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Mid-Ohio, il bello del fine settimana da chi domina a chi riemerge

Mid-Ohio

A Mid-Ohio tanta gente può dirsi contenta. Da chi ha dominato, a chi riemerge come organizzazione, fino ai più fortunati che possono raccontare questo fine settimana. Ma chi sono queste persone? Scopriamolo assieme, perché ancora una volta l’NTT Indycar Series fa parlare di sé, nel bene e nel male.

Álex Palou: un uomo che sta dominando nel modo giusto

Se vediamo le statistiche generali di questa stagione, è chiaro a tutti che in questo momento Álex Palou è il candidato principale per conquistare il titolo. Per lo spagnolo sarebbe il secondo della serie dopo la stagione 2021. Classe 1997, Palou in questa stagione ha ottenuto nove piazzamenti in top 10. Ad esclusione della gara inaugurale di St. Petersburg, dove ha concluso 8°, lo spagnolo non ha mai fatto peggio del 5° post (ottenuto a Long Beach e a Barber Motorsports Park). Terzo al Texas Motor Speedway e 4° alla Indy 500 dopo un contatto ai box con Rinus VeeKay, Palou ha vinto a Indianapolis sulla configurazione road course.

Mid-Ohio
Álex Palou posa col trofeo del vincitore nella Honda Indy 200 a Mid-Ohio (Photo source: indycar.com/Chris Owens)

Da tre gare consecutive è in stato di grazia, vincendo a Detroit, Road America e Mid-Ohio. Per la prima volta dopo 3 anni, un pilota in NTT Indycar Series ha conquistato ben 3 vittorie consecutive. L’ultimo a riuscirci fu Scott Dixon, che vinse le prime tre tappe stagionali del 2020, per poi conquistare il suo sesto titolo in carriera. Ad oggi, Dixon è secondo in classifica con 110 punti di distacco, senza ancora aver vinto una corsa, ma mostrando un’eccellente consistenza.

A differenza della Formula 1, in questa serie i cicli di dominio tra piloti lungo le varie stagioni e durante l’arco di un singolo campionato sono pressoché impossibili. Tuttavia, Palou non si ritiene un dominatore in questo periodo, affermando che lui e la squadra hanno semplicemente messo assieme tutti i pezzi giusti per trovarsi in posizione vincente.

L’aria di casa a Mid-Ohio fa bene a Rahal

Un pilota che può considerarsi come ritrovato nella serie sarebbe Graham Rahal. Tuttavia, verrebbe da dire che l’intera squadra di Rahal-Letterman Lanigan Racing si è ritrovata sul circuito di casa. Tutti e tre i suoi piloti si sono qualificati nel Fast 12, Christian Lundgaard ha chiuso 4° in gara dopo essere passato nel Fast 6. In aggiunta, Graham Rahal è entrato nel Fast 6 per la prima volta da Portland 2021, qualificandosi in top 3 per la prima volta dal 2019. Qualificatosi 2° in griglia, in gara il team ha compiuto alcuni gravi errori nell’ultima sosta che lo hanno relegato al 7° posto.

Rahal
Graham Rahal, la sorpresa del fine settimana, in una competitività ritrovata (Photo source: indycar.com/Joe Skibinski)

Tuttavia, nella corsa di casa lui e il team hanno mostrato una decisa reazione alle avversità dell’ultimo mese. Dalla mancata qualificazione alla Indy 500 e una pessima gara a Detroit, Rahal a Mid-Ohio ha mostrato una competitività che lui e il team non mostravano da tempo. Ora per loro serve mantenere questa velocità se vogliono tornare nelle posizioni che contano. E se ci riuscissero, certamente Graham Rahal potrebbe rimandare le ipotesi di ritiro o di trasferirsi in un altro team.

Andretti Autosport esce con le ossa rotte per l’ennesima volta da Mid-Ohio

Una squadra che per l’ennesima volta in questa stagione deve invece fare i conti con una delusione cocente è Andretti Autosport. Per la seconda volta consecutiva, Colton Herta appariva come il più forte in griglia, ma anche stavolta è stato messo fuori dalla lotta per la vittoria. Undicesimo al traguardo, Herta non è l’unico grande deluso del team. Kyle Kirkwood, partito 3°, è protagonista di un testacoda nelle prime fasi, concludendo poi al 17° posto. Romain Grosjean non è mai stato in lotta per le prime posizioni, chiudendo soltanto 13°, mentre Devlin DeFrancesco ha concluso 14°, mostrando qualche progresso.

Andretti
Colton Herta in azione a Mid-Ohio (Photo source: indycar.com/Chris Owens)

In tutta questa situazione, è chiaro che Andretti Autosport ha la velocità per vincere e contendere il campionato a Chip Ganassi Racing e il Team Penske. Tuttavia, in almeno 5 gare si è persa l’occasione di concretizzare la vittoria, per il momento conquistata dal solo Kyle Kirkwood a Long Beach durante questa stagione. Michael Andretti ha certamente bisogno di un’inversione di tendenza per concludere in maniera decisamente migliore una stagione davvero sfortunata.

Dallara a Mid-Ohio mostra il perché è il meglio in termini di sicurezza

La vera vincitrice di questo fine settimana che ha dato il meglio in questo fine settimana però è stata la solidità delle vetture Dallara IR-18. Durante la sessione di prove libere di sabato pomeriggio, Simon Pagenaud ha un cedimento ai freni in piena velocità, mentre approccia la frenata di curva 4. Ne consegue un rimbalzo sull’erba interna che lo porta ad una delle più violente carambole mai viste in NTT Indycar Series negli ultimi anni. Il francese è protagonista di ben otto capottamenti nella ghiaia, un incidente che termina contro le barriere di gomma. Incredibilmente, Pagenaud esce sulle sue gambe senza ferite. Tuttavia, i medici non gli danno il via libera per correre, e il pilota viene sostituito da Conor Daly.

Mid-Ohio
La vettura di Simon Pagenaud appena fermatasi dopo una violenta serie di capottamenti nella ghiaia. La struttura del mezzo meccanico è pressoché integra, consentendo al pilota francese di uscire dalla vettura sulle sue gambe (Photo source: indycar.com/Travis Hinkle)

L’incidente, molto simile nella dinamica che vide coinvolto nel 1998 Michael Andretti con P.J. Jones, si è risolto senza conseguenze. Il merito è dovuto alla solidità di una vettura progettata a dovere da parte di Dallara, con materiali eccellenti che hanno consentito a Simon Pagenaud di uscire dalla vettura con le sue forze e di poter raccontare in futuro questa sua disavventura, certamente cruenta nella dinamica ma senza risvolti drammatici. Un evento fortunato che deve ricordare a noi spettatori quanto questo sport sia pericoloso. Le misure di sicurezza sono elevate, ma basta un elemento fuori posto per fare in modo che un incidente possa avere conseguenze drammatiche.

Simone Ghilardini

Milanese classe 1998, studente, musicista, pilota virtuale e articolista per Mult1Formula.

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