Nella serata di giovedì 24 febbraio 2022, ormai avviata l’invasione russa nel territorio ucraino, il team Haas di Formula 1 annuncia che per il giorno seguente, in occasione del terzo e ultimo giorno di test a Barcellona, la loro monoposto presenterà una livrea priva di sponsor e riferimenti alla bandiera russa.
Da un anno infatti, la scuderia americana presenta come sponsor Uralkali, uno dei maggiori produttori di potassio in Russia e nel mondo.
L’azienda russa rappresenta uno dei maggiori sponsor della scuderia di Kannapolis, insieme al fornitore di telecomunicazioni tedesco 1&1.
Oltre ad essi, altri sponsor della scuderia sono Alpinestars, Pirelli, Cyrus Geneve, Home Deluxe, Maui Jim, Schuberth, Tricorp, Taittinge, Haas Automation, Ionos e Under Armour.
Uno dei membri principali della società Uralkali è Dmitry Mazepin, padre dell’unico pilota russo nel paddock, confermato in Haas per il suo secondo anno: Nikita Mazepin.
Una scelta certamente audace quella della Haas, soprattutto considerando il gran finanziamento da parte della società russa.
La decisione di evitare pubblicità a marchi russi non ha caratterizzato solo il mondo delle quattro ruote: anche nel calcio squadre come lo Schalke 04 in Germania, hanno deciso di rimuovere i propri sponsor risiedenti in Russia (nel caso della società tedesca è stato rimosso il logo Gazprom).
Una livrea sempre più bianca
La VF-22 si è quindi presentata agli ultimi test in vista della stagione 2022 con una livrea per lo più bianca; rimossi i colori bianco, blu e rosso che caratterizzavano l’ala anteriore e che percorrevano con una linea tutto il corpo della monoposto fino alla parte posteriore.
Nel terzo e ultimo giorno di test, la Haas presentava solamente gli adesivi con su scritto il nome della scuderia e dello sponsor 1&1.
Come andrà avanti Haas?
Il team principal della scuderia Guenther Steiner ai microfoni di Sky Sport ha ammesso che in futuro si presenterà il rischio di perdere sia Uralkali come sponsor, sia il pilota russo Mazepin,“Vedremo come va a finire la situazione in Ucraina”, ha concluso.
In tali situazioni nessuno dei due schieramenti ci guadagna: Haas, con il gesto di togliere lo sponsor russo dai propri mezzi, si gioca ogni futuro finanziamento da parte della società;
Uralkali non se la passa bene, specialmente negli ultimi giorni, e sponsorizzare una scuderia di Formula 1 avrebbe certamente aiutato nell’ingente perdita in borsa che adesso sta caratterizzando numerosissime aziende russe.
Haas tenterà di tener duro nonostante la perdita economica, e il team principal non si ritiene preoccupato per un eventuale rischio di bancarotta per la scuderia.
Per quanto riguarda lo sponsor invece è tutta questione di tempo, forse sarà necessario attendere acque più tranquille per poterlo veder tornare su una monoposto di Formula 1.
La scuderia e la società del padre di Mazepin se la caveranno? La Haas potrà tornare dei colori con cui è stata presentata qualche settimana fa in occasione del primo Gran Premio della stagione?