Mai andata oltre il quinto posto in questo campionato, a trionfare alla 6h di San Paolo, quinto appuntamento del Wec 2024, è la Toyota #8 di Sebastien Buemi, Rio Hirakawa e Brandon Hartley davanti al duo Porsche Penske, con la numero #6 a precedere la #5. Male invece le Ferrari, solo 5°, 6° e 11°.
Per i campioni in carica è un successo chiave. Il gradino più alto del podio mancava da tanto, troppo tempo, con un campionato che, tra sfortune ed errori sembrava essere in salita.
Quanto alla classe LMGT3 invece, è l’equipaggio #92 del Porsche Manthey Pure Rxcing a tagliare per primo il traguardo, precedendo l’Aston Martin #20 di Heart of Racing e la Mclaren #95 di United Autosport. Giù dal podio, ma comunque in top 5 la BMW targata #46, quinta in una gara che l’ha vista rimontare dall’undicesimo posto in griglia.
Vittoria fondamentale, questa volta in chiave classifica mondiale invece, per l’equipaggio #92 di Sturm, Bachler e Malykhin, che riconquistano la leadership del campionato ai danni della gemella #91, autrice di una gara compromessa sin dalle fasi iniziali dagli errori del bronze Shahin.
Tappa brasiliana che, a distanza di dieci anni dall’ultima gara corsa, conferma tutte le aspettative iniziali: grandi battaglie, grande equilibrio così come grandi colpi di scena.
I momenti chiave della gara
Il contatto tra le Porsche #6 e #12
Arrivavano da leader del mondiale e lasciano il brasile con una leadership ancor più rinforzata. Una vera prova di forza per l’equipaggio Porsche #6 che, nonostante lo spavento iniziale con il contatto tra Laurens Vanthoor e Will Stevens, mette in scena una gara da spavento. Malgrado un intero giro percorso su tre ruote e un pit forzato che ha significato essere fuori sincro per gran parte della gara, il trio di casa Penske conferma una volta ancora il suo stato di forma eccezionale, con un ritmo indiavolato per tutto l’arco della gara che ha reso possibile un podio insperato. Perfetta è stata anche la strategia che, sulla falsa di riga di quanto fatto da Ferrari a Le Mans, ha permesso ai propri piloti di rientrare in pista, al termine dell’ultimo full service, in perfetta sincronia con gli altri contendenti al podio, potendo difendere la seconda piazza conquistata a suon di sorpassi e giri veloci.
Il problema della Toyota #7
L’inizio della terza ora ha regalato a tutti coloro che stavano ammirando le vetture giro dopo giro, un nuovo colpo di scena: la Toyota #7, sino a quel momento leader indiscussa della gara, anche grazie ad un Conway imprendibile nei primi due stint, in occasione della seconda sosta ai box è costretta ad uno stop lunghissimo per un guasto a una centralina. Rientrata nelle retrovie, non è bastato un ritmo infuriato per riconquistare almeno il podio, finendo così in quarta posizione. Dunque, una nuova beffa dopo quella patita a Le Mans.
La prestazione da dimenticare di Ferrari
Quinto, sesto e undicesimo. Questi i piazzamenti conquistati dalle tre Ferrari, impotenti dopo il successo conquistato a Le Mans. Una gara che, sebbene fosse partita con il piede giusto grazie ai soliti Giovinazzi, Nielsen e Kubica, sempre abilissimi a districarsi nel corso dei primi giri, è segnata dalla mancanza di un passo gara concreto da parte di tutte e tre le vetture del cavallino. Inoltre, non sono mancati anche gli errori commessi, come quello che ha costretto la #51 a eseguire un drive through prima dello scadere della seconda ora o la toccata valsa una penalità per la #83. Sempre invischiate in battaglie con vetture spesso più lente, le 499P, anche a causa di un severo BoP, non hanno inciso, uscendo da Interlagos come le vere sconfitte di giornata.
Il ritiro delle Iron Dames
Sembrava poter essere la gara della svolta dopo la pole position di ieri, ma ancora una volta, l’equipaggio formato dalle velocissime Bovy, Frey e Gatting deve arrendersi a causa di una noia meccanica arrivata nel corso della gara. Una gara che, sino al momento della rottura, vedeva le ragazze di Iron Dames in piena lotta per la vittoria, seppur contro una Porsche forse più competitiva. Dunque, non rimane che il grande rammarico per non aver potuto inseguire una vittoria che avrebbe annoverato, una volta ancora, l’equipaggio #85 tra i più forti di categoria.
Link ai risultati completi qui.