Il 2024 sarà una stagione importante per tutti quei giovani talenti che sperano un giorno di conquistare un sedile nella massima serie. Negli scorsi anni, infatti, i 20 posti disponibili sono sempre stati quasi blindati da contratti pluriennali, grandi nomi che sulla griglia non sarebbero mai potuti mancare, ingenti somme di denaro e sponsor portati da nuovi piloti. Ora, invece, lo scenario appare più prospero: molti contratti sono in scadenza, i giornalisti cominciano a interessarsi molto di più alle carriere dei giovani piloti più promettenti e i team cominciano a guardarsi intorno.
La Formula 1: un grande privilegio
Privilegio. Alex Albon, pilota Williams, ha parlato in una recente intervista di come si è privilegiati ad avere un sedile in Formula 1, e soprattutto la possibilità di un’estensione del contratto. La maggior parte delle volte, questa occasione è producente; ma alcune persone sono fortunate grazie all’aiuto di molti sponsor. Tuttavia, molti piloti arrivano a un certo punto della loro carriera e decidono di non estendere il contratto o firmarlo un anno e poi decidere se continuare o meno. Ciò è il risultato di desideri personali e prestazioni inadeguate.o firmare un anno e poi decidere se continuare o meno. Ciò avviene a causa di prestazioni inadeguate e desideri personali. Si creano situazioni in cui c’è incertezza e insicurezza, in particolare per coloro che possiedono una macchina non performante.
Ma questa è la Formula 1. In un mondo in cui la perfezione deve essere impeccabile senza margine d’errore dove può costare caro, soprattutto per i principianti. Come per Nyck De Vries, dove al Gran Premio d’Italia 2022 sostituì Albon, che dovette rinunciare al Gran Premio a causa di un’operazione urgente per appendicite. L’olandese ottenne un posto in AlphaTauri per il 2023 ma a metà stagione venne sostituito da Ricciardo. (Red Bull pensava che non avesse le caratteristiche necessarie per essere in Formula 1).
Ed altri esempi ancora…
A sua volta Ricciardo, l’anno successivo venne sostituito per qualche Gran premio da Liam Lawson, perché si ruppe un polso al Gran Premio d’Olanda. Ma Lawson non ebbe la stessa fortuna dell’olandese, per lui nessun contratto. Ma De Vries non è l’unico ad aver sostituito un pilota per appendicite, anche Oliver Bearman lo fece, sostituendo Carlos Sainz al Gran Premio dell’Arabia Saudita del 2024. Per Bearman fu l’occasione per far vedere al mondo intero il talento e le capacità di poter ambire alla Formula 1.
Ma non solo lui, anche Kimi Antonelli è sempre sotto i riflettori per il suo talento. Talento che porta frutti nelle categorie dove i due giovani piloti corrono (Formula 2) ma alla Formula 1 sono sempre messi in secondo piano come se, non abbiano abbastanza capacità sia in termini di talento che di sponsor.
Il 2025 sarà l’anno buono per i giovani piloti?
Per loro potrebbe essere l’anno di rivalsa. Con la scadenza della maggior parte dei contratti dei piloti di Formula 1, per qualcuno potrebbe aprirsi una possibilità. In una scuderia da “midfield” (Haas, Williams) o addirittura in un top team. Una sola incognita rende il tutto ancora da prendere con cautela, ovvero i team e i piloti.
Per Ferrari, sembra che tutto sia blindato fino al 2026, col rinnovo di Leclerc e l’arrivo di Hamilton con un contratto multi-anno. Anche McLaren rinnova i suoi piloti in servizio. I giovani devono trovare nuove opportunità in altri team. RedBull conferma Verstappen fino al 2030, Mercedes conferma Russell fino al 2026 e Aston Martin ha confermato Alonso (e quasi certamente Stroll).
Ma quindi i giovani piloti hanno una chance?
Sì, se i team optano per un cambio generazionale e inseriscono un certo numero di rookie in griglia. Se la risposta è negativa; dimostrerà che il Circus si concentra solo su soldi e pochi cambiamenti per evitare di influenzare troppe cose.
Ai piloti come Antonelli e Bearman potrebbe essere più possibile perché più agevolati dai top team stessi. Per Kimi la Academy della Mercedes e il sostegno di Toto Wolf. Per Ollie la Academy della Ferrari e senza dubbio l’aver sostituto Sainz in un gran premio difficile come quello dell’Arabia Saudita.
Sebbene ci sia ancora molta strada da fare per i giovani piloti, qualcosa è già stato fatto. Bisogna solo fidarsi dei team che decideranno di offrire opportunità ai giovani e ignorare le opinioni secondo cui i piloti dovrebbero essere utilizzati come piloti di riserva.