Home » Formula 1 » McLaren: una scalata graduale verso il successo di Silverstone

McLaren: una scalata graduale verso il successo di Silverstone

Una scalata verso il successo: McLaren aggiornamenti

Impresa? Colpo di fortuna? Rinascita? La stampa sportiva internazionale non si è lasciata intimidire da quanto successo nel GP di Gran Bretagna. Tra titoli, report, analisi e commenti, McLaren è stata sulla bocca di tutti senza rendersene conto, o meglio, senza minimamente aspettarselo.

Perché definirla impresa o rinascita quando possiamo parlare di una vera e propria scalata verso il successo? McLaren aggiornamenti

Quel che si è consumato lungo le vie di Silverstone è stato il lieto fine perfetto delle puntate di crisi, insicurezze, assestamenti tecnici e riordini iniziate in quel di Febbraio, subito dopo la presentazione della vettura 2023, la MCL60.

Il podio conseguito in terra natia del team ha rappresentato l’ultimo tassello del puzzle, nella speranza di riconfermare e sigillare l’immagine prestazionale catturata tra Austria e Silverstone per il resto della stagione. McLaren aggiornamenti

E prima di oggi? Facciamo un passo indietro:

Tutto inizia il 13 Febbraio 2023, giorno della presentazione della nuova monoposto orange.

Fin da subito, il neo promosso team principal Andrea Stella espone la cruda realtà, scoprendo la vettura dai propri veli nevralgici ammettendo il mancato raggiungimento degli obiettivi minimi in termini aerodinamici e non.

La dura dichiarazione dell’ex ingegnere Ferrari trova poi conferma nelle parole di Zak Brown. Il CEO della squadra di Woking afferma l’insoddisfazione vissuta in merito alle specifiche di lancio della MCL60. La monoposto era infatti fuori forma e in ritardo rispetto alla concorrenza.

“L’anno scorso avevamo degli obiettivi chiari in termini di sviluppo. Avevano a che fare con l’efficienza aerodinamica, alcuni sviluppi relativi allo sfruttamento degli pneumatici e altri obiettivi per migliorare il bilanciamento. La realtà è che la maggior parte di questi obiettivi è stata raggiunta. Ma l’obiettivo in termini di efficienza aerodinamica della vettura è quello in cui siamo ancora lontani da quello che era il nostro obiettivo” – così esordisce Stella in occasione delle interviste post presentazione.

“Non abbiamo fatto un passo indietro. Semplicemente non ci siamo sviluppati abbastanza velocemente – aggiunge ancora il nativo di Orvieto.

Una MCL60 che, però, trova la radice dei suoi problemi nelle modifiche al regolamento tecnico 2023 apportate la scorsa estate per cercare di contenere il fenomeno del porpoising, riscontrato in, pressoché, tutte le vetture della griglia. McLaren aggiornamenti

Con il rialzo dei bordi del fondo e del punto di attacco del diffusore, la McLaren perde la bussola dell’orientamento, accusando una rilevante perdita prestazionale successiva al cambiamento nell’approccio sul fondo.

Ciò ne consegue la nascita di una vettura incompleta e semplicemente riadattata alle modifiche regolamentari che non basta per reggere il confronto della concorrenza odierna.

Archiviati i test pre stagionali condotti in Bahrein, inizia il lungo percorso di comprensione e sviluppo della monoposto papaya. Nasce la “MLC60”, così chiamata per omaggiare i 60 anni dalla fondazione del team per mano dell’onorevole Bruce McLaren, il 2 settembre 1963.

I risultati sono in linea con quanto anticipato il giorno della presentazione: diverse esclusioni in Q1 e altrettanti piazzamenti fuori dai punti, conditi da numerosi grattacapi di natura meccanica, primo tra tutti quello relativo all’impianto frenante.

Si tratta di una delle partenze di stagione più deludenti della storia della squadra, un vero e proprio sequel di quanto vissuto nell’era del “GP2 engine”.

Le parole di Andrea Stella, però, riaccendono un barlume di speranza tra i tifosi McLaren:

“Ci sono un paio di componenti in cui sappiamo che influiranno con una certa sensibilità al tempo sul giro. Non posso dire quali siano, e non sembrerà necessariamente una vettura completamente diversa, ma alcune modifiche sembrano fare una differenza significativa in termini di efficienza aerodinamica”.

Il Team Principal italiano si sbilancia poi sull’efficacia dei primi aggiornamenti in cantiere, affermando che segnali positivi sono stati riscontrati nel simulatore.

L’inizio della scalata: McLaren aggiornamenti

Il primo step della crescita graduale papaya si registra a Baku dove debutta il nuovo fondo della vettura.

