La batteria di Gasly in Bahrain, il motore di Tsunoda in Arabia Saudita: aumentano i guai tecnici per la scuderia di Faenza
Vanno in archivio i primi due Gran Premi del mondiale 2022 di Formula 1. L’AlphaTauri torna dalla doppia trasferta in Medio Oriente con 8 lunghezze nel campionato costruttori, frutto dell’ottavo posto di Yuki Tsunoda a Sakhir e di Pierre Gasly a Jeddah. Un bottino di punti che coincide con quello delle prime due gare del 2021, un anno rivelatosi poi molto positivo per il team guidato da Franz Tost.
La realtà attuale, però, non è rosea come quella dello scorso campionato. Con soli due appuntamenti stagionali alle spalle, AlphaTauri si ritrova già alle prese con un importante nodo tecnico da sciogliere: l’affidabilità della monoposto. Dopo il guasto alla batteria che ha tradito Gasly in Bahrain, la AT-03 ha mostrato una preoccupante fragilità anche nel Gran Premio dell’Arabia Saudita.
Il primo campanello d’allarme è suonato al venerdì, quando la vettura di Tsunoda si è improvvisamente fermata a bordo pista sul finire delle FP2. A questo stop ha fatto seguito la sostituzione di cinque componenti della power unit sulla monoposto #22 – motore endotermico, turbocompressore, MGU-H, MGU-K e scarico. Sabato, nel corso delle FP3, anche Gasly è andato incontro a una battuta d’arresto. La sessione del pilota francese è terminata anzitempo a causa di un malfunzionamento della frizione, che ha bloccato la sua AT-03 all’uscita dalla pitlane.
Da qui in poi, se Gasly non ha riscontrato altre noie meccaniche nel corso del Gran Premio, il weekend del suo compagno è completamente precipitato. Tsunoda, infatti, è stato estromesso dalla qualifica e relegato all’ultimo posto in griglia (diventato poi diciannovesimo dopo il forfait di Mick Schumacher) per via di complicazioni al sistema di raffreddamento della vettura. Come se non bastasse, domenica sera la nuova power unit ha ceduto durante il giro di allineamento per un problema di pressione dell’olio, impedendo al giovane nipponico di prendere parte alla corsa.
«Totale fiducia nella squadra»
Questo è stato il messaggio ribadito da Gasly ai microfoni dei media. Il francese lascia l’Arabia Saudita con 4 punti, i primi del suo 2022, resistendo anche a dei forti dolori addominali sopraggiunti nelle fasi conclusive della gara. Tsunoda, che in Bahrain era stato l’unico superstite della débâcle dei motorizzati Red Bull, comprensibilmente non ha nascosto il disappunto per un fine settimana terminato con un giorno d’anticipo.
Con la ritrovata competitività di Haas e Alfa Romeo, la lotta per i punti si fa ancora più difficile; a Faenza occorre una reazione immediata. L’AlphaTauri cerca il riscatto su un tracciato, quello di Melbourne, sul quale deve ancora fare formalmente il suo esordio. L’ultima apparizione della Formula 1 in Australia risale infatti al 2019, quando la scuderia di Franz Tost correva ancora con il nome di Toro Rosso.
Well done!