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Formula 1 | Monza dà, Monza toglie

Maria Sole Suriano e Olivia Carbone. Formula 1

Potremmo starci sbagliando, ma oggi era l’Australia Day e nessuno ci ha avvisate?

Avremmo potuto preparare una festa, o un pizza party degno dei due piloti che oggi hanno dominato: Daniel Ricciardo e Oscar Piastri.

Perché a discapito della loro bandiera un po’ italiani lo sono anche loro. Chi per origini e chi per il team in cui guida, quindi alla fine della festa, Monza è salva.

Però prima di parlare di questa domenica, è giusto ricapitolare cos’è successo il sabato.

Nulla di interessante, a essere onesti, ma Marcell Jacobs era sicuramente più veloce delle due Haas.

Le medaglie non le ha vinte solo lui in realtà, perché i primi tre posizionati della Sprint Race possono dire di averne portata al collo una, giusto per rimanere in tema olimpiadi che c’erano un po’ mancate.

E se gli atleti in pista hanno sfoggiato il loro oro in discipline come la staffetta, un passaggio di testimone più triste è avvenuto tra George Russell e Antonio Giovinazzi durante il gran premio: quello della sfortuna.

Avevamo lasciato l’inglese che non riusciva a portare un punto con la sua Williams, e l’italiano che invece stava dando il meglio di sè per evitare il divorzio.

Ora l’inglese di punti ne ha portati ben due, e beh il gran premio di casa non è andato proprio alla grande per l’italiano.

Monza però più che una gara olimpica assomigliava ad una partita a Cluedo: una marea di investigazioni, ma chi è il colpevole? Questo non lo abbiamo capito.

Forse Sergio Perez con il candeliere nella sala da pranzo? Oppure Lance Stroll con la chiave inglese nella veranda?

Di sicuro non Sebastian Vettel, il che ci ha inesorabilmente privato di tutte le nostre certezze. Però siamo felici di non aver dovuto leggere “+5 secondi” accanto al suo nome.

L’aria Lombarda, tra un aperitivo e un altro, deve però aver scombussolato i meccanici Red Bull.

Forse per colpa dei fumi dell’alcol, o semplicemente un colpo di calore, ma quel pit stop così disastroso non ce lo aspettavamo sicuramente da loro.

Più dalla Ferrari, che invece non è andata malaccio, è giusto elogiarla un po’ almeno a casa sua.

Un piccolo paragrafo serio va invece all’halo, che meriterebbe più di un elogio. D’altronde questo è un report, e come tale bisogna informare i lettori che sì: l’halo ha salvato la vita dell’ennesimo pilota e quel pilota è Lewis Hamilton. Non basterebbe un articolo intero per le preghiere e i ringraziamenti che andrebbero fatti a quel piccolo, ma fondamentale pezzo della vettura. Forse è anti estetico, ma è bello dentro.

Non possiamo però non parlare del momento che aspettavamo tutti, l’ultima volta che l’abbiamo visto era proprio in Italia: lo shoey.

C’era mancato più lui o le facce dei piloti disgustate? Tra questi anche Lando Norris che non sembra essere un grande amante dello champagne nelle scarpe, o magari non è un grande fan dello champagne in generale.

Di sicuro noi siamo dei grandi fan della sua reazione, perché quel saporaccio è per sempre. Formula 1

Maria Sole Suriano

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