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La Formula 1 va in vacanza tra lacrime dolci e amare

Tutto è pronto.
L'adrenalina aumenta, il battito accelera.
È il momento.
Si accendono i motori. Un boato.
Semafori rossi.
5, 4, 3, 2, 1...

Ogni gran premio si vive così: ansia, adrenalina, tifo. Ogni gara lascia un’emozione e sensazione differente… un po’ come il caffè, a seconda dei chicchi si ottengono sapori e aromi diversi, unici.

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Ogni lunedì post gara ci lasceremo ricaricare dalle emozioni che essa ci ha lasciato… ricordandoci che ognuna è un chicco originale.

LACRIME DOLCI E AMARE, ENTRAMBE SALATE

Dopo la gara in Ungheria oserei dire che è finalmente arrivato il momento di andare in vacanza. Quello che abbiamo visto alla partenza è indice di stress mentale, di mancanza di lucidità. Per fortuna i piloti avranno qualche settimana per distrarsi, schiarirsi le idee.

Un gran premio segnato già in partenza dalla rabbia, dalla frustrazione, dalle lacrime.

È bastata una curva per vedere l’inimmaginabile: due strike che costringono un gran numero di piloti a fermarsi o a continuare con vetture distrutte. Quella rabbia che nasce dal non trovare spiegazione davanti a certi avvenimenti che ti viene solo da dire “Non è possibile” (i team radio censurati dicono tutto).

Sono lacrime amare quelle scorse sui visi dei piloti di Formula 1 coinvolti nel patatrac. Verstappen ancora una volta si è visto rovinare la gara per un contatto: vettura rotta che ha reso i 71 giri un inferno; 1 misero punto guadagnato che gli fa perdere la testa della classifica, e il fatto che non sia stata colpa sua aumenta la frustrazione. Oltre all’olandese, anche Ricciardo è riuscito a finire la gara nonostante sia stato una delle vittime di uno dei contatti: lacrime amare che sanno di disperazione, perchè poteva essere l’occasione giusta per rilanciarsi, perchè a metà curva aveva sperato di essere graziato.

Gli altri piloti dovutisi ritirare staranno ancora cercando di sbollire la rabbia. Abbiamo assistito ad un Leclerc indiavolato (e aveva tutte le ragioni del mondo per esserlo), Norris incredulo, Perez stava diventando un toro imbufalito contro il torero… Qualcuno avrà pianto, qualcuno avrà avuto gli occhi lucidi e rossi: lacrime salate che lasciano l’amaro in bocca.

Dopo il caos iniziale, la gara si è svolta senza problemi e a tratti ci ha fatto persino divertire, emozionare. Alonso ha fatto venire a noi le lacrime per come ha giudato, per come si è difeso da Hamilton: 15 giri di lotta, 15 giri da eroe.

Alla fine sono arrivate altre lacrime, questa volta di gioia.

Ha vinto Esteban Ocon, uno dei piloti più criticati in quest’ultimo periodo (dopo il rinnovo non era più stato in grado di portare a casa ottime prestazioni). Ha vinto un giovane pilota sempre messo in secondo piano, poco calcolato perchè non ha l’appeal che hanno gli altri della sua generazione, perchè la sua umiltà e riservatezza sono travolte dal protagonismo dei Norris, Verstappen, Leclerc, Russell. Ocon proprio per questo è forse quello che più si avvicina a noi e non possiamo che gioire con lui. Occhi lucidi, di chi ha realizzato un sogno, di chi non riesce a contenere la sua gioia per la prima vittoria in Formula 1: lacrime dolci, nascoste, riservate, proprio come lui.

Un altro pilota, invece, ha mostrato le sue lacrime al mondo: George Russell. Ragazzo che ha messo in luce il suo talento non riuscendo mai a concretizzarlo in risultati. Anche lui ha realizzato un sogno: portare a casa i primi punti con la Williams (che ha fatto bottino pieno portando a punti anche Latifi). Conosciamo tutti la sofferenza del giovane inglese alla guida di una vettura che non gli ha mai permesso di stare al livello dei suoi coetanei, di potersela giocare con loro per le prime posizioni; la conosciamo tutti, ma possiamo solo immaginare come stia davvero. Inoltre ce lo ricordiamo il gran premio del Sakhir dell’anno scorso: vittoria, e ripeto vittoria, sfuggita per errori del team Mercedes. Come se qualcuno ce l’avesse con lui… E ieri si è preso la sua rivincita personale. Perciò piangi, George: ti è concesso farlo!

Simone De Beauvoir disse:

“In tutte le lacrime indugia una speranza”

Potranno essere scese lacrime amare o dolci in Formula 1, ma sono pur sempre salate come il mare: l’immensa possibilità di libertà, di sognare, di sperare.

CHICCO DI CAFFÈ
Varietà caffè: lacrime Formula 1
Fonte: ilclubdellericette.it

Varietà Racemosa = Il sapore di questo caffè presenta diverse sfumature: vi si trova un retrogusto come di menta, un sapore secco, legnoso, con una traccia di liquirizia, lievemente affumicato e dal gusto naturalmente amaro, ma leggero e rinfrescante. + Una correzione, perchè il patatrac ha mandato tutti fuori di testa.

Meritato riposo per i nostri piloti (e anche per noi). Il prossimo appuntamento sarà a Spa a fine mese. Chissà come torneranno dalle vacanze…

Intanto, se vi siete persi la gara a Silverstone, ecco il nostro report.

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Come la Formula 1, anche la radio è ufficialmente in vacanza! Appuntamento a Settembre per una radio rinnovata.

Anna Botton

Appassionata di comunicazione e di ogni forma d'arte (sport incluso). Le emozioni sono il mio pane quotidiano. Autodromo, stadi e palazzetti sono la mia seconda casa. Il sogno? Entrarvi con un pass al collo.

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