Il terzo appuntamento stagionale dell’NTT Indycar Series ci riporta su un circuito stradale, quello della città californiana di Long Beach. La pole position era stata conquistata in qualifica dall’americano Kyle Kirkwood. Oltre al team Andretti Autosport, le qualifiche hanno sorriso avevano sorriso anche alla Chip Ganassi Racing. Discorso diverso per un deludente Team Penske, costretto a tentare una strategia diversa per rimontare: partire con le più resistenti gomme primary e provare un overcut sui team che sfruttano le alternate. Vediamo cos’è successo durante la gara. Indycar Long Beach 2023
Falsa partenza Indycar Long Beach 2023
Terminato il giro di formazione, Kirkwood scatta bene e difende la propria posizione. La partenza migliore è tuttavia quella di Newgarden che, nonostante lo svantaggio di gomme, sale da ottavo a quarto. Se i piloti davanti scalpitano, lo stesso non si può dire per quelli dietro. Castroneves, partito sedicesimo, perde il controllo della vettura alla seconda curva e finisce contro il muro. Viene subito sventolata la bandiera gialla, e la safety car, appena uscita, ritorna di nuovo davanti a Kirkwood. Castroneves riesce a ripartire ma ha perso l’ala anteriore, e nel rientrare ai box per metterne una nuova viene doppiato.
(Ri)partenza Indycar Long Beach 2023
Al giro 4 la gara riparte e Kirkwood difende ancora la posizione. Dopo qualche giro di calma, Ilott è costretto a rientrare ai box per una foratura. Riparte, dopo il cambio gomme, con un giro di ritardo sul lead lap. La gara procede senza particolari colpi di scena per una decina di giri. Al giro 19 Newgarden sfrutta l’inizio della degradazione delle alternate di Grosjean per superarlo e salire in terza posizione. Al giro successivo, dopo un contatto con O’Ward, Dixon finisce contro la barriera in curva 8. La bandiera gialla viene sventolata di nuovo, a segnalare la seconda caution.
La gara si infiamma
Dixon, ricevuto di nuovo l’impulso al motore, riesce a ripartire. Mentre la caution viene mantenuta per permettere le riparazioni alla barriera, l’azione si sposta in pit lane. Al giro 22, infatti, tutti i piloti decidono di rientrare contemporaneamente ai box. L’unica eccezione è il rookie Canapino, che va a occupare la prima posizione temporanea. Nonostante il gran numero di macchine, in pit lane non si verifica nessun incidente. Newgarden approfitta di una distrazione di Ericsson, secondo prima della sosta, per mettersi alle spalle di Kirkwood.
Alla ripartenza al giro 26 scoppia il caos. Canapino, leader temporaneo, cerca di favorire il rientro sul lead lap di Ilott, suo compagno di scuderia. Nel farlo si scontra con Castroneves, causando una reazione a catena nel gruppo. Tutti i piloti scartano per evitare incidenti, ma alcuni ne pagano le conseguenze. O’Ward, sesto, si gira in curva 8 e crolla tredicesimo, Palou, quinto, finisce dodicesimo. L’ala anteriore di Malukas si piega in circostanze non meglio precisate. Newgarden approfitta della confusione e supera Kirkwood per la prima posizione. Nel frattempo Canapino, rientrato ai box, si ritira.
Una gara tranquilla
Kirkwood non si perde d’animo e si mette a caccia di Newgarden. Allo stesso tempo, però, il poleman è inseguito da un ottimo Grosjean, Appena dietro questo terzetto, Herta insegue McLaughlin, rinato anche grazie all’azzardo del team Penske con le gomme. Dixon, che non si è mai veramente ripreso dall’incidente precedente, al giro 39 si ritira. La lotta per la quarta posizione si infiamma, con Herta che supera McLaughlin ed Ericsson che replica la manovra.
Il rookie Pedersen rischia di causare una nuova bandiera gialla quando la sua monoposto si spegne. Il danese, tuttavia, riesce a portarla fino alla via di fuga, non necessitando quindi la caution. McLaughlin, le cui prestazioni sono in caduta libera, crolla fino all’undicesimo posto. Al giro 50 nasce un nuovo scontro per il quarto posto: Ericsson supera Herta sul rettilineo iniziale, ma l’americano riprende la posizione in curva 1. I due rimangono attaccati per qualche giro, ma al 53esimo Ericsson prende definitivamente posizione. Veekay si ritira per problemi meccanici.
Il pit decisivo
Come spesso accade, anche a Long Beach l’ultima danza dei pit stop si è rivelata cruciale. Il primo a rientrare è il leader Newgarden al giro 53. Grosjean, terzo rientra al giro successivo e ritorna in pista davanti a Newgarden. L’ex Formula 1 riesce a difendere la posizione nonostante le gomme fredde. Al giro 55, tuttavia, Kirkwood esce dalla pit lane davanti a Grosjean e riconquista la prima posizione. Ericsson ed Herta pittano ed escono appaiati. Palou, autore fino a quel momento di una gara anonima, guadagna 3 posizioni con un overcut, fermandosi al giro 56. Due giri dopo, lo spagnolo supera Rossi e si porta sesto.
Newgarden, rientrato per primo, è costretto a risparmiare benzina. Viene così superato prima da Ericsson ed Herta, poi da Palou ed infine da Power, Rosenqvist ed Armstrong. La battaglia è tutta per le prime posizioni. Grosjean si sta avvicinando a Kirkwood, ma deve anche difendersi da uno scatenato Ericsson. Ancora una volta la sfortuna sembra aver colpito Grosjean, che ha più del doppio del bonus push-to-pass di Kirkwood, ma che non sa se ha abbastanza carburante per sfruttarlo. Mentre il team dello svizzero calcola quanto il pilota possa spingere, i giri passano, e Kirkwood ringrazia.
L’ultimo brivido per lui è rappresentato da O’Ward, indietro di un giro ma non costretto a farlo passare in quanto non formalmente doppiato. Anche senza la bandiera blu, tuttavia, O’Ward si sposta per far passare il trio al comando senza ostacolarli. Con il pieno controllo sugli ultimi 5 giri, Kirkwood mantiene la calma e si porta a casa la sua prima vittoria nella NTT Indycar Series.
La gara si chiude con l’amarezza per Rossi, la cui vettura si spegne all’ultimo giro, costringendolo al 22esimo posto dopo una corsa stabilmente in top 10. Il migliore dei rookies è senza dubbio Armstrong, che chiude al nono posto. Questo gran premio ha costituito la cinquantesimo corsa in categoria per Palou e la centesima per Daly. Grazie al terzo posto e al crollo di O’Ward, Ericsson torna leader della classifica generale. Il prossimo appuntamento con l’Indycar sarà il 30 aprile al Barber Motorsports Park.