Se da un lato il vento di Sakhir ci regala certezze con l’ennesimo bagno di – finto – champagne di Max Verstappen che riprende il suo consueto lavoro a suon di vittorie davanti ad una Ferrari che risponde presente, dall’altro, il Bahrain si è tradotto in una terra di dissapori per la Racing Bulls – ex Alpha Tauri. Poco è bastato per affievolire l’entusiasmo generale che ha abbracciato la monoposto di Daniel Ricciardo e Yuki Tsunoda, protagonisti di un acceso battibecco via radio e in pista nelle ultime battute di gara.
La conferma è arrivata dopo 57 giri di gran premio. La VCARB 01 non è una RB19 con qualche modifica estetica, bensì una vettura che ha ancora diverso lavoro da fare per ambire, costantemente, alla zona punti.
Il primo appuntamento stagionale sentenzia il tandem faentino a chiudere in P13 e P14 dopo non poche polemiche arrivate da parte di Tsunoda in risposta all’ordine di scuderia impostogli nei giri finali del gran premio.
Al giro 50 della gara, il team ordina a Tsunoda – ingaggiato in una lotta con la Haas di Magnussen – di cedere la posizione a favore del compagno di squadra Ricciardo per garantirgli di attaccare lo stesso Magnussen con più facilità visto il vantaggio di mescola (gomma Soft contro la Hard di Magnussen) a favore del nativo di Perth.
Una scelta strategica che ha mandato su tutte le furie il pilota nipponico vendicandosi del trattamento ricevuto con un sorpasso limite in curva 8 ai danni di Ricciardo sfiorando il contatto tra le due monoposto. Un gesto che ha lasciato sconcertato lo stesso Ricciardo, definendolo alquanto immaturo nelle interviste post gara.
I commenti a caldo dei piloti: Tsunoda Ricciardo
“È chiaramente frustrato per l’ordine di scuderia imposto” – esordisce il numero 3. “Sinceramente, però, di questo ne avevamo già parlato prima della gara. Si sapeva già che era molto probabile che avrei usato le soft a fine gara e lui sapeva che c’era la possibilità che avrei avuto un vantaggio in termini di passo gara verso la fine. Se ti arriva l’ordine dal team devi obbedire” – ha poi proseguito.
“Stavo per sorpassare Magnussen. Ero affiancato a lui sul rettilineo principale e ho dovuto cambiare la mia posizione con quella di Ricciardo negli ultimi giri. Ad essere sincero, non ho capito cosa pensasse il team in quel momento. Fino ad ora non l’ho capito” – così si è sfogato Tsunoda ai microfoni post gara.
“Ci attende un lungo anno e dobbiamo essere sicuri che sia tutto okay. Oggi c’è stato un po’ di conflitto, ma non voglio che questo diventi un tono. Penso che ne parleremo nel briefing e spero che, una volta calmatosi, possa dire: ‘Ok, sì, avrei dovuto spostarmi un giro prima’” – ha concluso Ricciardo.
Non c’è tempo per riposarsi. Team e piloti già da Lunedì saranno in partenza per l’Arabia Saudita dove li attende il secondo round stagionale da giocarsi in un altro weekend atipico Giovedì – Sabato per via dell’inizio del Ramadan, la ricorrenza religiosa più importante per il popolo islamico.
Tsunoda e Ricciardo saranno chiamati a collaborare con maturità e professionalità archiviando ogni sorta di rancore e delusione dopo quanto accaduto a Sakhir.