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Bommarito 500: Newgarden batte anche la pioggia

Con una lotta al titolo ormai entrata nel vivo, la NTT Indycar Series affronta l’ultimo ovale della stagione 2022. Al World Wide Technology Raceway, short track situato a Madison, Illinois, va in scena una corsa che promette spettacolo. Il leader della classifica generale, Will Power, parte infatti in pole position, affiancato dal vincitore di Indy 500, quel Marcus Ericsson che quest’anno si era mostrato dominatore degli ovali. Nonostante le premesse, la gara parte tuttavia in modo diverso. bommarito 500

La partenza bommarito 500

La prima fase di gara è, per non dire noiosa, molto tranquilla. La partenza, se escludiamo il brivido per Rinus VeeKay che sfiora il muro interno, non causa particolare agitazione. L’unico evento degno di nota, dopo essersi assicurati che VeeKay non ha avuto danni, è la rimonta di Felix Rosenqvist che da ventiseiesimo sale tredicesimo. La gara procede tranquilla fino ai primi pit stop, che arrivano nella prima pit window prevista. Callum Ilott riceve una penalità per aver colpito uno dei suoi meccanici mentre si fermava, per il resto tutto scorre fluido per ancora qualche giro.

Strategie e primi problemi bommarito 500

Al giro 79 arriva la notizia del ritiro di VeeKay, che, per motivi non connessi al brivido iniziale, era rimasto scollegato dai suoi strumenti elettronici di navigazione. Si accende anche la lotta nelle prime posizioni, con Pato O’Ward che tenta un sorpasso al giro 92 su McLaughlin. La manovra fallisce, il messicano perde il controllo della macchina per un vuoto d’aria, con una magia evita di schiantarsi ma viene sorpassato da Josef Newgarden, il quale aveva anche superato, al giro precedente, un Ericsson in crisi. O’Ward però non ci sta, mette nel mirino Newgarden e dieci giri dopo lo supera. Inizia la seconda danza dei pit stop. Takuma Sato tenta l’undercut rientrando al giro 104, mentre Grosjean prova la tattica inversa, l’overcut, fermandosi al giro 132. Nel mezzo i big rientrano a coppie: Power e Mclaughlin prima, O’Ward e Newgarden poi. A quest’ultimo la fortuna non sorride, e uscendo si ritrova bloccato dietro Ericsson. Non è però il più grande sconfitto del secondo gruppo di pit stop. Alexander Rossi, dopo la sosta, non riesce a ripartire causa spegnimento parziale del motore. Fallito ogni altro tentativo, decide di spegnerlo completamente e reinnescarlo, accumulando, tuttavia, una ventina di giri di ritardo nel frattempo.

Caution e sorpassi

Al giro 145 la tranquillità finisce. Jack Harvey, dopo un sorpasso fallito, si ritrova a grattare contro il muro esterno quel tanto che basta da bloccarsi in pista e causare la prima caution. Gli addetti ne approfittano per pulire la pista e la gara rimane ferma fino al giro 158. In un clima di dibattiti tra i piloti e i loro strateghi, agitati dalla possibilità di una pioggia non molto distante, quasi nessuno rientra in pit lane sotto caution. A farlo, oltre ad un Sato che, ritrovatosi primo dopo l’undercut, decide di riprovarci, sono McLaughlin e Newgarden. Al giro 158, appena rimossa la caution, O’Ward supera un Power finora dominatore solitario, McLaughlin sale quarto superando Palou e Dixon. A ripartire nei migliore dei modi, tuttavia, è Newgarden, che, sfruttando la freschezza delle gomme, in pochissimi giri sale da settimo a secondo e mette nel mirino O’Ward. Al giro 165 completa la sua missione, supera il messicano con una facilità impressionante e si mette al comando. Il suo compagno, di squadra e di strategia, McLaughlin lo segue a ruota e al giro 177 sale secondo superando Power e O’Ward. bommarito 500

Aspettando la pioggia

Nella confusione generale causata dai dubbi su quando fare il prossimo pit stop, resi ancora più grandi dalla possibilità che la pioggia interrompesse la corsa, alla fine quasi tutti i piloti si fermano tra i giri 190 e 198. Se tutti gli spettatori attendevano l’acqua, nessuno si aspettava il fuoco. A causa di un errore nell’isolamento del carburante, il retro della monoposto di Kyle Kirkwood si infiamma, senza conseguenze per il pilota, il quale può ripartire una volta spento il rogo. Nel frattempo i principali favoriti per la vittoria si separano: Newgarden, McLaughlin, Malukas e Sato, rimasti in corsa, occupano le prime posizioni, mentre O’Ward, Power ed Ericsson, che hanno fatto la sosta, rimangono bloccati nel traffico. Al giro 203 Conor Daly è costretto a fermarsi ancora per un problema meccanico, che lo fa ripartire a fondo griglia. Con la pioggia sempre più vicina anche i primi si devono fermare, e lo fanno tra i giri 207 e 211. Si ritrova quindi in testa Rahal, che però rientra al giro successivo.

Tutti fermi per la pioggia

Alla fine il tanto temuto acquazzone arriva. Al giro 215 esce la seconda caution della gara e i piloti sono costretti a rallentare, fino allo stop causato dalla red flag due giri dopo. Mentre i team consultano i radar per capire se si potrà riprendere, la classifica recita: McLaughlin, Newgarden, O’Ward, Power, Malukas, Sato, Ericsson. Grande delusione per Rahal, che, avesse aspettato tre giri a fare il pit stop, si sarebbe ritrovato primo. Lo stop, date le regole della NTT Indycar Series, che impongono di aspettare mezz’ora dopo l’ultimo lampo per ripartire, è lungo. La bandiera rossa è stata sventolata all’01:55 italiana; la ripartenza, sempre con orario italiano, si avrà solo alle 4:00. bommarito 500

Il finale

Con 37 giri ancora da percorrere, il finale è tutto tranne che scontato. Alla ripartenza McLaughlin si difende inizialmente da Newgarden ma è poi costretto ad arrendersi al giro successivo. Nel frattempo Power, in battaglia con Sato e Malukas, viene superato proprio da quest’ultimo a 31 giri dalla fine. Il rookie Malukas tuttavia non si ferma lì e va a riprendere prima O’Ward per il terzo posto e poi McLaughlin per il secondo, riducendo così da 51 punti a 11 il suo distacco da Lundgaard per il titolo di rookie dell’anno. Sul finale Power viene superato anche da Sato, ma mantiene il primo posto in classifica generale, con un vantaggio di soli 3 punti da Newgarden.

Il prossimo appuntamento con l’Indycar sarà il 4 settembre al Portland International Speedway, non mancate!

Classifica finale (dal profilo instagram dell’Indycar)

Marco Toccalini

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