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500 miglia di Indianapolis: vince Ericsson, agonia per Dixon

Forse un atleta non ricorderà le gare che ha vinto, ma potreste chiedergli ogni dettaglio di una sconfitta e sarà in grado di raccontare, con minuzia di particolari. La 500 miglia di Indianapolis, quest’anno, è la storia di come una gara dominata possa terminare in modo disastroso. Dopo essere rimasto in testa per quasi tutta la gara, infatti, Dixon sembra sparire dalla classifica, mentre il suo compagno di squadra Ericsson impronta una magistrale difesa da O’Ward.

Foto di bleacherreport.com

Scott Dixon aveva iniziato il weekend con il favore dei pronostici: partiva dalla pole position e sembrava che la sua vittoria non fosse neanche in dubbio. Anche un sei volte campione Indycar, già vincitore a Indianapolis nel 2008, però, può sbagliare. Ed infatti nel finale arriva una penalità per speeding in pitlane che lo fa retrocedere fino al 21° posto. Sfuma così per lui un successo quasi scontato.

“Fai tutto quello che puoi e speri che le cose vadano per il verso giusto, ma a volte non è così”, ha dichiarato poi ai microfoni di NBC. Di fronte alle domande, forse anche troppo giudicanti, dei giornalisti, aggiunge: “Oggi le cose sono andate a nostro favore… finché non sono andate male”.

Helio Castronenves, vincitore di quattro edizioni tra cui quella 2021, risale dal fondo della classifica al settimo posto, ma, complice un’auto meno prestante di quella della scorsa stagione, non si pone mai come una minaccia al primo posto. Nel dopogara ha camminato lentamente lungo la corsia dei box, salutando i fan, che erano oltre 300.000: “Volevo ringraziarli, e volevo anche non pensare al fatto che oggi non sono riuscito a raggiungere l’obiettivo”.

Tony Kanaan, wildcard in questa 500 migli di Indianapolis, è stato il più veloce nel finale. Tuttavia, complice un inizio di gara anonimo, il terzo posto è il miglio risultato che riesce a ottenere. Kanaan, già vincitore nel 2013 ha respinto le domande post-gara sul ritiro: “Ho un anno per pensarci”, e ha parlato a lungo della strategia di gara: “Stavamo tutti giocando a scacchi là fuori”.

Pato O’Ward è sempre stato davanti, sempre nelle prime posizioni, a volte saltando in testa per alcuni giri. Purtroppo per lui, a fini della vittoria essere in testa conta solo sotto la bandiera a scacchi, e lui in quel momento era secondo, vicinissimo a Ericsson ma incapace di superarlo. “Il secondo posto è un risultato di tutto rispetto. È una pillola dura da mandare giù, ma è una giornata fantastica. Per essere chiari, però, sì, secondo, fa schifo”: così si esprime mentre si accinge a lasciare l’autodromo. Ed essere secondo a Indianapolis, come nelle altre grandi classiche dell’automobilismo, forse fa ancora più male dell’esserlo in una normale gara di campionato. “Questo è l’unico posto in cui se vinci una volta, non fai altro che desiderare ancora di più di vincerla”, ha spiegato Alexander Rossi, vincitore nel 2016, quinto al traguardo quest’anno.

Foto di nbc-2.com

Probabilmente è esattamente quello che da oggi desidera anche Marcus Ericsson, che dopo una complicata difesa dai continui attacchi di Pato O’Ward, riesce a tenere l’interno in curva 1 all’inizio dell’ultimo giro, consolidando per sempre il primo posto.

Ironico pensare che, come molti altri piloti europei, Ericsson sia approdato in IndyCar dalla Formula Uno nel 2019 dichiarando apertamente di aver paura di correre sugli ovali. Le prime due vittorie in carriera sono arrivate su piste cittadine, a Detroit e Nashville, mentre sugli ovali ha mostrato una lenta progressione, da quando il primo anno non riusciva nemmeno a stare in top10, fino alla gara de texas 2022 dove è arrivato terzo. A sei giri dalla fine Ericsson aveva la vittoria in mano, quando Jimmie Johnson, sette volte campione NASCAR Cup, ma debuttante nella 500 miglia di Indianapolis, ha colpito il muro portando la direzione gara a chiamare bandiera rossa.

Ericsson racconta quei momenti: “Mentre ero seduto sotto la bandiera rossa e stavo valutando tutti gli scenari e pensando a chi avrebbe attaccato alla ripartenza, ho pensato a una conversazione avuta con Dario Franchitti (tre volte vincitore a Indy e suo mentore). Abbiamo parlato di cosa avrei dovuto fare se fossi stato in testa alla corsa. Giocare in difesa. Tenerli dietro di me. Farli lavorare, farli sbagliare e fare in modo che io non lo facessi”.

Quando si dà di nuovo bandiera verde, mancano due giri. Ericsson resiste.

Le vetture del team Chip Ganassi, per quanto veloci ogni anno, mancavano la vittoria da un decennio ormai. In una squadra con un sei volte campione Indycar, un sette volte campione NASCAR, il campione Indycar uscente ed un altro campione e già vincitore Indy500, Ericsson sulla quinta auto sembrava il pilota più improbabile. Ed infatti nelle prime fasi di gara sono stati Dixon e Palou a dominare, mentre Kanaan risaliva dal fondo e Johnson non è mai stato competitivo.

Ericsson, l’ex pilota di F1 senza successi, giunto in America con la paura degli ovali, vince la più importante gara automobilistica dell’anno, in un campionato dove sembra aver trovato la sua dimensione (due vittorie nel 2021 e momentaneamente primo in classifica in questo 2022) con un team che lo supporta e lo ha messo in condizione di essere un pilota di successo. Quest’anno la bottiglia di latte tradizionalmente regalata al vincitore ha il gusto della redenzione.

Foto di autosport.com

“Il nostro obiettivo come piloti è vincere, costi quel che costi”, ha aggiunto Ericsson prima di entrare nella serata di Indianapolis per festeggiare con la sua famiglia. Ha ricordato che quando ha vinto il Gran Premio di Detroit nel giugno 2021, è stata la sua prima vittoria di qualsiasi tipo dal 2013. Otto anni di sconfitte. “Quello che serve per arrivare fino a qui è un sacco di sofferenza. Un sacco di batticuore”.

“Ma oggi, in questo momento, ne vale la pena”.

Multiformula

Multiformula è un blog nato nel 2020 per condividere la nostra passione per il motorsport, dare spazio a quelle categorie come le Feeder Series di cui si parla ancora poco e soprattutto abbattere i pregiudizi che si incontrano in queste categorie.

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