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GMR Grand Prix di Indianapolis: l’inferno di pioggia

Se il quinto appuntamento dell’NTT Indycar Series doveva servire semplicemente come antipasto per l’Indianapolis 500, beh, ha di certo superato le aspettative. La gara, vinta da un Colton Herta attento e pronto a capitalizzare, si è infatti rivelata la più emozionante della stagione, quantomeno per ora. Vediamo come è andata. GMR Grand Prix Indianapolis

La gara

Il primo colpo di scena si palesa prima ancora dell’inizio della corsa: causa pioggia, la partenza è rimandata. Dopo circa 40 minuti, i piloti scendono su una pista ancora bagnata ma che dovrebbe asciugarsi in fretta.

L’Indianapolis Motor Speedway

Con queste premesse, Will Power, poleman e recordman di vittorie sul circuito a parimerito con Pagenaud, guida il gruppo per il primo giro. Nonostante la temperatura esterna, tuttavia, la lotta tra i piloti si scalda immediatamente, con Alex Palou, Patricio O’Ward e Josef Newgarden che all’ultima curva del primo giro subito sorpassano Power. Il poleman, che si riprende subito la posizione su Newgarden, è poi sfidato anche da Felix Rosenqvist. Fuori dalla top 10, nel frattempo, Colton Herta e Takuma Sato anticipano il resto del gruppo e per primi passano a gomme da asciutto. La mossa risulta importante soprattutto per il primo, che, approfittando dei rientri ai pit del resto dei corridori, con un undercut si ritrova alle spalle del leader O’Ward quando quello esce dai box e, con un drift, lo supera per prendere il comando della corsa. Siamo ancora solo all’inizio, tuttavia.

Al sesto giro Alex Palou causa la prima bandiera gialla dopo essersi bloccato nell’erba. Il leader della classifica generale riesce a ripartire, e la caution è sollevata al decimo giro. Herta si difende da O’Ward e Rosenqvist nella ripartenza, e tutto sembra filare liscio fino al diciottesimo giro, quando viene esposta la seconda bandiera gialla. Newgarden, in lotta con Alexander Rossi, finisce per essere tamponato da Jack Harvey, ricevendo seri danni alla macchina e venendo costretto a ritirarsi nei box.

Al ventunesimo giro, un paio di curve dopo la seconda ripartenza, Rinus VeeKay, vincitore di questo Gran Premio l’anno scorso e poleman del GP di Birmingham, rientrando in pista dopo essere passato sull’erba, viene colpito da Devlin DeFrancesco. Lo scontro causa la terza caution della corsa ed toglie la possibilità di vincere ad entrambi i piloti, che tuttavia non si ritirano. Al venticinquesimo giro, alla terza ripartenza, Herta difende ancora una volta la posizione su O’Ward. Nel frattempo, comincia a circolare la voce che Newgarden possa rientrare. Lo farà al trentunesimo giro.

Al trentatreesimo giro Herta rientra ai box e monta un altro set di slick rosse. O’Ward replica la manovra al trentaquattresimo giro, mentre Rosenqvist lo fa al trentacinquesimo. Per uno strano gioco del destino, sia l’undercut di Herta sia l’overcut di Rosenqvist funzionano, e O’Ward si ritrova dietro ad entrambi. Passato un altro giro, al trentaseiesimo, Dalton Kellet si blocca sul prato. Inizialmente viene data solo una bandiera gialla localizzata alla curva dove è fermo il canadese, ma al trentasettesimo giro questa è trasformata in un’altra caution, la quarta. Nel frattempo, Scott Dixon, che cercava di rientrare in pit lane per un overcut, esaurisce il carburante e viene doppiato.

