Si è conclusa Mercoledì un’enorme festa targata McLaren all’interno del suo headquarter per l’incredibile risultato della scorsa settimana a Monza. I piloti della scuderia inglese, Lando Norris e Daniel Ricciardo, alla guida di due stupende McLaren 765 LT spider sono stati accolti da un memorabile “Bagno di folla” di tutti i lavoratori presenti in azienda: il cosiddetto Guard Of Honour. Una celebrazione usata solo per i momenti più speciali come il primo 1-2 della scuderia da ben 12 anni, con Jenson Button e Lewis Hamilton.
Nel pieno dei festeggiamenti cerchiamo di ricostruire il profilo psicologico del pilota inglese che ha compiuto una scelta molto interessante la scorsa domenica: quella di non superare il suo compagno di squadra per vincere la sua prima gara in Formula 1.
What is best for us?
“Cosa pensate sia meglio per noi?”. Una domanda che non ho mai sentito uscire dalla bocca di nessun altro pilota in griglia se non quella di George Russell, in Ungheria, quando mise davanti ai suoi interessi la gara di Latifi che in quel momento, però, non stava lottando neanche per i punti. Questa decisione del numero 4 ha fatto discutere molto negli ultimi giorni. Cosa spinge un pilota di Formula 1, quando si trova in una situazione del genere, a tirarsi indietro e accontentarsi della seconda posizione?
Tanti se lo sono chiesti, e molti sono i dubbi per quello che è accaduto a Monza lo scorso week-end. Lando ha cercato di dare una risposta.
Lando Norris nell’intervista post-festeggiamenti
Ovviamente volevo vincerla, tutti i piloti vogliono vincere, in qualsiasi circostanza tutti vogliono quella coppa o almeno provarci. Mi sono avvicinato un bel po’ ad un certo punto ma sapevo che se avessi voluto più possibilità di vincere più gare l’anno prossimo o quando ce ne sarà occasione la cosa migliore era assicurarsi quei punti.
Chi meglio dell’inglese infatti può quantificare le possibilità di successo dell’auto dell’anno prossimo, che ha sviluppato il nuovo progetto in questi anni in contemporanea con quelli a scadenza annuali. Ha quindi preferito continuare a essere leale al team e non causargli un “rischio” per non compromettere il risultato finale di oggi per avere più chance e credito per il prossimo anno o quelli a venire. Non per altro è stato il primo a essere blindato dal team con un contratto pluriennale. Sia loro che Lando stesso devono credere ciecamente nelle possibilità future con il nuovo ciclo.
Uomo di squadra
Per Lando, si sa, la McLaren ormai è molto più di un semplice team. Non sa come descrivere la propria emozione a parole, sicuramente speciale, vedendo le 185 persone presenti per lui con un sorriso a 32 denti. “La cosa più importante per me è condividere questo traguardo con loro. Senza questa possibilità non sarebbe lo stesso per me, è quello che lo rende speciale. Penso di essere un uomo di squadra. Tutto quello che faccio è per il team oltre che per raggiungere i miei obiettivi personali”
Si comprende quanto per Norris sia fondamentale l’appoggio della team in ogni aspetto della competizione. Non è da tutti mettere da parte il loro istinto competitivo per il benessere e la buona riuscita di un qualcosa di più grande come un risultato di squadra, che ormai per lui è come una famiglia.
Una nota di merito (enorme) sta nel fatto di essersi guadagnati questo risultato in pista, senza ricevere alcuno sconto da nessuno. Possibilità già sfiorata l’anno scorso sempre a Monza, ma non raggiunta. “Non direi che siamo stati fortunati, la performance di domenica è frutto del grande miglioramento della vettura. L’anno scorso Carlos è riuscito ad arrivare a podio e ci aspettavamo di andare bene qui. Forse non di avere il risultato che abbiamo ottenuto ma sapevamo che il podio era alla nostra portata. Prima dell’incidente di Verstappen e Hamilton eravamo già davanti a loro e Daniel ha guidato dal primo momento in testa. Ce la siamo meritata e questo ci dà la sicurezza delle prossime gare di lottare”.
Lotta per il terzo posto del campionato costruttori
Da tutti questi fattori possiamo notare in Lando un alto grado di maturità, costruita negli ormai 4 anni con la McLaren con cui ha costruito un rapporto lavorativo e affettivo non indifferente che possiamo quasi paragonare a quello con Charles Leclerc e la Ferrari. È capace di valutare quando è il momento di spingere e quando è meglio rimanere da parte costruendo comunque una delle sue migliori gare in campionato, raggiungendo il suo primo secondo gradino più alto del podio. La prossima volta che la McLaren sarà in grado di combattere per qualcosa di più di un podio possiamo essere certi che Lando Norris non mancherà all’appello. Soprattutto non ora che ha un compagno di squadra competitivo che lo motiva ai massimi livelli e che lo spinge ad arrivare all’obiettivo del terzo posto del campionato costruttori e al quarto in campionato.
Norris riuscirà a dimostrarsi a suo agio anche a Sochi? Per non perdervi nulla seguiteci anche su Instagram e Twitter!