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There is still a race to win, Seb

17 giugno 2007 – 20 novembre 2022. Sebastian Vettel

Arrivederci Sebastian Vettel,  

quel momento che mai avremmo voluto arrivasse, oggi diventa realtà.

Quindici anni, quattro titoli mondiali, il campione del mondo più giovane, il maggior numero di pole position in una stagione, il maggior numero di Grand Chelem consecutivi… il minor tempo trascorso prima di ottenere una penalità. Questa cosa mi fa sorridere, ma mi fa pensare alla grandezza dell’uomo Sebastian. Perché? Perché dimentichi di premere il pulsante del limitatore di velocità nella corsia box. Questa tua emotività non ti ha mai lasciato ed è la stessa che ha caratterizzato tutti i momenti più importanti della tua carriera: quando hai pianto vincendo i titoli mondiali oppure a Singapore, quasi avessi compreso che quella sarebbe stata la tua ultima vittoria, o quando affranto o arrabbiato dopo una gara ti aprivi nei team radio o quando esprimevi la tua gioia o la tua commozione cantando “L’Italiano” di Toto Cutugno a bordo della tua amata Ferrari. Sebastian Vettel

Sebastian Vettel
KARIM SAHIB/AFP/Getty Images

Il pilota Vettel ha realizzato il suo sogno: quello di arrivare in Formula 1, di gareggiare con il suo idolo, di vincere dei titoli mondiali e di stare con una “bella donna dalla chioma rossa”; l’uomo Seb ha scoperto nuove priorità.

“Arriverà il momento in cui nessuno si ricorderà di me”, “I segni che ho lasciato sulla pista saranno cancellati dal tempo e dalla pioggia”… Queste sono le tue parole, smentite dal fatto che sei riuscito a convincere i piloti, i giornalisti e i membri dei team a correre per l’ultima volta lungo la pista di Yas Marina, dal fatto che sei riuscito a diventare per Mick ciò che Michael era per te e che sei stato un esempio per molti dei giovani piloti. Queste sono le tue parole, ma la Formula 1 non potrà mai dimenticare un pilota con i tuoi record e con la tua storia. Sebastian Vettel

“Sarò felice se le persone si ricorderanno di me perché tento di trattare tutti con gentilezza e rispetto”. Seb, noi non vogliamo ricordarti come il grande campione che hai dimostrato di essere, ma come l’uomo che prima di se stesso ha sempre pensato agli altri.

Vogliamo ricordarti mentre aiuti i meccanici ad imballare la tua Red Bull per poter andare a festeggiare insieme il tuo quarto titolo mondiale. Oppure quando ti sei fermato accanto a Lando Norris, dopo il suo terribile incidente a SPA, per assicurarti che stesse bene. Vogliamo ricordarti mentre chiedi ai tuoi meccanici di aiutare Alex Albon con i ventilatori, perché i freni fumavano. O anche mentre aspetti che Max Verstappen esca dall’ospedale per accertarti delle sue condizioni.

Vogliamo ricordarti mentre passi gli attrezzi ai meccanici dopo un incidente perché forse ti sentivi in colpa, mentre vai nei box della Mercedes a congratularti del settimo titolo mondiale di Lewis Hamilton o ancora mentre difendi con tutto l’amore che provi la Ferrari. Vogliamo ricordarti mentre trasporti uno dei carrelli dei meccanici della Ferrari, sebbene il compito non spettasse a te, mentre lotti per i diritti umani o mentre ti fermi sugli spalti a pulire. Sebastian Vettel

Esatto, Seb, proprio come tu hai chiesto, ti ricorderemo per l’esempio di gentilezza e di rispetto che sei stato, che sei e che sarai sempre. E come tu ci hai emozionato, allora cercheremo di commuoverti per farti ritornare perché un pilota con la tua passione non può rimanere lontano da ciò che ha sempre amato. E come tu ci hai insegnato il rispetto, noi rispetteremo la tua scelta e continueremo ad appoggiarti, come se non te ne fossi mai andato. Come tu hai protetto la Ferrari, noi proteggeremo te o, quantomeno, ci proveremo, perché l’amore si dimostra nelle difficoltà.

È arrivato il momento di sfilare la tuta, di deporre il casco e di riporlo nell’armadio, dopo averlo lungamente osservato. Quel casco che porta con sé tante emozioni, tante storie fatte di felicità e di dolore, tante urla di gioia e di rabbia. Quel casco che forse non ti servirà più, ma che spero un giorno tornerai a riprendere, perché questo non può essere un addio, ma deve essere un arrivederci.

Un “arrivederci” più doloroso, ma che dà la speranza di un ritorno, che lascia aperta la possibilità di rivederti fare ciò che hai sempre amato: correre.

Un arrivederci che non significa necessariamente percorrere due strade differenti: tu continuerai a rivivere quei momenti di felicità tra i tifosi e noi torneremo a guardare quelle gare in cui ci hai emozionato o semplicemente le ricorderemo, perché il ricordo rende tutto ancora più magico.

Saremo lontani fisicamente, ma i nostri cuori saranno sempre vicini, sempre sulla stessa frequenza d’onda, quasi come se facessero parte dello stesso corpo.

E così non eri da solo quando hai corso la tua ultima gara, quando hai fatto gli ultimi burnouts, quando hai dovuto salutare l’ambiente che ti ha accolto quando eri solamente un ragazzo e che ti ha visto crescere, diventare uomo e poi padre.

“Penso che nel momento in cui dici basta è basta, ma non si può escludere nulla. Oggi rispondo che non tornerò, ma magari il prossimo anno o fra due anni la penserò in modo completamente diverso”.

Ciao Seb e ricorda: there is still a race to win.

Aurora Loffredo

Appassionata di Motorsport, e in generale di sport, ho iniziato a scrivere per Multiformula ad agosto del 2020. Oltre allo sport, mi piace molto la lettura e la musica.

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