La gara della settimana scorsa a Mid-Ohio ha visto l’introduzione dei rain vanes. Questi, in realtà, erano già stati forniti ai team a fine aprile, ma settimana scorsa sono stati resi obbligatori. Se avete aperto questo articolo, probabilmente vi starete chiedendo che cosa sono questi rain vanes. Non preoccupatevi; dopo aver indagato a riguardo, sono qui per spiegarvi cos’ho scoperto. rain vanes indycar
Il problema della pioggia
Prima di capire cosa sono nello specifico, facciamo un passo indietro e capiamo perché sono stati introdotti. L’Indycar, come molte altre categorie di Motorsport, soffre molto la pioggia. In caso di forte pioggia, le gare vengono sospese o non partono proprio. Se la pioggia è più leggera, le monoposto possono partire, ovviamente con le gomme da bagnato. I problemi, tuttavia, non riguardano solo l’aderenza, ma anche la visibilità. Tra l’effetto diretto della pioggia sul vetro e quello dell’acqua alzata dalle macchine davanti, per i piloti è molto difficile vedere.
Questo problema è stato molto evidente durante il GMR Grand Prix 2022, edizione molto bagnata della corsa stradale pre-Indy 500 all’Indianapolis Motor Speedway. Molti piloti si sono lamentati di un effetto molto particolare del correre sotto la pioggia. La combinazione tra le correnti d’aria frontali e l’acqua depositata nell’incavo davanti al vetro della monoposto andava a creare una bolla davanti ai piloti, che impediva loro di vedere davanti a sé. Questo creava grossi problemi, non tanto nel vedere le vetture davanti alla propria – riconoscibili dalle luci posteriori – quanto nel capire la distanza dalle curve. Questo problema si è ripresentato in tutte le gare bagnate.
La soluzione? Rain vanes
I team aereodinamici e gli ingegneri di Indycar e Dallara hanno svolto molte ricerche per trovare una soluzione a questo problema. Alla fine, hanno prodotto i primi prototipi di rain vanes. Questi sono stati testati in galleria del vento con la collaborazione del pilota McLaren Alexander Rossi.
I rain vanes sono piccoli alettoni in carbonio attaccabili sulla parte frontale del telaio, davanti al vetro. Non sono pezzi permanenti ma possono essere opzionalmente attaccati con delle viti in previsione della pioggia. I direttori di gara possono anche obbligare i team a montarli in caso di forte pioggia prevista, com’è avvenuto a Mid-Ohio, dove poi non ha piovuto. Il loro funzionamento è intuitivo: servono a disperdere lateralmente il flusso d’aria frontale. Con l’aria costretta a passare ai lati del vetro, la bolla che impediva la visibilità ha meno possibilità di crearsi.
Lo svantaggio di montare questi dispositivi è ovviamente il peso extra. Sebbene non sia molto, nel Motorsport ogni decimo di secondo conta e, di riflesso, ogni grammo è importante. In una categoria in cui il telaio è uguale per tutti, montare alettoni che altri piloti non hanno può ridurre le prestazioni della propria monoposto. Ciò sarebbe ovviamente controbilanciato dal vantaggio di avere visibilità extra in caso la pioggia cogliesse impreparati piloti senza rain vanes. Va ricordato, ovviamente, che la sicurezza di chi corre è al primo posto, e che quindi i discorsi sulle prestazioni devono sempre passare in secondo piano. rain vanes indycar