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Il cambiamento climatico sta mettendo a dura prova la F1

Miami 2060. Primo Gran Premio Sott’acqua. Act Now or Swim Later.” Così si leggeva sulla maglietta indossata da Sebastian Vettel, in segno di protesta, più di un anno fa all’Opening Party della prima edizione del Gran Premio di Miami. “Quando pensi che tra 50 anni non potremo sederci qui perché sarà allagato” – spiegò il pilota tedesco in un’intervista a The DriveE ciò non andrà solo ad impattare sulle generazioni lontane nel futuro, che è comunque molto ingiusto, ma sui nostri bambini e sulla prossima generazione“. “Le persone mi chiedono perché è così importante per me, ma non capisco la domanda. Dovrebbe essere importante per tutti“.

Fonte: The Drive

Se allora il tono e il messaggio della maglietta apparì come troppo minaccioso ed esagerato, a distanza di un anno, Sebastian Vettel aveva più che ragione: il cambiamento climatico sta mettendo a dura prova il mondo intero, e dunque, anche la F1.

Le alluvioni di Miami e di Imola

Quest’anno proprio Miami è stata la prima tappa del Circus ad essere disastrata dal clima. Quasi ad un mese dal Gran Premio, la zona dell’Hard Rock Stadium, che avrebbe ospitato poi il paddock, e del circuito sono stati allagati dalle forti piogge che hanno interessato tutta la Florida del Sud. Per fortuna, i danni erano rimediabili e non c’è stato bisogno di annullare il Gran Premio, anche se le immagini impressionanti hanno subito ricordato le parole del quattro volte campione del mondo.

Fonte: sportfair.it

Un mese fa è stata la volta di Imola: a causa delle forti piogge che hanno devastato l’intera Emilia Romagna, la F1 e Liberty Media si sono ritrovati a dover annullare il Gran Premio. L’autodromo Enzo e Dino Ferrari era quasi totalmente allagato, mentre la pioggia continuava a scendere e negli altri comuni della Romagna si contavano i danni e le vittime. “Una tragedia, non potevamo gravare sull’emergenza“, così commentò l’accaduto Stefano Domenicali.

Fonte: Sportmediaset

La situazione in Canada

Il Canada è il terzo Gran Premio a rischio per via di calamità naturali. Da qualche giorno forti incendi (sarebbero ben 400) stanno interessando la zona del Quebec, dove si trova il circuito. Le nubi arancioni degli incendi hanno avvolto la città di New York e sono arrivate addirittura oltreoceano, in Norvegia. Ma al momento l’annullamento del Gran Premio è fuori discussione.

Anche se gli incendi potrebbero rappresentare un problema minore (ma non troppo), le emissioni che inevitabilmente il Gran Premio causerebbe (non tanto per l’attività in pista, ma per i trasporti e la logistica) avrebbero un impatto non da poco sulla qualità dell’aria, già non in condizioni ottimali.

Fonte: Corriere della Sera

Per quanto tempo si andrà avanti così, continuando a danneggiare il pianeta? Quando l’uomo capirà che è meglio fermarsi, mentre la natura si riprende violentemente ciò che è suo? È in questo frangente che vengono in mente le parole di Sebastian Vettel: “Siamo tutti ipocriti“.

Giulia De Ieso

Studentessa al quinto anno di liceo classico, scrivo e parlo di motori che siano a due o a quattro ruote.

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