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Periodo nero in Ferrari: cosa stanno provando i piloti e il team?

Che in Ferrari le cose non stiano andando come si sperava a inizio campionato lo hanno notato tutti. Il bellissimo 1-2 in Bahrain sembra solo un ricordo sfocato di un momento felice che non avrà un seguito. Un bellissimo film che sembra essersi concluso.

Tante persone cercano qualcuno da incolpare, forse perché è la strada più semplice, forse perché raccontarsi storie e dare colpe è meno difficile di affrontare ciò che è effettivamente la realtà. Ma c’è un problema in casa Ferrari a cui è necessario trovare una soluzione, cercare il colpevole non serve.

Sono tre gare che il weekend si preannuncia come un successo e che per qualche causa finisce sempre lasciando un po’ di amaro in bocca.

Carlos Sainz Jr: il pilota Ferrari non si aspettava il ritiro

Era partito quarta la monoposto Ferrari numero 55 e Carlos Sainz stava tenendo quella posizione nei primi giri di gara senza tentare di superare Max Verstappen, davanti a lui. Era una strategia, quella, che purtroppo non sapremo mai se avrebbe potuto essere efficiente o meno. L’ idea era quella di tentare di salvare le gomme all’inizio per capire se, con questo caldo, ci sarebbe stato poi un buon passo. Ma non appena ha iniziato a spingere, l’idraulica è andata.

Foto di F1 HQ

La gara dello spagnolo, infatti, si è conclusa al giro 9. Una sorpresa, sia per il pilota che per il team. Quando gli viene chiesto se c’era qualche preoccupazione legata all’affidabilità lui risponde “no, eravamo tranquilli, per questo ci ha sorpreso sia la mia situazione che quella di Charles. È il primo problema nell’idraulica e sono convinto che la squadra lo analizzerà e ne parleremo assieme. Siamo una squadra unita. Non siamo contenti, ci rifaremo in Canada“.

E sul discorso affidabilità crede che potrebbe dare fastidio, ma è necessario prima analizzare i singoli problemi e decidere come agire. Ora è importante mantenere la calma. Lui cerca di tenersi positivo nonostante la brutta giornata. Si aggrappa all’idea che la stagione sia ancora lunga e che potrebbe succedere di tutto. Il destino non è ancora scritto, insomma. Secondo Sainz, Ferrari può ancora farcela. Lui ci crede.

E serve la sua positività, perché tra i due piloti della Rossa oggi il più forte emotivamente pare essere lui. Oggi tocca a lui vedere il buono quando di buono non c’è praticamente nulla.

Leclerc la pensa diversamente

Solitamente era Charles Leclerc quello che non riusciva a trovare le note positive anche nelle situazioni critiche, ma oggi no, oggi non c’è niente di positivo. Per Charles è l’ennesima domenica nera dopo un sabato da sogno. È la terza gara di fila in cui a Charles va storto qualcosa. A Barcellona partiva in pole, era leader indiscusso, ed è stato costretto al ritiro. A Monaco partiva in pole e ha concluso quarto a causa della strategia sbagliata. Oggi, a Baku, era leader nel momento in cui la sua PU lo ha abbandonato. In totale, 63 punti persi. Tre gare che, potenzialmente, potevano portare in casa Ferrari – e al monegasco – ben 75 punti.

Considerando che Ferrari è ora a 80 punti da Red Bull in classifica costruttori e Leclerc è a 34 punti da Verstappen e 13 da Perez, con quei punti persi ora le classifiche mostrerebbero altri risultati. E nonostante con i se e con i ma non si possa fare nulla, questo è ciò che tormenta di più Charles, che reputa queste battute d’arresto importanti. Perché oggi sono altri 25 punti persi e 25 punti sono tanti. Fa male, dice.

Si presenta ai microfoni di Sky Sport per l’ennesima volta con lo sguardo triste, gli occhi lucidi. Non sa nemmeno come esprimersi. “Non trovo le parole giuste” dice “ovviamente fa male. Sono tre gare che siamo competitivi e poi non ci sono risultati finali. Però farò un reset domani e basta. La motivazione continua ad esserci, ma questi punti persi non possono essere ignorati”.

@charles_leclerc su instagram

“Fa di nuovo male. Ma non mi arrenderò”. Dice su Instagram. Solo queste parole. Perché fa veramente male, ma deve recuperare i pezzi in fretta e cercare di riscattarsi in Canada. Sperando che il fato sia dalla sua parte.

Il Team Principal Ferrari credeva nella vittoria

Mattia Binotto ha lo sguardo colmo di delusione. Delusione perché non si aspettava questi problemi, anzi, lui credeva fortemente nella vittoria. La strategia per lui era buona ed è rammaricato perché non ha potuto concretizzarsi fino in fondo. Perché non avrà né una conferma né una smentita a riguardo. Per come era messa la gara, afferma che quei due ritiri abbiano penalizzato la Scuderia.

“La strategia con Charles era buona ma l’affidabilità è un problema. Come non ci siamo esaltati prima non ci abbattiamo ora. Con l’incremento della potenza della PU abbiamo, probabilmente, perso in affidabilità. Ogni caso va visto a parte. Dobbiamo guardare a tutto, l’affidabilità è 360 gradi, la vettura nel suo insieme” dice. Il team non si abbatterà, è convinto che lavorando troveranno una soluzione al problema. Ma lo dice con un mezzo sorriso, che cerca di trasmettere positività ma che fa trasparire anche la sua preoccupazione.

Preoccupazione comprensibile, perché il Team sperava di essere competitivo e di poter ottenere grandi risultati, ma ultimamente si stanno presentando problemi non previsti. È normale, forse. È difficile fare un salto di qualità così grande senza riscontare alcun problema. Ma bisogna cercare di non farsi sopraffare troppo dalle emozioni.

Lo sport è bello perché in un attimo tutto può incredibilmente ribaltarsi. E se questo è solo un periodo, sarà necessario trovare velocemente una soluzione per superarlo e rimettersi in corsa. Oggi in casa Ferrari è difficile essere positivi, ma il prossimo weekend si correrà di nuovo e sarà necessario archiviare le ultime gare per affrontare il Gran Premio in Canada con la mente sgombra dalle sensazione negative.

Come ha detto Charles, bisogna resettare. Perché domani è un altro giorno.

Stefania Demasi

Studentessa di Relazioni Pubbliche e grande amante dello sport. Il mio sogno da sempre è proprio quello di lavorare in questo mondo.

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