In Messico non ci si annoia mai: colori, musica e tanto tanto caos. Ed è proprio quest’ultimo che è venuto mancare in questo gran premio.
Autore: Maria Sole Suriano
Il fuso orario tipicamente non è una cosa che i tifosi amano… Meglio la sera che la mattina ci diremmo, ma d’altronde l’Austin GP è anche questo, sapersi accontentare.
Pausa estiva significa solo una cosa: tempo di pagelle in F1. Tra top e flop, ecco il pagellone non troppo serio di Mult1formula!
Il Paul Ricard non è mai stato il circuito più amato dai fan. Eppure oggi, tra il caldo torrido e una qualifica non indifferente, ha voluto farci ricredere.
I test prestagionali sono per i tifosi un grande punto interrogativo, anche in McLaren
Altro circuito altra corsa, che purtroppo o per fortuna ci ha un po’ ricordato le dinamiche di Spa: senza diluvio, ma con qualche barriera in meno. Di certo ci hanno messo più tempo a costruirlo che a distruggerlo.
Questa volta siamo in Qatar, terra di deserti, erba sintetica e dei prossimi mondiale con cui ci hanno intossicato fino alla morte. Ma circuito nuovo non è sempre sinonimo di divertimento, lo sappiamo a nostre spese, e seppur nel motomondiale Losail sembra così carino, purtroppo non ci ha dato esattamente la stessa impressione.
E anche questo fine settimana siamo riusciti a sopravvivere ad un gran premio che non ha risparmiato nessuno
Se Anna Oxa era solita cantare “Un’emozione da poco”, dopo un gran premio così scoppiettante ci verrebbe da dire l’esatto contrario.
I pronostici presupponevano fulmini e saette in questa settimana russa, ma d’altronde si sa che il tempo è imprevedibile