Si tratta di un primo corposo aggiornamento mirato a ritrovare quella bussola smarrita e a dare un senso di marcia allo sviluppo futuro della squadra:

“Il fondo di Baku era un aggiornamento dal punto di vista concettuale. Ha portato della prestazione, quantificabile però in meno di due decimi al giro.” – così esordisce Stella la scorsa settimana.

Con l’introduzione del nuovo fondo, gli uomini di Woking siglano la seconda miglior prestazione di stagione dopo Melbourne, con un posto difeso da Lando Norris e un 11° piazzamento per il debuttante Oscar Piastri.

Il secondo passo si traduce nella verifica del nuovo concetto abbracciato nel cittadino di Baku. Per fare ciò, gli alfieri della McLaren hanno dovuto aspettare il Red Bull Ring.

In Austria si consuma il primo atto della rivoluzione arancione; debutta, così, il primo dei tre copiosi aggiornamenti previsti per il mese di Luglio.

Sulla monoposto numero 4, vengono trapiantate tutte le componenti aerodinamiche ridisegnate e riprogettate da capo con l’introduzione di nuove pance e ulteriori elementi a rafforzare il fondo base giunto nel GP di Azerbaijan.

Le novità sembrano funzionare, complici un tracciato fertile per il team e per il pilota britannico in termini di risultati e temperature non particolarmente elevate. Un mix che ha permesso alla squadra di conquistare un prezioso posto successivamente alle penalità inflitte post gara per violazione dei track limits.

Segnali incoraggianti arrivano anche dall’altra faccia della medaglia. Il rookie Piastri, nonostante una 16° posizione finale, dimostra un passo non malvagio considerata la mancanza delle novità a bordo della sua vettura.

Dal gran premio austriaco, la McLaren ne esce quasi vittoriosa: la macchina ha efficienza e carico aerodinamico, competitività e ottima trazione in uscita di curve medio-veloci, tutti elementi che mancavano all’appello quattro mesi fa.

Il passo verso l’incoronazione:

L’exploit definitivo giunge a Silverstone, nel weekend di casa. Stesso scenario: pista amica e temperature favorevoli al corretto funzionamento della monoposto. Questo duo tecnico regala una prima fila a due decimi di distacco dalla pole position e una casella per una top 3 tutta papaya.

L’egemonia McLaren si impone grazie al secondo pacco di aggiornamenti, dove il team opta per l’adozione di un nuovo profilo alare per l’ala anteriore e l’introduzione di ulteriori componenti aerodinamiche valide a trovare una buona aderenza del posteriore. Quest’ultimo diventa l’elemento chiave per Norris per difendersi da Hamilton, nonostante le due mescole di svantaggio, alla ripresa della gara dopo la safety car.

Ecco che la McLaren strappa un e un piazzamento di notevole importanza, frutto di disciplina e perseveranza da parte di tutto il personale.

A confermare quanto di buono visto in pista, arrivano prontamente le riflessioni di Andrea Stella, amato dal popolo McLaren per la sua filosofia di lavoro e per i grandi passi in avanti mostrati fino ad ora:

“Le condizioni ci hanno aiutato, ma allo stesso tempo c’è il contributo dei progressi fatti con la macchina.”

“Da un lato abbiamo migliorato l’auto sul fronte dell’efficienza aerodinamica, ma anche altri aspetti che possono aiutare il passo gara” – continua il Team Principal. “Abbiamo quantificato questi miglioramenti in termini di carico e vediamo che anche nelle curve a bassa velocità siamo discretamente competitivi adesso. Sovrapponendo i dati GPS però notiamo che alcune auto sono ancora più veloci di noi e questo conferma i nostri obiettivi per lo sviluppo”.

Parole che certificano anche la permanenza di alcuni aspetti nevralgici che non sono stati ancora archiviati. Primo tra tutti la competitività nelle curve lente dove la McLaren presenta un deficit di 10 km/h rispetto a Red Bull. E ancora, guidabilità e drag sono altri grattacapi che sussistono, obbligando la squadra a proseguire lo sviluppo aggressivo anche in Ungheria, dove si attende il debutto di tutte le componenti meccaniche, anch’esse riprogettate da zero quanto quelle aerodinamiche.

“Abbiamo risolto solo il 30% dei nostri punti deboli; abbiamo aggiunto più carico aerodinamico ma questa è solo una parte della soluzione” – dichiara Lando Norris dopo il gran premio di casa.

Con la mente proiettata verso il weekend ungherese, Stella conclude il suo discorso ribadendo quanto sarà cruciale per il team la tappa presso l’Hungaroring:

“Da un lato, non vediamo l’ora di gareggiare in Ungheria, sarà una pista che ci farà capire dove siamo realmente”.

Malika Marwoi Missaoui

Appassionata di motori e tifosissima della McLaren, ama tutto ciò che è relativo all'aerodinamica e alle telemetrie nonostante si intenda più di lingue che di numeri.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Torna in alto