Max Verstappen è abituato a segnare nuovi record. Con la vittoria del Gran Premio di Monaco, lo scorso weekend, l’olandese ne ha segnato un altro. Questa vittoria, la numero 39, lo ha fatto diventare il pilota più vincente per la Red Bull Racing. Record che, come tutti ricorderanno, fino a qualche settimana fa era nelle mani di Sebastian Vettel.
La Red Bull che stiamo vedendo quest’anno sembra correre un campionato a parte, lo dicono anche molti piloti. Alla guida della RB19, che pare un’astronave, c’è Super Max, che è stato plasmato sin da bambino per diventare un campione di Formula 1. Il talento di Verstappen è indiscutibile, è uno dei piloti più brillanti arrivati negli ultimi decenni. Di certo, avere una monoposto come la sua, è un aiuto in più, che male non fa.
L’esordio in Formula 1
Max è arrivato in griglia nel 2015, non ancora diciottenne e con soltanto un anno di esperienza alla guida di una monoposto. Insieme a Carlos Sainz, l’olandese correva per la Toro Rosso. A maggio del 2016 prende il posto di Daniil Kvyat nella scuderia Red Bull Racing, mentre il russo viene retrocesso in Toro Rosso – retrocessione che arrivò dopo l’incidente in cui Sebastian Vettel, tamponato, lo definì “a torpedo” (un siluro).
Nel suo esordio con la scuderia di Milton Keynes, Max ha dimostrato di avere un talento enorme. Vinse il Gran Premio di Spagna appena diciottenne, diventando il più giovane vincitore di un Gran Premio della storia.
Certamente, la carriera di Verstappen lo ha visto anche compiere degli errori, inciampando qualche volta. Una delle doti di Max, però, è quella di aver imparato da quegli errori che gli erano valsi il soprannome di “Mad Max”.
La lotta per il primo titolo
In questi ultimi due anni sembra non poter mai sbagliare: Max guida la sua monoposto quasi da alieno, correndo ogni weekend una gara a parte che sembra essere contro sé stesso. L’olandese è uno dei protagonisti di una delle lotte per il titolo mondiale più belle e avvincenti degli ultimi anni: quella con Lewis Hamilton.
Purtroppo costellata di incidenti, è stata una battaglia che ha portato entrambi i piloti al limite, spingendoli a dare il meglio di sé, ad essere perfetti ogni volta che scendevano in pista. È stato come guardare, in diretta, un cambio generazionale in corso. Un sette volte campione del mondo contro un pilota che è un talento generazionale, certo, ma a cui il titolo non era ancora arrivato.
Sicuramente questa è stata una stagione da cui Max, oltre al titolo, ha portato a casa tantissimo, forse imparando più che in tutti i suoi anni in Formula 1. Nonostante la conclusione di stagione particolarmente controversa, Lewis e Max hanno dato spettacolo, creando una lotta come non se ne vedevano da anni.
Il dominio Red Bull
Forse è ancora presto, ma dopo l’avvio di questa stagione, aperta con 6 vittorie consecutive, è opportuno parlare di un dominio della Red Bull. Capitanata da Max, il cui contratto scadrà nel 2028, solo nel 2022 ha vinto 15 gare.
Anche se siamo soltanto all’inizio del campionato, quasi tutti assegnano già il titolo all’olandese. Che ci sia una vera e propria lotta resta ancora da vedere, ma al momento Super Max è inarrestabile. Domenica, vincendo il Gran Premio di Montecarlo, ha superato il record di Sebastian Vettel – 38 vittorie con la Red Bull Racing, ottenute tra il 2009 e il 2013.
Max Verstappen ha soltanto 25 anni, va sottolineato. Se la coppia pilota-scuderia continuasse il suo dominio fino al 2028 (data in cui scade il contratto dell’olandese), chissà che Super Max non metta a rischio il record di vittorie di Lewis Hamilton.