Durante la caution, sapendo che è prevista altra pioggia, Palou e Rossi provano ad anticipare il passaggio alle gomme da bagnato. Alla ripartenza, che avviene al quarantunesimo giro, leader del Gran Premio è Marcus Ericsson, seguito da Kyle Kirkwood ed Herta. O’Ward, momentaneamente quarto, tenta un sorpasso su Herta ma finisce per girarsi e scontrarsi con il compagno di squadra Rosenqvist. Lo scontro, unito all’uscita di pista di Sato, causa la quinta caution della gara. Kirkwood rientra in pit lane per passare alle gomme da asciutto, dopo aver notato che la pioggia non si sta avvicinando. Al quarantaseiesimo giro, durante la ripartenza, approfittando del movimento che Dixon sta compiendo per sdoppiarsi, Herta supera Ericsson.

Mario Andretti e Tyrese Haliburton durante il giro inaugurale del Gran Premio

La pioggia sembra ormai un miraggio, e, con la pista ormai asciutta, anche Rossi si arrende alla necessità di ripassare alle gomme da asciutto. Si accende di nuovo una intensa lotta tra i piloti. Harvey prima costringe sul prato Romain Grosjean, poi difende il terzo posto da Power, che contemporaneamente è superato da O’Ward, non riuscendo tuttavia a bloccare Pagenaud, che lo supera. Al cinquantaseiesimo giro Kirkwood è costretto al ritiro dopo un problema al cambio, causato da un contatto con Graham Rahal, in seguito penalizzato. Il giro successivo, insieme alla pioggia, torna una caution, questa volta causata da uno spin di Jimmie Jonhson.

Nonostante il cambio di condizioni atmosferiche, la maggior parte dei piloti rimane su gomme slick rosse. Questo causa diversi spin a causa del poco grip. Mentre la sesta caution si prolunga, quasi tutti i piloti sulle slick fanno in tempo a ritornare su quelle da pioggia. Mentre Harvey è costretto ad abbandonare i sogni di podio da una penalità per non avere rispettato la sicurezza in pit lane, compare il timer di fine gara. Le regole della Indycar prevedono, infatti, che ogni corsa, al netto di eventuali rinvii, si concluda entro un certo orario. A 21 minuti dalla conclusione, Scott McLaughlin, che occupa il primo posto, si gira e perde qualche posizione, che poi recupera in modo illegittimo essendo sotto bandiera gialla.

Dopo la restituzione di queste posizioni, a 14 minuti e 30 dalla fine si riparte, con O’Ward primo, Herta secondo e Pagenaud terzo. Herta sorpassa ancora una volta O’Ward, e la corsa è di nuovo raffreddata da una caution, la settima, a 12 minuti dalla fine, causata da un altro spin di McLaughlin, che non era passato alle gomme da pioggia. Anche O’Ward si gira, si ritrova quarto e, con un tempismo discutibile, rientra in pit lane proprio mentre la caution è ritirata, precipitando diciottesimo. La gara continua per qualche minuto, nonostante l’acqua abbia ormai completamente invaso la pista e la visibilità sia pessima. L’ottava e ultima caution, causata da un’escursione fuori dal tracciato da parte di Juan Pablo Montoya a 1 minuto e 50 dalla fine, di fatto, sancisce la fine della gara.

Conclusioni GMR Grand Prix Indianapolis

Dopo due ultimi giri senza emozioni in quanto, sotto caution, i sorpassi sono vietati, Herta vince, seguito da Pagenaud e Power. Proprio quest’ultimo sale al primo posto della classifica generale, superando Palou, McLaughlin e Newgarden, tutti autori di prestazioni deludenti. Power diventa così il quarto pilota ad essere leader della classifica generale dopo le prime cinque corse. L’australiano è inoltre l’unico a non essere mai arrivato sotto il quarto posto in questa stagione. GMR Grand Prix Indianapolis

Questo è tutto per il GMR Grand Prix di Indianapolis 2022, il prossimo appuntamento sarà il 29 maggio con la 500 miglia di Indianapolis. GMR Grand Prix Indianapolis

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Marco Toccalini

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