di Rosarita Linsalata
Lando Norris, classe 1999, britannico e pilota McLaren dal 2019, secondo classificato nel campionato piloti della stagione precedente, ha tutte le intenzioni di conquistare il titolo mondiale in questa nuova stagione. Il britannico ha talento e determinazione, un team che lo supporta e una monoposto che è in grado di fare scintille in pista. Eppure nonostante gli ingredienti per ottenere la formula perfetta sembrano esserci tutti, c’è qualcosa che sfugge al controllo e che sembra sporcare il disegno perfetto.
Lando Norris: l’inizio di stagione e la vittoria in Australia
È il 16 Marzo quando Lando Norris, dopo 57 giri, taglia il traguardo in prima posizione portando a casa i primi punti della stagione. Dopo la conquista, lo scorso anno, del mondiale costruttori il pilota e il team papaya mirano non solo a replicare il risultato, ma anche e soprattutto ad alzare l’asticella puntando al primo posto del mondiale piloti.
Con questo obiettivo, Norris scende in pista sul circuito di Albert Park per la prima gara di stagione, motivato più che mai a dare il massimo e a tirare fuori il proprio talento, per dimostrare al mondo che ha tutto le carte in regola per potersi laureare a fine anno campione del mondo. A fine gara, l’obiettivo è raggiunto a pieni voti, il giovane britannico parcheggia la sua monoposto e appena tocca con i piedi l’asfalto corre a lanciarsi tra le braccia della sua squadra che lo accoglie con sorrisi e abbracci.
Ma la stagione è appena iniziata, l’Australia è solo la prima tappa di 24 ed è tempo di puntare a tirare fuori il meglio delle proprio potenzialità, senza mai arrendersi o rallentare. Perché il mondo dei motori è adrenalina e velocità, tutto può cambiare e l’unico modo per vincere è perfezionare il tiro istante dopo istante, gara dopo gara.
Lando Norris: tra sbavuture, podi e qualche difficoltà
La quarta gara di stagione in Bahrain si è conclusa e, nonostante Lando Norris abbia sempre raggiunto il podio, qualcosa non sta funzionando come si aspettava. Infatti il giovane pilota arriva alla vigilia del quarto gran premio portandosi dietro il nefasto ricordo di una sbavatura effettuata durante la gara in Giappone che poteva compromettergli la performance. All’uscita dalla pit lane Norris e Verstappen si sono trovati molti vicini, l’olandese era in faster lane e il britannico in inner lane, questo ha comportato un duello molto ravvicinati tra i due che è finito con una leggera scodata dell’ultimo nell’erba che costeggiava l’uscita.
In Bahrain però il pilota McLaren arriva con alte aspettative e la voglia di cancellare l’errore passato, eppure il weekend non va secondo quanto programmato. Le qualifiche danno del filo da torcere al venticinquenne che si ritrova a chiudere in sesta posizione, decisamente non quello che si aspettava. Solo qualche istante dopo ai microfoni dei giornalisti, si trova a dichiarare
“Non ero abbastanza veloce. La macchina è la migliore, il team sta facendo un grande lavoro, ma io no. Qui si può superare, ci sono speranze per la gara, ma oggi sono deluso“
Lando Norris
Ma la situazione non migliora granché durante la gara. Lando si trova a fare una partenza perfetta che lo porta a guadagnare le prime posizioni, ma viene indagato qualche giro dopo per aver effettuato una falsa partenza e questo gli costa una penalità. Nel corso dei 57 giri, si trova poi a vivere e gestire la sua performance come se fosse su delle montagne russe, alternando momenti di up a momenti di down. Errori e sbavature caratterizzano alcuni dei giri, costandogli importanti occasioni. Chiude la gara in terza posizione, ma sul suo viso è nitida la delusione di non essere riuscito a dare il massimo come desiderava.
Performance brillante: la coordinazione tra allenamento fisico e mentale
Spesso è molto comune pensare che una buona performance in pista sia figlia di un talento innato che si mescola ad un allenamento fisico ad alti livelli di intensità. Sicuramente questi due elementi sono fondamentali, ma non bastano per portare a casa la vittoria se ad essi non si associano aspetti come concentrazione e riconoscimento dei propri punti di forza. Negli ultimi anni, team e piloti si sono rivolti a figure professionali come quelle degli psicologi per poter creare un piano di allenamento mentale volto ad ottenere maggiori risultati. Da Charles Leclerc a George Russell passando per Nico Rosberg e Yuki Tsunoda, sono diversi i piloti che hanno dichiarato di avere uno psicologo e di aver ottenuto dei benefici.
Allenare la mente, significa migliorare la concentrazione, portare l’atleta a riconoscere i suoi punti di forza e a sfruttarli nel modo corretto, significa incanalare la propria energia, dosare la propria motivazione. Per farlo esistono modi e tecniche diverse, che comprendono anche l’utilizzo di software specifici che vanno a stimolare l’attivazione neuronale. È un lavoro continuo che prosegue parallelo all’allenamento del corpo e che non dovrebbe mancare nella routine di un atleta.
Probabilmente anche nel team McLaren c’è un team di psicologi e preparatori mentali che si occupano della squadra, chissà che non stiano svolgendo un lavoro per aiutare Lando Norris a tirare fuori il meglio del suo talento, della sua motivazione e della sua energia per consentirgli di scendere in pista carico per raggiungere i suoi obiettivi. Per scoprirlo non resta che continuare a seguire questa stagione che ha ancora tanto da regalare.