Qualche giorno fa Toto Wolff ha parlato nuovamente di quanto successo negli ultimi giri del GP di Abu Dhabi e di tutte le situazioni che ne sono state conseguenza.
“Non ho niente da dire contro Horner, Marko, Verstappen e la Red Bull, anzi, sono stati dei più che degni avversari nel 2021. Abbiamo lottato come non mai, dentro e fuori dalla pista, ma alla fine loro hanno vinto il campionato, e questo gli va riconosciuto. Ad ogni modo, limitandoci al solo episodio di Abu Dhabi, penso che questo sia stato talmente brutale che il pilota che c’è in loro lo riconoscerà. Ritengo che insieme potremo cambiare le regole per rendere il processo decisionale più consapevole, nell’interesse nostro, della Red Bull e di tutte le altre squadre”.
Il team manager austriaco quindi smentisce ogni avversità nei confronti dei rivali, anzi si auspica di poter collaborare con loro per migliorare il regolamento sportivo ed evitare che situazioni come quella di Yas Marina possano ripetesi in futuro.
“Ho fiducia che tutti noi insieme, le squadre, i piloti e la FIA , possiamo rinnovare il modo in cui le decisioni vengono prese per rendere lo sport migliore. Queste situazioni, per quanto dolorose, sono anche una valida opportunità per perfezionare questa categoria”.
Toto Wolff si è poi augurato un totale revisione del regolamento: “È l’intero sistema del processo decisionale che deve essere migliorato. Penso che il direttore sia certamente sotto grande pressione, ed in alcuni casi anche a causa delle nostre stesse colpe.”
Sembra quindi che il team manager austriaco abbia sotterrato l’ascia di guerra contro Micheal Masi, colpevole secondo lui di aver derubato Lewis Hamilton dell’ottavo titolo mondiale a causa delle sue pessime decisioni durante l’ultima gara.
Insomma sembra che con l’arrivo del nuovo anno Toto abbia deciso di abbandonare le polemiche per concentrarsi totalmente sugli obiettivi del prossimo anno.
Ma ripercorriamo un po’ le tappe che hanno visto la Mercedes mettere in dubbio la validità del titolo di Max Verstappen!
I reclami
Subito dopo la fine del Gp di Abu Dhabi, la Mercedes ha presentato due reclami ai commissari di gara di Formula 1. I punti del reclamo sono il 48.12 e il 48.8 del regolamento. La scuderia di Brackley reclamava il fatto che Verstappen avesse superato un attimo il rivale, in regime di Safety Car quando i sorpassi erano vietati. E sopratutto una ripartenza irregolare nell’ultimo giro in quanto ad alcune vetture non sarebbe stato dato il tempo per sdoppiarsi.
Le proteste continuano
La Mercedes si è vista respingere i due reclami e ha deciso di presentare un ricorso alla Corte d’Appello del Tribunale FIA.
Inizia da questo momento un silenzio stampa da parte del team tedesco, silenzio accompagnato dalla decisione di non presentarsi alla premiazione FIA con nessuna delle loro vetture. La non presenza della Mercedes e di Lewis Hamilton è un’assenza rumorosa, è una forma di protesta contro l’autorità massima della Formula 1.
La rinuncia
Dopo alcuni giorni arriva però la notizia che la Mercedes rinuncia all’appello sul GP di Abu Dhabi, accettando la proposta della FIA di istituire una commissione per analizzare a fondo ciò che è accaduto. La proposta della FIA rappresenta sostanzialmente un’ammissione di responsabilità, ciò che Toto e tutto il team pretendevano. Questo ha convinto la Mercedes a un dietrofront per il bene dello sport e dello stesso Lewis, che pare abbia chiesto di non portare avanti per via giudiziaria la questione.
Infatti, se la Mercedes avesse continuato per la sua strada, il pluripremiato campione britannico avrebbe davvero accettato un titolo vinto a tavolino? E inoltre, cosa ne sarebbe stata della reputazione della FIA in caso di vincita della Mercedes in tribunale?
Tutte situazioni che si è preferito evitare, fortunatamente.
La rinuncia all’appello chiude la disputa sul titolo piloti 2021e proietta tutti verso il campionato 2022!