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Il gran premio del Messico, un’emozione da molto

Se Anna Oxa era solita cantare “Un’emozione da poco”, dopo un gran premio così scoppiettante ci verrebbe da dire l’esatto contrario. Sicuramente non a dispetto dei pronostici, che ci avevano regalato in qualifica un Valterri Bottas strabiliante, ma per i bookmakers lo stress deve aver dominato. Mexican Gp

A proposito di Valtteri Bottas, pensiamo sia giusto cominciare dall’inizio.

Se nella Bibba tutto parte dal peccato originale, qui sembra partire tutto da lui. D’altronde si sa, schiacci la frizione, metti la prima e poi acceleri, il tuo compito è di evitare che il pilota dietro di te possa superarti, ancora meglio se eviti di farti superare proprio dal pilota di punta della scuderia rivale, giusto Valtteri?

Ma forse al Finlandese le regole del gioco lo hanno un po’ stancato, e come biasimarlo se non ti danno mai un po’ di sano divertimento. Per questo ha deciso, con l’aiuto di Daniel Ricciardo che non si tira mai indietro allo svago, di fare un donut nel bel mezzo della pista. Si è solo omologato al fare scoppiettante del popolo messicano, non c’è nulla di male.

Purtroppo però alcuni piloti sono proprio dei guasta feste, e non crediamo Yuki Tsunoda e Mick Schumacher si siano divertiti poi così tanto al centro di essa.

Abbandonando però il discorso Valtteri Bottas per qualche secondo, è giusto invece parlare di chi lo stava superando in quel momento.

Max Verstappen ha trovato un varco aperto, come se un portiere avesse deciso di abbandonare il campo per prendersi un caffè, il pallone entrerà per forza in rete, ed è indubbio il fatto che Max Verstappen abbia fatto gol e sia stato quello decisivo per la partita.

Con la prepotenza di un cinghiale che gira per Roma, è entrato a gamba tesa prendendosi la prima posizione, mentre Hamilton non se la stava passando troppo bene,

Dopo essersi preso una sportellata in faccia da parte del suo compagno di squadra, di quelle che solo i ciclisti possono conoscere, non ci ha visto più dalla fame.

L’incipit perfetto di un gran premio che ce ne ha mostrate delle belle.

Come il triumvirato Vettel, Raikkonen e Alonso, che seppur passata la maggiore età da tanto tempo hanno fatto faville e non si sono risparmiati dal dare lezioni di stile ai loro avversari più giovani. Un po’ come quei genitori che ti mettono in imbarazzo, ma alla fine sono simpatici.

O gli Aldo, Giovanni e Giacomo della Formula 1: Charles Leclerc, Carlos Sainz e Pierre Gasly. Che se il loro falegname con trentamila lire costruiva delle macchine migliori, hanno dato prova di un futuro tutt’altro che buio per questo sport, posizionandosi proprio sotto all’ennesimo trio, quello che ci accompagna da tutta la stagione: Max Verstappen, Lewis Hamilton e la new entry Sergio Perez.

Quest’ultimo padrone di casa, ma l’anima della festa più che lui era suo padre, un vero e proprio showman di altri tempi. La prossima volta chiederemo l’autografo a lui invece che al figlio.

Mexican GP

Maria Sole Suriano

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