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Inferno Qatar, il caldo sfianca i piloti: “È stata una tortura”

Qualcuno l’ha definito “il bello di dare tutto“. Ma degli ultimi giri del Gran Premio del Qatar, evento tornato nel calendario del Circus dopo 2 anni di assenza, ricorderemo i piloti che nel rettilineo principale alzano le mani dal volante, sperando di prendere almeno un po’ d’aria fresca ai polsi. Le visiere alzate nei decimi di secondi ai box, durante i pit-stop, e abbassate poi a fatica quando la velocità (e la sabbia, come è successo a Tsunoda) diventa troppa. Il caldo è troppo per chi sta dentro l’abitacolo, quasi non si riesce a respirare.

Sono scene terribili, di cattivo gusto, inaccettabili. E ci si chiede perché nessuno, la FIA, non abbia fermato – almeno – tutto questo.

I primi giri di gara: il malessere di Ocon e il ritiro di Sargeant

I primi piloti ad accusare malori sono stati Ocon e Sargeant. Il francese, al quindicesimo giro, ha vomitato dentro il casco, ma ha deciso comunque di continuare a correre, nascondendo il malessere al team. Il secondo invece, dopo aver avvisato la Williams via radio, è stato costretto ad alzare bandiera bianca: ai box sono i meccanici ad aiutarlo a scendere dalla macchina, mentre gli dicono di non vergognarsi. Il verdetto medico parla chiaro: il numero 2 ha sofferto una intensa disidratazione, aggravata da alcuni sintomi influenzali accusati ad inizio settimana.

Lo sguardo sofferente di Logan Sargeant dopo il rientro ai box

“Pensavo di svenire al 25esimo giro”

Non solo Ocon e Sargeant: alle interviste post-gara, Russell e Stroll hanno raccontato di “essere quasi svenuti“, durante il Gran Premio. Se il pilota Mercedes è riuscito a “resistere” fino alla bandiera a scacchi, invece sono impressionanti le immagini dall’abitacolo di Lance: improvvisamente le mani del canadese si staccano dal volante e la testa si immobilizza, tanto da pensare che si tratti davvero di uno svenimento, anche se per qualche secondo. Nel parc fermé Stroll quasi non riusciva ad uscire dall’abitacolo, non reggendosi in piedi. Il pilota si è accasciato all’ambulanza, già vicina alla sua monoposto.

Sempre nel parc fermé anche Albon non è riuscito a scendere dalla sua Williams senza l’aiuto di un meccanico. Trasportato al centro medico, i medici gli hanno certificato un colpo di calore.

I malori nel retropodio e le dichiarazioni durante le interviste: “È stata una tortura”

Se anche Verstappen, Piastri e Norris hanno concluso la gara rispettivamente nelle prime tre posizioni, una volta usciti dall’abitacolo, non hanno nascosto il risultato della stanchezza e delle alte temperature: oltre a riuscire a stento a rimanere in piedi durante le interviste, Oscar è quasi svenuto nel retropodio, sdraiato per terra, con Max accanto.

Pochi minuti dopo, ai giornalisti, Norris ha dichiarato che “molti piloti sono svenuti al centro medico“, mentre Bottas si è lamentato delle condizioni in cui si è corso il Gran Premio, al limite dell’accettabile: “È stata una tortura“.

L’immagine del retropodio del Gran Premio del Qatar

Leclerc, distrutto e grondante di sudore, ha spiegato che, a gravare sulle condizioni fisiche, non sia stata la pura fatica ma l’umidità e il calore che si percepisce all’interno dell’abitacolo: negli on-board degli ultimi giri della Ferrari numero 16, la testa del monegasco ruota a destra e a sinistra, non riuscendo più a sopportare la forza G delle curve.

E infine Alonso, che aveva chiesto all’Aston Martin di gettargli dell’acqua durante il pit-stop, uscito dalla macchina con la tuta zuppa di sudore, ha riportato ustioni al braccio e al gluteo: “Ho iniziato a lamentarmi del calore via radio dal quindicesimo giro: le condizioni in Qatar erano davvero estreme, non mi hanno potuto aiutare”.

Giulia De Ieso

Studentessa al quinto anno di liceo classico, scrivo e parlo di motori che siano a due o a quattro ruote.

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