Chiuso un week-end se ne apre un altro. E che week-end direte. Qualifiche sorprendenti e una gara che praticamente non è stata corsa. Polemiche su polemiche, eppure dopo esattamente sette giorni ci ritroveremo in Olanda, a Zandvoort a vederli correre di nuovo.
Scopriamo insieme qualche curiosità.
- La Seconda guerra mondiale ne ha ritardato la costruzione. Commissionato nel 1939 fu ultimato soltanto nel 1948. Il circuito ha ospitato ben 30 edizioni del GP di Formula Uno. Dal 1952 al 1985 con qualche eccezione: il 1954, 1956, 1957 e 1972
- Una particolarità riguarda gli anni che vanno dal 1958 al 1976. Furono per la maggior parte piloti inglesi a tagliare per primi la linea del traguardo. Nello specifico sono 11 le vittorie e tra loro si contano piloti del calibro di Stirling Moss, Jim Clark e James Hunt.
- Sopraelevate colorate d’azzurro. È l’italiano Jarno Zaffelli l’ideatore delle due sopraelevate introdotte qui a Zandvoort. Una è in corrispondenza di curva 3, l’altra di curva 14, dedicate al precedente direttore del circuito John Hugenholtz e al pilota olandese Arie Luyendyk. Sarà una sfida per i piloti come rivela lo stesso Zaffelli: “L’inclinazione delle paraboliche sarà di 18°, le F1 sono abituate al massimo a 5°. Sarà il circuito più esigente per telaio e gomme”. Il tracciato sul quale i piloti correranno, dunque, è diverso rispetto a quello che abbiamo lasciato nel 1985. Tra i motivi che hanno spinto gli organizzatori a rivedere il tracciato c’è, ovviamente, la sicurezza, .
- In mezzo alle dune. La pista è costruita sulle sponde del Mare del Nord, sulle coste olandesi. Un panorama spettacolare, certo, tuttavia la sua particolare collocazione rappresenta un’insidia in più per team e piloti che devono fare i conti con la sabbia depositata dal vento e con la pista, le cui condizioni cambiano repentinamente.
- Era previsto che il circuito di Zandvoort avrebbe ospitato il Gran Premio nella stagione 2020. Il Covid però ha sconvolto le regole in tutti i settori e anche nella serie regina si è scelto di farlo slittare all’anno seguente, e dunque eccoci qui.
- Record negativo. Il circuito registra un record tutt’altro che fausto. Qui hanno perso la vita due piloti: Piers Courage nel 1970 e Roger Williamson nel 1973. Entrambi gli incidenti furono il ritratto non solo dell’inefficienza delle misure di sicurezza, ma anche dei commissari sprovvisti di mezzi per fare fronte a situazioni del genere.
- Zandvoort, il circuito delle prime vittorie. Furono diversi i piloti che vinsero per la prima volta un Gran Premio proprio qui a Zandvoort. Alberto Ascari nel 1952 trionfò sulla sua Ferrari. Nel 1959 Jo Bonnier vinse sulla BRM. Nel 1967 Jim Clark, al volante della Lotus, non solo vinse ma conquistò anche la pole e il giro veloce. Basterà aspettare un anno e un’altra prima volta, Jackie Steward sulla Matra. Nel 1975 James Hunt siglò il suo primo successo e non fu l’unico a festeggiare, anche la scuderia Hesketh per la sua prima e unica vittoria in F1. Ma non solo, Zandvoort è anche il circuito delle celebri ultime volte: Niki Lauda qui nel 1985 fece registrare il suo ultimo successo.
- Olanda decisiva per il mondiale costruttori. È il 1984 e la McLaren vinse il campionato costruttori grazie alla vittoria conquistata proprio qui, a Zandvoort. Il pilota fu niente poco di meno che il grande Alain Prost.
- Tre ruote e Gilles Villeneuve. Un’impresa rimasta negli annuali quella che compì il pilota canadese nel 1979. Partito dalla terza fila, dopo aver sorpassato Alan Jones alla celebre curva Tarzan, un sorpasso già di per sé particolarmente complicato, si porta in testa. Tutto sembrava scorrere bene fino al giro 47 quando Jones iniziò a metterlo sotto pressione; i due si toccarono e il canadese finì in testa coda. Riuscì a rientrare in pista e mantenere la seconda posizione. Attaccato però da Jody Scheckter, suo compagno di squadra, l’azione compromise la gomma posteriore che iniziò inesorabilmente a sgonfiarsi. L’aviatore continuò imperterrito la sua gara fino a quando alla famosa Tarzan, all’ennesima sollecitazione, lo pneumatico non resse. Niente da fare, neanche una ruota in meno poteva fermare la voglia di farcela di Villeneuve, che percorse e finì il giro praticamente su tre ruote. Arrivato ai box chiese ai meccanici di farsi sostituire la ruota ma non ci fu più niente da fare. Gara finita e impresa scritta nella storia della Formula 1.
- Albo d’oro. Il pilota con numero di vittorie maggiore è Jim Clark con 4 vittorie, seguito da Jackie Steward e Niki Lauda a quota 3. La scuderia più vittoriosa in terra olandese è la Ferrari con 8 vittorie, la Lotus invece ne ha registrate 6.
Nessun pilota olandese è mai riuscito a tagliare per primo la linea del traguardo. Che sia proprio Max a farlo?
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