Home » Formula 1 » I piloti non sono eroi indistruttibili, sono esseri umani come noi

I piloti non sono eroi indistruttibili, sono esseri umani come noi

È bene dirlo chiaramente: la retorica dei piloti visti come eroi ha stancato tutti. 

No, i piloti non sono alieni che mai si fanno male e mai soffrono. 

Sono esseri umani, esattamente come noi. 

Hanno dei limiti, esattamente come noi. 

Ed è arrivato il momento di smettere di esaltare l’eroicità delle loro gesta e di guardare in faccia una realtà forse scomoda ai piani alti: non sempre le condizioni in cui vengono posti questi ragazzi, questi uomini, sono semplici da affrontare. E loro non sono tenuti a rischiare di farsi seriamente male solo per accontentare quella voglia di spettacolo che poi in ogni caso non viene mai pienamente esaudita. 

Il caso Qatar

Fanno sicuramente riflettere le parole di Stefano Domenicali ai microfoni di Sky in seguito alla gara di Losail: “ i piloti sono sempre degli eroi, infatti ce ne sono solamente venti in tutto il mondo. È chiaro, quindi, che le condizioni in Qatar siano state estreme, era tanto tempo che non succedevano queste cose. Il concetto di avere una Formula 1 che combatte fino alla fine è però esaltante e rimane sempre epico. Il GP di Losail ha messo ancor più in evidenza che sono tutti ragazzi straordinari, capaci di dare il massimo anche in condizioni difficili”. 

E la domanda, anzi, le domande qui sorgono spontanee. Cosa c’è di epico nel vedere ragazzi chiedere aiuto per uscire dalla monoposto perché non hanno la forza di farlo senza un sostegno? 

E cosa c’è di esaltante in diversi piloti che collassano nel centro medico? 

Oppure cosa c’è di straordinario in un ragazzo che è così tanto al limite della sua resistenza fisica da doversi, seppur con tristezza, ritirare piuttosto che rimanere in pista e rischiare di farsi molto male? 

In ragazzi che rischiano di svenire in auto, che si vomitano nel casco e corrono tutta la gara in queste condizioni, che riescono a malapena a stare in piedi durante le interviste post gara, che rimediano ustioni a causa del sedile troppo scottante. Cosa c’è di epico ed esaltante in tutto ciò? 

Crediti foto: marca.com

La risposta è semplice. 

Nulla, assolutamente il nulla più totale. 

Il problema sta proprio in questa visione del pilota come quell’essere invincibile che non può essere toccato da nulla. 

Ce ne sono venti al mondo, per forza sono incredibili. Certo, lo sappiamo tutti che sono ragazzi straordinari e sappiamo che se corrono nella classe regina del Motorsport è perché sono effettivamente i venti migliori al mondo. 

Su questo nessuno ha dubbi. 

I dubbi stanno nel modo in cui vengono visti da chi in realtà dovrebbe tutelarli. 

Chi dovrebbe tutelarli minimizza i gravi problemi che questi ragazzi hanno riscontrato in Qatar, definendoli degli eroi, dicendo che questa Formula 1 che resiste fino alla fine anche in condizioni estreme è epica, che questi ragazzi sono straordinari perché in grado di dare tutto anche quando il traguardo sembra più lontano che mai. 

Inculca nelle teste di chi ascolta l’idea che questi ragazzi devono essere pronti a tutto. 

A dare letteralmente la vita. 

Perchè loro sono gli eroi di tanti. 

Ma ne siamo davvero sicuri? 

Piloti eroi: è il momento di superare questa visione

I piloti sono piloti, sono uomini che per lavoro scendono in monoposto capaci di sfrecciare oltre i 300 km/h e rischiano la loro intera vita per l’adrenalina, per la corsa. Rischiano la loro vita per inseguire un sogno. 

Hanno scelto loro di fare questo e sono ben consapevoli dei rischi che corrono. 

Ma i piloti sono uomini. 

Non sono alieni, non sono organismi geneticamente modificati. Sono uomini, umani. Esattamente come noi. 

Con dei limiti, esattamente come noi. 

E per quanto straordinari possano essere, anche loro se posti in certe condizioni non ce la fanno. 

E fanno bene ad ascoltare il loro corpo, a dire basta se la situazione sta diventando davvero troppo complessa. 

Sentirsi in dovere di portare avanti la gara per preservare lo spettacolo, sacrificando il proprio benessere, è ciò che porterà in rovina lo sport. Ma soprattutto è ciò che prima o poi farà del male a qualcuno. 

I piloti non sono eroi, se poi ci devono rimettere con la loro salute fisica. 

Crediti foto: Getty Images

Sono uomini come noi. 

E chi sta sopra loro, decidendo per le loro vite, dovrebbe tenerlo a mente. 

Stefania Demasi

Studentessa di Relazioni Pubbliche e grande amante dello sport. Il mio sogno da sempre è proprio quello di lavorare in questo mondo.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Torna in alto