situazioni comunque negative non ha fatto altro che attrarre simpatia nei suoi confronti, tanto da essersi guadagnato il soprannome di “the Meme Lord“.
La strategia social multicanale
Il suo successo sui social non è casuale: alla grande spontaneità ed attitudine del personaggio, si aggiunge una programmazione dettagliatissima. Lando possiede quella che in ambiente marketing definiremmo una perfetta strategia multicanale e, anche sotto questo aspetto, è pioniere nel mondo dei motori.
È presente ed attivo su tutti i canali social e per ognuno di questi produce contenuti appositi: Instagram è il luogo preferito per i meme, mentre su YouTube vengono pubblicati i LandoLog, ovvero dei vlog che raccontano alcune delle sue giornate.
Norris è stato anche il primo a credere in Twitch, canale sicuramente privilegiato per entrare in contatto diretto con i fan. Con questi dialoga tranquillamente durante le tante e lunghe live, specialmente nei mesi della quarantena dove l’abbiamo visto interagire e giocare con altri suoi giovani colleghi. Su Twitch, Lando non fa altro che essere se stesso e, come tutti i ragazzi della sua generazione, gioca.
Un cambio di mentalità
Il successo che Lando ha raccolto in così poco tempo ha reso chiaro a molti che i fan preferiscono vedere il lato più autentico ed umano dei piloti.
Se dovessimo riassumere la lezione di Lando in una frase? Sui social la serietà e la formalità non pagano mai, la spontaneità e l’ironia sempre.
Alexander Albon e George Russell: gli altri componenti del Twitch Quartet
Come abbiamo visto, Lando Norris e Charles Leclerc non erano i soli ad intrattenere nel periodo di pandemia. Le live erano spesso affiancate da quelle di Alexander Albon e George Russell. I quattro, per questo, vennero soprannominati Twitch Quartet. Questo sono i piloti che più degli altri hanno compreso come utilizzare nel modo migliore i social media.
Albon ha sempre utilizzato un tone of voice leggero, ironico. I suoi contenuti, seppur relativi alle prestazioni in Formula 1 e alle sponsorizzazioni, portano le persone a sorridere e divertirsi. Non mancano foto e video di vita quotidiana, tra famiglia, animali, e fidanzata, oltre che interazione tra colleghi. È di questi giorni la condivisione di un post dedicato a Russell, che ha scatenato e fatto divertire il web.
I due non sono nuovi a botta e risposta online, sinonimo di quanto i due giovani siano al passo coi tempi.
Il pilota Williams, inoltre, ha creato insieme alla famiglia un profilo instagram dei loro animali: “albon pets”. Qui vengono sì mostrati gli animali, ma al tempo stesso viene offerto un ulteriore sguardo sulla vita privata della famiglia Albon, oltre che a supportare il padrone.
Anche George Russell pubblica contenuti dedicati alla vita quotidiana. Su Twitter, però, interagisce spesso con altri utenti citando e rispondendo ai tweet. Il tifoso, perciò, si sente più vicino al pilota.
Loro non sono gli unici piloti di Formula 1 che utilizzano i social, ma sono quelli che mettono il luce le varie strategie di social media marketing. Ormai strumento essenziale tanto che anche il pilota anti-social Sebastian Vettel ha creato un profilo Instagram per annunciare il ritiro.
Ormai i piloti sono presenti ovunque: Instagram, Twitter, Twitch, Tik Tok, oltre che LinkedIn. Si adattano al cambiamento.