Le immagini del fondo RedBull sono sicuramente ancora impresse nella mente di chiunque lavori in Ferrari: meccanici, dirigenti, piloti. In casa del Cavallino Rampante, però, il fondo si è toccato in altri sensi.
Le cose non stanno andando, la stagione non riesce a prendere la via che ci si aspettava: la macchina non performa, i piloti la trovano difficile da guidare. E il team non funziona, le istruzioni ai piloti dai rispettivi muretti – soprattutto lato Leclerc – continuano ad essere sbagliate, a non essere vincenti.
E così, una stagione partita male, continua ad essere in salita. Ma la vetta non si vede, ancora. E la discesa sembra non arrivare mai.
Per respirare, per poter dire la Rossa c’è, serve tempo.
Barcellona: l’ora della verità per Ferrari
L’appuntamento di Barcellona – nella Spagna di Carlos Sainz – sarà cruciale per il futuro della stagione.
Sì, perché sarà proprio qui che Ferrari dovrà portare tutte quelle novità che dovevano essere introdotte gradualmente tra Miami, Imola, e Montmeló appunto.
Ma con l’appuntamento di Imola saltato a causa del tragico alluvione che ha colpito il territorio dell’Emilia – Romagna, l’ora della verità scatterà direttamente questo fine settimana.
Ferrari presenterà un nuovo fondo, sospensione e pance ispirate a quelle della RedBull. Ci si ispira ai migliori, alla macchina che in pista funziona decisamente meglio di tutte le altre.
Il pacchetto è importante e ci si sta lavorando già dalle prime pessime prestazioni.
Se anche questo non dovesse funzionare per rilanciare un minimo le sorti di Ferrari, il seguito della stagione sarà un crescendo di delusione, rabbia e frustrazione.
Frustrazione soprattutto dei due piloti, che più che limitarsi a guidare la macchina sembrano quasi doverci litigare per la difficoltà che crea.
Una macchina che non funziona, che ha qualcosa che non va.
E così a Maranello stanno lavorando, con tanta preoccupazione, per rialzarsi, per iniziare una scalata che riporti la Ferrari a lottare almeno per il secondo posto.
Ma la strada sembra tortuosa e il tempo stringe.
Vasseur: la pressione del team principal
L’avventura in Ferrari per Vasseur non è iniziata in maniera stupenda e adesso sta a lui ricostruire i pezzi, collegare ogni tassello e trovare la chiave giusta che faccia riprendere la macchina.
Che riporti Ferrari dove merita di stare.
Perché quando rappresenti un nome come questo, le responsabilità sono tante e il peso grava, sempre più, e fallimento dopo fallimento diventa sempre più pesante… un macigno.
Una pesantezza che potrebbe diventare difficile da reggere, che potrebbe mettere sotto pressione, fare scivolare sempre più giù.
Spesso però scivolare giù aiuta a trovare quella spinta necessaria che serve per tornare in alto. Proprio nel terribile momento in cui sembra di soffocare, in cui si è in apnea e non si sa da dove prendere l’aria e le forze per percorrere quella distanza che ti farà rivedere la luce del sole.
Adesso la squadra deve compattarsi, darsi la forza per riportarsi in alto e per rivedere quella luce che manca dall’esordio stagionale.
Si è visto un spiraglio a Baku, ma la notte è poi calata di nuovo.
La notte è bella quando si vedono le stelle. Ma le stelle da Maranello non si vedono, il cielo è coperto.
Chissà, però, se a Montmeló il cielo sarà meno nuvoloso.
Chissà se la Spagna segnerà la rinascita di Ferrari.
O se la condannerà definitivamente a un inverno uggioso, lungo fino a fine novembre.