Ferrari è alla caccia di McLaren per un titolo costruttori che non era così aperto ormai da diversi anni. La Scuderia di Maranello è momentaneamente a ventinove punti dal team di Woking e le gare a disposizione per colmare questo gap sono quattro. f1 costruttori
Austin e Città del Messico hanno portato grande positività in casa Ferrari. La Red Bull continua a trovarsi in grande difficoltà e l’unico a mandare ancora avanti la lotta – seppur con fatica – è Max Verstappen. L’olandese è impegnato a proteggere il suo primo posto dall’attacco di Lando Norris e da un Charles Leclerc che, lavorando in silenzio, si è portato vicino ai due. Nel frattempo, Verstappen nelle ultime gare è stato l’unico tra i due piloti della scuderia di Milton Keynes a portare a casa punti importanti per il team: Perez non sale sul podio dal Gran Premio di Cina.
RED BULL IN CADUTA LIBERA: PEREZ NON VINCE PIÙ
La gara in Cina, datata 21 Aprile, ha visto Sergio Perez salire sul gradino più basso del podio; da quella gara in poi, il pilota naviga tra la seconda metà della top ten e le retrovie della griglia. In Messico – suo gran premio di casa – è arrivato diciassettesimo.
Una situazione infelice, quella che sta vivendo la Red Bull. E che un anno fa, sicuramente, nessuno si sarebbe mai immaginato: tifosi, membri del team e membri dei team avversari.
I team avversari, comunque, non sono rimasti a guardare questo declino: McLaren soprattutto ha colto l’occasione per tirare la staccata e chiudere il sorpasso. Ferrari ha poi attaccato a sua volta, prendendosi la seconda posizione.
Ad ora, quindi, la situazione classifica è la seguente:
MCLAREN 566
FERRARI 537
RED BULL 512
Cinquantaquattro punti a divedere McLaren da Red Bull e, come dicevamo sopra, ventinove a dividerla da Ferrari.
McLaren non vince un campionato piloti dal 1998, Ferrari dal 2008.
L’ULTIMO MONDIALE FERRARI f1 costruttori
Nel 2008 la Scuderia Ferrari schierava in pista Kimi Räikkönen e Felipe Massa. Kimi era il campione del mondo in carica, Massa quell’anno ha perso il titolo piloti per un solo punto contro un giovane Lewis Hamilton – che guidava proprio una McLaren.
Sedici anni, quindi, che il titolo costruttori non torna a Maranello. Ventisei per quanto riguarda McLaren.
Tanti, troppi anni per entrambe le Scuderie.
Mentre in casa McLaren stanno parzialmente assaporando il sogno, in casa Ferrari si deve riflettere su cosa fare per superare il team papaya.
Per riportare il titolo iridato a Maranello, la Scuderia Ferrari dovrebbe cercare in media di recuperare nelle ultime quattro gare tra i sette e gli otto punti a McLaren a pilota – tra i quattordici e i sedici in totale. Chiaramente, bisogna tenere a mente più di un fattore. Prima di tutto, bisogna ricordare che a San Paolo questo weekend ed in Qatar poi ci sono le sprint: bisogna quindi impegnarsi a prendere il bottino pieno sia in sprint che in gara, concedendosi quindi un margine d’errore quasi impercettibile.
Inutile poi dire che tutto dipenderà anche dalle prestazioni delle monoposto, dalle prestazioni dei piloti – anche l’errore più piccolo potrebbe compromettere la corsa al titolo – alle variabili di pista. In Brasile, infatti, nel fine settimana è data pioggia: la pista bagnata, si sa, è un incognita non da poco, che può ribaltare totalmente le sorti della gara.
OGNI PUNTO FA LA DIFFERENZA f1 costruttori
Dopo il Brasile, ci saranno venti giorni di pausa circa per recuperare le energie prima di volare nella Sin City Las Vegas. In Nevada la Rossa dovrà arrivarci con un unico obiettivo, ben chiaro: un 1-2 insindacabile.
Nella passata stagione, all’esordio di questa nuova pista in calendario, Ferrari non si era presentata male su questo tracciato – a parte lo spiacevole episodio di Sainz con il tombino. Leclerc era anche andato a podio. La SF-24 potrebbe fare bene a Las Vegas e le caratteristiche della pista dovrebbero favorire la buona prestazione.
Il Qatar, poi, rimarrà l’incognita più grande. Ci potremmo trovare anche ad un finale di stagione che potrebbe riportarci indietro al 2021 – però dal punto di vista della classifica costruttori e non piloti. In quel caso, i singoli piazzamenti di tutti e quattro i piloti delle due scuderie potranno fare un enorme differenza.
VERSTAPPEN-NORRIS: TRA I DUE LITIGANTI…FERRARI GODE?
Un ulteriore fattore da non sottovalutare è la lotta Verstappen – Norris per il titolo piloti. L’olandese, ad ora, è a 47 punti da Norris. Tanti, ma non così tanti da far dormire sonni tranquilli a Super Max – che sembra essere tornato il duro Mad Max che conoscevamo fino a qualche anno fa. Il vantaggio su Leclerc, invece, è già più vasto: i punti di distacco dal coetaneo sono 71.
È bene ricordare che in questi casi anche i punti addizionali di giro veloce possono fare la differenza: a Città del Messico Leclerc si è premurato di prendersi quel punto per se, sottraendolo ai suoi avversari.
Tuttavia, proprio perché la lotta tra Vertappen e Norris è più accesa che mai, non è da escludere qualche mossa azzardata dell’uno o dell’altro pilota che possa portare a conseguenze più catastrofiche del previsto. Probabilmente ricordiamo tutti molto bene quanto fosse alta la tensione tra Verstappen ed Hamilton nel 2021 e quanto i due si siano più e più volte impegnati in battaglie l’uno contro l’altro che alla fine portavano spesso e volentieri a dei doppi DNF o comunque lontani dal podio.
In casi del genere, a guadagnarci sarebbe chiaramente Leclerc. Nel frattempo, però, Ferrari dovrà chiarire per bene se, nel corso delle ultime gare, vorrà puntare su un pilota sacrificando leggermente l’altro – in questo caso la logica porterebbe a favorire Leclerc – o se lavorare su un ottica squadra ottimizzando così i risultati in modo che siano utili alla corsa al titolo costruttori. f1 costruttori